SERBIA-GRECIA 90-72 (23-20, 23-22; 18-13; 26-17)
Sasha Djordjevic e la sua Serbia fermano la corsa della Grecia e regalano la prima vera sorpresa di questi Mondiali spagnoli, in quella che è stata forse la miglior partita vista finora. E’ vero che in campo ci vanno i giocatori ma forse è giusto dare merito all’ex play di Milano e Bologna di aver saputo tenere sulla corda questo gruppo talentuoso ma a volte senza testa, per fargli giocare una grandissima partita nel primo appuntamento importante di questa rassegna. E’ stato lui ad inventarsi Kalinic in quintetto (fino a stasera 13 minuti e 4.4 punti a partita) e l’ex guardia del Radnicki risponde con un primo tempo da 12 punti, 4/6 dal campo e 3 rimbalzi, oltre ad un +8 di plus/minus, ma soprattutto la sua performance spinge Bogdan Bogdanovic ad alzarsi dalla panchina e a giocare come il suo immenso talento prescrive: 21 punti, 64% al tiro con 4/7 da 3 e la netta sensazione che oggi non l’avrebbe fermato nessuno. A tutto questo bisogna aggiungere la grande gestione di Teodosic, a cui Djordjevic ha da subito affidato le chiavi della squadra, fidandosi ciecamente e difendendo il suo giocatore anche di fronte ai momenti di difficoltà. Il play del CSKA ha predicato basket per tutti i 40 minuti, mettendosi spesso e volentieri al servizio della squadra, non solo in attacco (13 punti, 5 assist e anche 2 rimbalzi) ma soprattutto in difesa, dove ha morso costantemente le caviglie a Calathes e Zizis, sporcandosi anche le mani quando serviva. Forse da questo punto di vista l’immagine del match è un suo recupero a 5′ dalla fine, su un passaggio coast-to-coast di Kaimakoglou, con la Serbia avanti 76-60.
La Grecia, che fin qui aveva raccolto solo consensi, si è sciolta come neve al sole in un secondo tempo da 30 punti in cui non solo non è riuscita a trovare il canestro (9/26, dopo aver tirato con oltre il 50% nel primo tempo), ma non ha neanche mai trovato le contromisure difensive alle giocate dei serbi, facendosi irretire prima dal gioco in post di Raduljica, netto vincitore del duello con Bourousis, e poi non riuscendo a limitare la capacità degli esterni serbi di arrivare al ferro. Quando ha provato a riempire l’area, poi, è stata puntualmente punita dall’arco in una serata in cui la Serbia ha tirato con il 55% da 2 ed il 53% da 3.
Eppure, anche se sin dall’avvio Calathes e Zisis abbiano faticato a dare fluidità all’attacco ellenico, la Grecia era riuscita a restare in partita, nonostante la Serbia avesse dato subito l’impressione di avere in mano il match. Viste le difficoltà di Bourousis a trovare spazio sotto canestro, è stato Printezis a caricarsi spesso e volentieri l’attacco sulle spalle (8 punti per lui nel primo quarto ma solo 4 nel resto della gara). La Serbia riusciva a tenere sempre la testa avanti con Kalinic e Teodosic prima, Bogdanovic e Krstic poi, ma Mantzaris e l’unica fiammata di Zisis davano alla Grecia il primo e unico vantaggio del match (41-42) ad 1′ minuto dall’intervallo lungo. Qui il match, però, girava definitivamente perchè Raduljica e ancora Kalinic permettevano alla Serbia di andare al riposo sopra di 4 e sull’inerzia erano Bogdanovic e Bjelica (grande gara anche la sua, con 8 punti e 10 rimbalzi, ma soprattutto un carattere fin qui sconosciuto) ad allargare il divario fino a toccare il +11 sul finire della terza frazione. Qui la Grecia sentiva l’urgenza di rientrare nel match e smetteva, di fatto, di attaccare di squadra, mentre la Serbia aumentava ancora l’intensità difensiva ma soprattutto sulle ali dell’entusiasmo attaccava in modo quasi perfetto, trovando sempre la conclusione migliore e andando ad ampliare un divario che toccava velocemente il +20, quando da giocare mancavano ancora più di 3 minuti.
Il Mondiale perde stasera una delle squadre migliori viste finora e (ri)trova una squadra che finora aveva deluso le aspettative, ma che nella serata più importante ha saputo mettere in mostra tutto il potenziale di cui dispone. La speranza di Djordjevic è che non resti una magnifica unica visione.
SERBIA: Bogdanovic 21; Raduljica 16; Teodosic 13. Rim 29 (Bjelica 10); Ass 17 (Teodosic 5)
GRECIA: Calathes 14; Zisis 12; Printezis 12. Rim 29 (Kaimakoglou 6); Ass 16 (Printezis 5)
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