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Valanciunas: padre, figlio e Spirito Santo della Lituania (fiba.com)

Nuova Zelanda – Lituania 71-76 (9-23; 17-13; 24-22; 21-18)

La sfida tra Nuova Zelanda e Lituania si presentava alla vigilia come una delle meno equilibrate di questi ottavi e di certo la differenza tra le due squadre è ben visibile sin dalle prime battute: la Lituani è più fisica, talentuosa e con molte più armi nel suo arsenale, mentre i Tall Blacks riescono ad affidarsi solamente a Corey Webster e al fratellino Tai, autori di 8 dei soli 9 punti dei loro. La Lituania sfrutta i propri pick’n’roll centrali e le incursioni di un buon Seibutis per far male agli avversari e nonostante momenti di gioco un po’ lezioso riesce a concludere sul +14 il primo quarto, aiutata anche dalle triple nel finale di Pocius e dall’incapacità dei neozelandesi di far fruttare alcune buone occasioni, meritevoli di più fortuna.

Per gli europei sale in cattedra Valanciunas che inizia a dominare su ambo i lati del campo, rendendo la propria area un buco nero per gli avversari e pasteggiando in attacco, segnando sul tabellino un ottimo 10+9+2 stoppate già alla fine del primo tempo. Gli uomini di Kazlauskas sono però caratterizzati da alcuni momenti di blackout e una volta sul +15, invece di concludere la pratica prima del riposo, lasciano rientrare i neozelandesi sul -10. Significative gli ultimi tre possessi lituani: 3 palle perse e sull’ultima, un pallone mal controllato da D. Lavrinovic, anche l’immediato fallo di quest’ultimo su Fotu, nonostante i nemmeno 2 secondi sul cronometro.

Con ritrovata fiducia la Nuova Zelanda torna in campo esprimendo un gioco corale in attacco e iniziando a farsi sentire anche in alcuni possessi difensivi, toccando il -6. Sono un paio di giocate di Valanciunas e l’entrata dei Lavrinovic Bros. a ridare aria alla Lituania, ma i neozelandesi hanno ormai trovato ritmo offensivo, puniscono in penetrazione, ma anche dalla distanza e dopo aver vinto anche il terzo quarto i kiwis toccano il minimo svantaggio sul -2 in apertura di ultimo quarto proprio con due triple firmate C. Webster e Fotu. La Lituania è in rottura prolungata, brutte spaziature e tiri forzati, mentre i Tall Blacks sono in totale fiducia ed iniziano a sentire l’odore del miracolo e con un’altra tripla di Corey Webster  si chiude un parziale di 12-0 che dà il primo, incredibile, vantaggio della partita alla Nuova Zelanda.

Ormai in panic mode ON i lituani traditi dai propri tiri e con un backcourt sterile si affidano con continuità alle larghe spalle di Valanciunas che letteralmente da solo tiene avanti i suoi con i punti e dando riferimenti in difesa e attacco.  Gli uomini di Vucinic continuano però a punire con buona continuità, anche se alcuni lunghi e coreografati attacchi risultano poi di fatto infruttuosi e forzati. Proprio un possesso disorganizzato dei kiwi su rimessa in campo porta ad una palla persa di Fotu che poi la Lituania fa fruttare con una tripla inventata da Maciulis, fuori per gran parte della partita a causa di un taglio all’arcata sopraccigliare, dando così ai suoi il +7 e la vittoria, sigillata da un’altra palla persa dei neozelandesi, questa volta firmata beffardamente dal loro MVP Corey Webster. La Nuova Zelanda esce tra gli applausi, mentre la Lituania dovrà sicuramente trovare più continuità  per fare strada in questi mondiali.

Nuova Zelanda: C. Webster 26; Fotu 11; Vukona 9 Reb. (36): Vukona 10 Ast. (12): Penney 3

Lituania: Valanciunas 22; Pocius 11; D. Lavrinovic 10;  Reb. (37): Valanciunas 13 Ast. (13): Seibutis 5