Lituania – Slovenia 67-64 (22-24, 14-20, 19-18, 12-2)

Per prima cosa, mettiamo subito in chiaro cosa comporta questo risultato nell’ottica complessiva del girone D di Las Palmas di Gran Canaria: la Lituania aggancia gli sloveni in vetta ma, in virtù dello scontro diretto, conquistano la prima piazza del raggruppamento. La Slovenia deve accontentarsi della seconda posizione, mentre Australia e Messico si qualificano rispettivamente come terza e quarta classificata.

Poi, però, va raccontata questa sfida fra i ragazzi di Kazlauskas e la compagine di Zdovc. Perché ha dell’incredibile. E va raccontata al contrario, riavvolgendo il nastro dalla fine. Quando cioè dal 51-62 per gli sloveni dopo un canestro di tabella di Zupan (uno dei più positivi fra i verdi) ad un minuto dallo scadere del terzo periodo, si è passati al 66-62 per i lituani ad un minuto dalla fine della gara. In mezzo un mortifero 15-0 targato Lavrinovic brothers ed uno dei più lunghi, interminabili blackout della storia della pallacanestro: quello che ha portato la Slovenia a restare inchiodata a quota 62 per oltre 10 minuti. Molto merito va ascritto alla difesa, all’intensità ed alla applicazione difensive messe sul parquet dai baltici ma non si può chiudere gli occhi di fronte alla gestione degli ultimi 11 minuti da parte dei ragazzi di Zdovc: errori marchiani sotto canestro, forzature dall’arco e in penetrazione ma, soprattutto, confusione nella fase di costruzione delle azioni, farraginosa e friabile come una sbrisolona mantovana. Una sorta di nemesi questo match per gli sloveni, puniti proprio nell’ultimo parziale (dopo aver giocato anche discretamente e condotto le danze per i primi tre). Proprio quell’ultimo quarto che era stato fondamentale per battere, sprintando dopo 30 minuti a bassissima intensità, Corea del Sud ed Angola. 

Darjus Lavrinovic, uno dei protagonisti nella rimonta lituana (foto FIBA.com)

Darjus Lavrinovic, uno dei protagonisti nella rimonta lituana
(foto FIBA.com)

La Lituania sa che deve vincere per garantirsi il primo posto e, soprattutto, che la sconfitta significherebbe addirittura il terzo posto (in virtù dello scontro diretto sfavorevole con l’Australia) e parte con Juskevicius e Seibutis ad alternarsi in cabina di regia, Maciulis da “tre” con gli NBA Motiejunas e Valanciunas a fare la voce grossa sotto canestro. Zdovc risponde con i fratelli Dragic, Domen Lorbek nello slot di ala e Slokar con Omic a completamento del quintetto. Il ritmo è subito elevato con gli attacchi a prevalere sulle difese. Come prevedibile, i lituani cercano maggiormente la via sotto canestro, ma Omic e Slokar non sfigurano anche se sul 14-11 per i baltici 8 punti a referto sono già a firma di Valanciunas. Coach Kazlauskas ha però già dovuto affrontare la prima grana della gara dopo soli 3 minuti di gioco, ovvero il secondo fallo del neo madridista Maciulis. Sulla sponda slovena è Domen Lorbek a farsi notare maggiormente con il settimo punto personale che porta la gara sul 20-20 prima del 4-2 finale per Dragic e soci con cui si chiude il primo parziale. Massimo equilibrio, come si evince anche dalle statistiche praticamente speculari.

Un 5-0 lituano in apertura (con la prima tripla della gara per i baltici siglata da Pocius) porta la Lituania sul 27-24 ma il vantaggio è illusorio quanto effimero: i lituani evidenziano passaggi a vuoto, perdono banalmente troppi palloni e, come se non bastasse, hanno poco o nulla da Maciulis e Motiejunas. Le palle perse da Seibutis e soci portano a ben 12 punti subiti in contropiede primario nel solo primo tempo e una tripla di un ispirato Zupan fissa il risultato sul 36-42 per gli sloveni prima del sigillo finale di Zoran Dragic che chiude il primo tempo. La Slovenia è meritatamente in vantaggio: più continua, meno sprecona, più organizzata in attacco dove i punti sono equamente distribuiti fra stelle e (presunti) gregari (spiccano gli 11 di valutazione a metà gara di Zupan e Omic). 

Miha Zupan, uno dei più positivi per la Slovenia, deve arrendersi (foto FIBA.com)

Miha Zupan, uno dei più positivi per la Slovenia, deve arrendersi
(foto FIBA.com)

La ripresa si apre con un festival di triple ed un andamento che ricalca fedelmente lo spartito della seconda metà del quarto precedente. Ritmo relativamente alto con gli sloveni che danno l’impressione di avere saldamente in mano la partita nonostante vadano presto in bonus. A sorpresa, Kazlauskas tiene in panca Valanciunas per i primi 7 minuti e la Slovenia, con il punto numero 14 di Lorbek raggiunge il massimo vantaggio sul 48-60. Non serve a molto l’ingresso del centro dei Raptors, pescato nella terza penalità personale subito dopo il 51-62 firmato da Zupan (e chi avrebbe immaginato che questo sarebbe stato praticamente l’ultimo canestro… della partita degli sloveni!). Il tempo di vedere due preziosissime palle rubate da Maciulis (fino a quel momento inesistente se non dannoso) convertite in 4 punti dalla lunetta e si va all’ultimo intervallo sul 55-62 per la Slovenia. 

La disperazione slovena. Un primo posto gettato alle ortiche (foto FIBA.com)

La disperazione slovena. Un primo posto gettato alle ortiche
(foto FIBA.com)

E qui cambia tutto. Kazlauskas lascia in panchina Valanciunas e ci accomoda pure un abulico Motiejunas; e si affida all’esperienza dei Lavrinovic. Una fiducia ripagata in moneta sonante dai gemelli terribili che piazzano il 7-0 (in 7 minuti) che porta la gara in parità. Ma è tutta la Lituania ad alzare l’intensità difensiva e, di fronte a cotanta aggressività, la Slovenia va nel pallone, alternando azioni che muoiono al limite dei 24 secondi a tiri affrettati tanto in penetrazione quanto dall’arco, errori grossolani dalla corta distanza quanto veri e propri airball da 3 punti. Juskevicius firma il sorpasso baltico, la Slovenia è un pugile contato in piedi (a nulla servono i timeout a ripetizione chiamati da coach Zdovc) ed è Ksistof Lavrinovic a darle il colpo del k.o. (66-62, 15-0 di parziale). Goran Dragic rompe finalmente il digiuno sloveno in contropiede quando sul tabellone ci sono ancora 47” da giocare, ma la squadra di Zdovc non riesce a costruire più nulla e grazia il successivo errore in sottomano di Ksistof Lavrinovic rispondendo con un bersaglio mancato dall’arco. Arriva il fallo che manda in lunetta Seibutis con la possibilità di chiudere definitivamente la gara, ma il lituano sbaglia il primo tiro dalla linea della carità concedendo quindi alla Slovenia l’opportunità della tripla che significherebbe overtime. Gli dei del basket, però, hanno già scritto la loro sentenza da un pezzo e il disperato tentativo di Lorbek si spegne miseramente sul ferro.

Lituana: J. Valanciunas 12, D. Lavrinovic 11, M. Pocius 7. Rim (38): D. Lavrinovic 8. Ass (9): A. Juskevicius 3.

Slovenia: D. Lorbek 14, M. Zupan 13, G. Dragic 12. Rim (34): A. Omic 8. Ass (12): G. Dragic 4.


Claudio Devizzi Grassi