DE LONGHI TREVISO – XL EXTRALIGHT MONTEGRANARO 73-67 (9-8, 25-23, 47-46)
DE’ LONGHI TREVISO: Tessitori 16, Logan 12, Burnett 10, Sarto ne., Alviti, Barbante ne, Imbrò 16, Chillo 3, Uglietti 2, Severini 1, Lombardi 13. All. Menetti
XL EXTRALIGHT MONTEGRANARO: Treier 2, Testa, Mastellari 2, Simmons 13, Palermo 9, Petrovic 2, Negri 4, Corbett 21, Amoroso 12, Traini 2. All. Pancotto
Spettatori: 5015
Arbitri: Moretti, Scrima Gonella
TREVISO – Come ampiamente prevedibile quella andata in scena al Palaverde ha assunto a tutti gli effetti le sembianze di un prodromo della futura finale promozione. Due squadre in salute, da un lato gli ospiti guidati dal sergente di ferro Pancotto a cercare di mantenere una posizione di vantaggio in vista dei playoff, dall’altro i padroni di casa freschi vincitori della Coppa Italia.
La sfida tra Treviso e Montegranaro si è rivelata una partita molto intensa sia sul piano fisico che emotivo, dal basso punteggio ma dai ritmi e dai contenuti tecnici degni della massima serie. Montegranaro ha messo in campo una difesa molto aggressiva, forzando Treviso ad uscire dalla propria comfort zone, cercando tiri puliti in situazioni stanziali ed al limite dei 24 secondi. In questo contesto Tessitori e Lombardi hanno giocato un ruolo primario per permettere a Menetti di non sprofondare nelle sabbie mobili create da Pancotto, trovando soluzioni ad alta percentuale nel pitturato.
In una ripresa dai ritmi e dalle percentuali in netta ripresa, Montegranaro ha provato a cavalcare la striscia di LaMarshall Corbett (16 punti nei secondi venti minuti) per creare un passivo, anche mettendo in campo quintetti bassi e reattivi. Treviso ha reagito sfruttando la mobilità e la versatilità del proprio pacchetto lunghi, oltre che una difesa monumentale di Uglietti su Corbett negli ultimi dieci, decisivi, minuti.
Ed è sul 47-46 a cui si è approcciato l’ultimo quarto che si è vista tutta la differenza tra la Treviso vista tra dicembre e febbraio e la squadra in grado di portare a casa con pieno merito la Coppa Italia. Nelle sue “Lezioni Americane” Italo Calvino esaltava il ruolo della leggerezza come fondamentale strumento della scrittura.
Se dovessimo parlare del romanzo di questa stagione di Treviso, potremmo affermare che David Logan sia la leggerezza di questa squadra. La leggerezza di poter gestire finali punto a punto senza il timore di una palla persa, la leggerezza di avere un riferimento palla in mano nei possessi decisivi, la leggerezza di avere un compagno in grado di effettuare delle letture da categoria superiore.
Ed in una partita in cui Logan ha tirato con meno del 30% dal campo, è riuscito comunque ad essere decisivo, risultando nuovamente l’ago della bilancia tra la vittoria e la sconfitta.