Ale Gentile già leader azzurro (foto A.Musolino)

Un Alessandro Gentile dominante come raramente si è visto in maglia azzurra (foto A.Musolino)

La grande bellezza. Non temiamo di essere smentiti, ma quella che abbiamo visto ieri è probabilmente la più bella Italbasket degli ultimi 11 anni. Ma andiamo oltre, perché questa Italia adesso fa paura a tutti. Perché l’Italia vista contro Israele non è stata solo talento offensivo e intensità difensiva, che avevamo visto a Berlino contro Spagna e Germania, ma anche concentrazione e letture offensive e difensive, capacità di mettere in ritmo tutti i giocatori e di non dipendere solo dai 3 NBA.

L’Italia prepara e interpreta in maniera impeccabile una gara che nascondeva più di una insidia su entrambe le metà del campo. In attacco la faccia è subito giusta, la palla va dentro-fuori muovendo molto la difesa e trovando facilmente il tiro da fuori oppure arrivando facilmente al ferro, con Bargnani (7 punti e 3 rimbalzi in 12′) chiamato subito in causa che risponde presente prima di lasciare il campo per infortunio. Anche Belinelli è caldo in avvio con due triple in fila (chiuderà una chirurgica partita da 14 punti con il 50% al tiro) che aprono subito la forbice. Ma l’Italia il capolavoro lo fa soprattutto in difesa dove la capacità degli azzurri di scivolare e tenere in 1vs1, di leggere bene i tagli e i blocchi ciechi lavorando benissimo sugli aiuti, ma soprattutto di giocare una magnifica transizione difensiva ha tolto ad Israele ogni certezza. Quando poi gli uomini di Edelsthein hanno provato ad alzare i ritmi difensivi e a mischiare le carte variando la difesa tra uomo, zona e match-up, ci ha pensato Alessandro Gentile ha frustrare ancora di più gli israeliani, incapaci di tenere le sue penetrazioni, se non facendo fallo (saranno 9 alla fine, in un tabellino da 27 punti con 8 tiri e 5 rimbalzi). Tutto questo è stata solo una premessa, un preliminare, a ciò che l’Italia ha mostrato nella ripresa, anzi del terzo quarto visto che l’ultimo si è giocato solo a norma di regolamento. Al rientro in campo, infatti, l’Italia ha letteralmente violentato mentalmente e fisicamente Israele tenendo gli avversari a soli 9 punti nella terza frazione e 13 nella quarta, nascondendo il canestro e cancellando dal campo Casspi, Mekel, Ohayon. Un terzo quarto irreale in cui la palla era leggerissima e all’Italia riusciva praticamente tutto e in cui, questa la notizia piu bella, i protagonisti erano anche e soprattutto Cinciarini e Melli, sempre più dentro il loro ruolo in questa squadra, con Belinelli e Gallinari che pensavano solo a mettere i chiodi senza neanche innestare le marce alte, prima che Pianigiani potesse anche godersi l’ultimo quarto dando finalmente tanti minuti a Polonara e Della Valle (2 triple e 3 rimbalzi per il Marchesino) che rispondevano più che presente.

In una serata del genere trovare nei è praticamente impossibile, perché l’Italia ha giocato la partita perfetta su tutti i 28 metri, perché è vero che l’attacco, stasera a volte anche spettacolare da vedere, vende i biglietti ma l’Italia ha vinto proprio grazie alla difesa, tanto che spesso e volentieri ci siamo stropicciati gli occhi per capire se fossimo svegli o stavamo sognando nel vedere gli scivolamenti difensivi e gli aiuti portati con timing perfetto dai ragazzi in maglia azzurra. Ecco perché il pensiero va più a ciò che accadrà fuori dal campo e in particolare in infermeria. La faccia di Bargnani non prometteva nulla di buono ma speriamo che non sia nulla di grave, perché il Mago è sempre più dentro mentalmente a questo Europeo ma soprattutto è la squadra che sa di potergli dare fiducia ed i primi minuti contro Israele sono lì a dimostrarlo. Con questo Bargnani il nostro Europeo può essere veramente lungo, ma senza di lui i nostri orizzonti potrebbero non essere così luminosi. Sembra strano a dirlo pensando all’inizio dell’Europeo ma oggi la realtà è questa.