Slovenia – Ucraina 69-63 (16-23, 24-13; 14-8, 15-19)
Dopo le vittorie contro Italia e Serbia, Ucraina e Slovenia si incontrano per giocarsi l’accesso alla top5 di questo Europeo 2013. Se da una parte, la nazionale di Mike Fratello ha raccolto notevoli consensi e buoni propositi in vista della prossima competizione continentale in casa nel 2015, gli Sloveni eliminati nella corsa alla medaglia dalla Francia di Parker, avevano il legittimo sogno di ricambiare il continuo supporto casalingo della Stozice Arena, sempre gremita nei match di Dragic e compagni, con qualcosa in più di questa “finale consolatoria”, che comunque garantisce il pass valido per i Mondiali di Spagna 2014 per entrambe le compagini.
Primo quarto molto equilibrato e combattuto, con gli sloveni che gestiscono grazie al solito Goran Dragic, ma proprio per la dipendenza ormai consolidata e confermata, dell’intera squadra, dalla presenza del play dei Suns, dopo la solita partenza sprint, stremato, viene richiamato in panca. E l’Ucraina, approfittando di un peggioramento netto nelle percentuali e della qualità degli attacchi sloveni, piazza un parziale di 10 a zero, dal 16-13 al 16-23, portandosi in vantaggio al primo intervallo. Subito caldi per coach Fratello, Gladyr e Natyazhko ne mettono 6 a testa con un cumulativo 5/8 (2/3 dalla lunga distanza per la guardia ucraina).
La ripresa dei giochi nel secondo quarto vede la Slovenia rispondere con un 11 a 0 alla sfuriata ucraina, riportandosi sotto con Muric (5) e Vidmar (6) ; l’Ucraina, dopo lo sforzo del primo quarto sembra essere assolutamente ridimensionata e intimorita dagli sloveni, subendo sia sotto canestro, che sul perimetro. Le percentuali di Gladyr e soci crollano sotto il 35%, leggermente risollevate dalla tripla di Lypovyy (27-26) che da ossigeno agli ucraini, smuovendo il punteggio da quel 23 sul quale avevano concluso il primo periodo di gara. Il ritorno in campo di Goran Dragic coincide con il tentativo di allungo sloveno, con il numero 11 sloveno che porta i suoi sul 38 – 30 grazie ad un gioco da tre punti, subendo il fallo di Jeter e realizzando il successivo libero aggiuntivo e successivamente realizzando altri due liberi sul fallo commesso da Pustovyi. Allo scadere dei primi venti minuti, il tabellone dice 40-36 Slovenia, grazie soprattutto ai 12 di Dragic (con 3 rimbalzi e 2 assist) e il break firmato da Vidmar e Muric.
Primo canestro della seconda metà di gara del solito Dragic, che sblocca il risultato dopo ben 2 minuti e 30 secondi di attacchi sterili e palle perse, per entrambi i team. Evidente, così come per altre partite negli ultimi giorni, lo stress fisico accumulato dai giocatori in campo, dopo 10 partite nelle ultime 2 settimane, spesso condizionate da finali tirati e concitati, oltre che da gioco duro; ne risente ovviamente lo spettacolo, con conseguente calo delle percentuali al tiro. Allunga comunque sul più nove la Slovenia, sfruttando le difficoltà in fase di realizzazione dei giocatori ucraini, evidenziate dalla prolungata astinenza di Gladyr, ancora fermo ai sei punti messi a segno nel primo parziale. Si chiude sul 54-44 per i padroni di casa il terzo parziale tirando col 39%, meglio di certo del 31% ucraino.
Dopo due quarti in completa gestione, nell’ultimo periodo è l’Ucraina a cercare di rifarsi sotto, guidata dai punti di Zaytsev e favorita dagli errori al tiro di Nachbar, capace di perdere anche due palle. L’immancabile canestro da tre di Dragic, sul 67-59, ridà però ossigeno agli uomini di Maljkovic, consegnando agli sloveni il 5° posto nella competizione europea.
Un cammino, quello dei padroni di casa, macchiato solo dalla sconfitta contro la Francia nei quarti di finale; gli ucraini invece, si affacciano alla prossima competizione in casa forti del miglior piazzamento mai conseguito in ambito continentale.
Slovenia: Dragic G. 19, Blazic 9, Nachbar 9; Rimb (48) Dragic G. 7; Assist (12) Dragic G. 4.
Ucraina: Jeter 12, Zaytsev 12, Lypovyy 10; Rimb (34) Natyazhko e Korniyenko 7; Assist (10) Jeter 4.