Jesi – La Termoforgia torna ad essere bella, probabilmente più bella di quella che avevamo visto a inizio campionato e il volo dell’Aquila si ferma all’Ubi Bpa Sport Center, dopo 4 successi di fila.

Il valore aggiunto di Jesi ha un nome e cognome: Marques Green, che il suo modo di giocare al servizio della squadra e soprattutto la sua personalità, ha ridato fiducia ed energia alla squadra di Cagnazzo.

Con il roster ancora da completare, la firma del lungo dovrebbe arrivare entro pochi giorni, la squadra di casa si è permessa il lusso di battere quella che al contrario, è forse la squadra più profonda del campionato, completa sotto tutti i punti di vista.

Crediamo che nessun’altra squadra si sarebbe potuta permettere il lusso di tenere in tribuna a vedere la partita, due giocatori come Mancinelli e Amici.

 

Bello spettacolo sugli salti (foto Augusto Glgilietti)

Boniciolli lo aveva detto saggiamente ai suoi, per vincere a Jesi, bisognava tenere la squadra di Cagnazzo sotto gli ottanta punti segnati, ben sapendo che nelle cinque partite vinte, la Termoforgia li aveva totalizzati, purtroppo non aveva fatto i conti con la sua squadra apparsa molle e a tratti perfino svogliata, che non ha provato mai a reagire, quando Jesi ha preso il largo e che ha totalizzato la “miseria” di 61 punti.

Sta di fatto che all’ottavo tentativo, tra A/1 e A/2, Jesi riesce finalmente a battere la Fortitudo.

Un collega di Bologna, lasciandosi andare a commenti antipatici sulla consistenza della Termoforgia, aveva sottolineato i 25 cm. e chilogrammi di differenza, tra Green e McCaney, profetizzando un duello che avrebbe sicuramente fatto scintille e avrebbe probabilmente deciso il match a favore della Consultinvest. Duello diventato monologo, in quanto Green ha imperversato, mettendo il proprio marchio di qualità.

STARTING FIVE

Jesi: Green, Marini, Rinaldi, Hasbrouck, Ihedioha

Fortitudo: Legion, Chillo, Gandini, Italiano, McCamey

 

MVP

Senza dubbio Hasbrouck, il quale ha dimostrato che, con la spalla ideale al fianco, può diventare letale.

 

DIAMO I NUMERI

Se è vero che la Fortitudo vince il duello sui rimbalzi, per il resto i numeri gridano il nome Termoforgia! Buoni il 52% dal campo, contro il 32% il saldo positivo recuperate/perse e il 100 di valutazione, quasi il doppio del 52% targato Bo.

 

SALA STAMPA

In sala stampa, prima dei due allenatori, il responsabile della comunicazione dell’Aurora Basket, Paolo Rosati, ha stigmatizzato le dichiarazioni di un collega di Bologna, Schiavina. «Riteniamo quello che ha scritto poco rispettoso nei confronti della nostra società; nel fare i complimenti a Bologna, consentiteci di toglierci questo sassolino dalla scarpa, poiché abbiamo dimostrato di valere un po’ di più di quello che lui aveva scritto.»

Cagnazzo «Credo che stasera abbiamo tradotto in campo quello che ci diciamo da sempre e cioè di voler fare un passo in più insieme, soprattutto quando la situazione sembra ancor più difficile e cioè di voler giocare avendo fiducia dei compagni, di accettare le sfide in mezzo al campo, di voler combattere insieme. Faccio i complimenti a tutti  i ragazzi, che questa sera sono stati eccezionali, per lo sforzo che hanno fatto nei momenti di maggiore difficoltà, quando la fiducia cominciava ad andare via; permettetemi inoltre una dedica ad Andrea Quarisa che domani si opera. A lui un grande in bocca al lupo per l’intervento e per il percorso che dovrà affrontare nei prossimi mesi per tornare ad essere quello che aveva dimostrato. L’arrivo di Green sta soprattutto nella fiducia di tutti, che si traduce provando a fare le cose giuste.»

Boniciolli, per essendo influenzato non diserta la conferenza stampa, anche per spiegare perché è rimasto seduto in panchina per tutta la seconda parte del match: «Ho voluto essere presente, ma ero assolutamente impossibilitato a guidare la squadra; dopo il riposo ero agitatissimo e non in condizione di farlo. Non c’è stato nulla di polemico nei confronti della squadra o di chiunque altro. Abbiamo passato la settimana lavorando, come al solito, molto bene, per cercare di spiegare ai giocatori che non siamo superiori alle altre squadre se non manteniamo l’aggressività fisica e mentale, che è importante esprimere se vogliamo vincere il campionato. Sul 26-23 in nostro favore, dopo il time-out di Jesi abbiamo beccato un 15-1 di parziale comportandoci come agnelli nella foresta. Questo non va bene, non va bene il 10/45 al tiro, merito della difesa di Jesi, ma noi essendo una squadra di veterani, speravo che nei momenti di difficoltà tenessimo. Nel girone di ritorno più che i punti che hai in classifica conta quanto tu sei arrabbiato.»

 

TERMOFORGIA JESI – CONSULTINVEST BOLOGNA 84-61 (18-14; 22-13; 23-17, 21-17)

Termoforgia Jesi: Green 6, Marini 13, Rinaldi 17, Hasbrouck 26, Ihedioha 10, Kouyate, Mentonelli, Piccoli 8, Valentini, Massone 4, Montanari. All.: Cagnazzo.

Consultinvest Bologna: Legion 9, Chillo 13, Gandini 9, Italiano 9, McCamey, B 4oniciolli ne, Cinciarini 2, Fultz 3, Montanari ne, Rosselli 10, Pini, Brian 2. All.: Boniciolli

Arbitri: Noce, Boscolo, Valleriani

Spettatori: 2.329