Lo scossone era nell’aria, da alcuni atteso come inevitabile, da altri bramato con vigore.

Tra tutti i possibili eventi paventati nelle ultime settimane a verificarsi è stato il meno quotato.

Colui il quale doveva essere il condottiero di un’armata presentata come invincibile nel caldo dell’estate barcellonese, ha deciso di dare l’ultima scossa positiva all’ambiente giallorosso, rassegnando le proprie dimissioni, con la signorilità che ha contraddistinto ogni singolo giorno della sua esperienza nella città del Longano.

Toccherà a Stefano Vanoncini, fino a domenica scorsa fidato assistente di Cesare Pancotto ed ora coadiuvato da Peppe Condello, allenare e condurre probabilmente fino al termine di questa stagione con molte ombre una squadra che fatica a trovare la via del successo.

Tuttavia le priorità attuali non solo soltanto tecniche.

Come viene spesso detto in questi casi occorre “fare quadrato” e, soprattutto, appare necessario ricompattare l’ambiente, a 360°.

Per utilizzare un’espressione cara al presidente Bonina occorre, oggi più che mai, che “tutte le componenti remino nella stessa direzione”.  Società, squadra, pubblico. E’ necessario riacquistare lucidità.

Deve farlo la società, garantendo il più possibile serenità all’ambiente, continuando ad operare con la convinzione di sempre e tenendo presente che gli errori, in particolar modo quelli “col senno di poi”, sono normali nell’ambito sportivo e che gli abbagli possono capitare anche ai migliori dirigenti che devono avere tuttavia la capacità di correggere, anche in corsa. Il patron giallorosso in questi giorni affronta il momento più delicato della sua carriera cestistica, forse anche lui in alcuni frangenti ha perso lucidità, esternando frasi che mai avrebbe voluto rendere pubbliche, ma frutto della sincera passione che nutre verso la propria creatura. A tal proposito avremmo obiettivamente fatto a meno dell’ultima conferenza stampa indetta, forte nella forma, vuota nei contenuti. Ma Immacolato Bonina sa che, nonostante i ripetuti incidenti di percorso, ha il pubblico barcellonese  dalla sua parte e sa di godere della fiducia dell’intero ambiente.

A dover remare con maggior vigore è la squadra, a prescindere da eventuali integrazioni del roster.

Capitan Bucci e compagni sanno di aver fortemente deluso le aspettative (forse eccessive) che gravitano intorno a loro; da loro si attende (esige ?) una forte risposta in seguito alle dimissioni di coach Pancotto, a partire da Forlì, contro una squadra con l’acqua alla gola.

Una piazza come Barcellona, autentica isola felice per ogni cestista passato da queste parti, ha il diritto di pretendere il massimo dell’impegno e della professionalità da ciascun atleta, nostrano o a stelle e strisce che sia. Umiltà ed impegno saranno sempre riconosciuti, come è giusto che sia tra uomini. Presunzione e mancanza di impegno verranno invece ricordate, sempre e comunque.

Ultimo tassello, semplicemente fondamentale, la gente di Barcellona.

Dai gruppi organizzati al semplice appassionato, il barcellonese è sempre stato il collante tra squadra e società, nei momenti di festa (tanti) e nei momenti difficili (pochi).

Ciascuno ha il diritto di criticare piuttosto che incitare; ma la critica dovrebbe sempre essere supportata dalla ragione, le chiacchiere da  quattro soldi sarebbe meglio lasciarle come esclusiva  alle più caserecce trasmissioni calcistiche.

E poi, ci sia consentito, non sarebbe male riscoprire il piacere del divertirsi, in casa come in trasferta, a prescindere dal risultato sportivo. La tensione e l’arroganza del risultato a tutti i costi rimanga fuori dal palasport, il pathos è altra cosa.

Ricordiamo chi siamo, ricordiamoci da dove veniamo.

“Ovunque tu sarai… Sempre con te sarò… Io non ti lascerò!”

Ripartiamo!

www.barcellonabasket.net-  Davide Costantino