Luis Scola (Foto: zimbio.com)

ARGENTINA-SERBIA 97-87

Che sia la nascita di una nuova Generacion Dorada? Probabilmente è presto per dirlo ma l’Argentina ritorna nel giro delle medaglie con un gruppo tutto nuovo guidato dal sempiterno Scola e con il giusto mix di talento, cattiveria agonistica ma soprattutto grande compattezza. Contro cui si scontra una Serbia partita fortissimo in questo Mondiale ma che si scioglie come neve al sole quando le partite hanno iniziato a contare sul serio. La sconfitta con la Spagna aveva portato gli uomini di Djordjevic verso gli USA ma prima contro il muro dell’albiceleste, che puntualmente si è dimostrato invalicabile. L’Argentina parte forte e finisce forte, guidata dalle triple di Campazzo (18 punti, 3/6 dall’arco, 12 assist) e Garino (15 punti, 60% da 3), la Serbia fatica a tenere il ritmo, sparacchia da fuori per tutto il match e Djordjevic si aggrappa alla profondità della sua panchina (Bjelica con i suoi 18 punti su tutti) per restare attaccato al match e provare a forzare la mano a cavallo dell’ultima pausa. Quando sembra che l’inerzia stia girando (68-70 Serbia) è ancora Campazzo a salire di giri, aiutato da Garino e da Scola che sotto canestro diventa dominante e l’Argentina scappa sul +11 da cui neanche le triple di Bogdanovic riescono a far rientrare la Serbia, che dopo il secondo posto a Mondiali, Olimpiadi ed Europei resta amaramente fuori dal giro delle medaglie

 

(credits FIBA)

SPAGNA-POLONIA 90-78

La Polonia dimostra che la sua presenza ai quarti non è casuale costringendo la Spagna a darci dentro fino alla fine, ma i ragazzi di Mike Taylor non danno mai davvero l’impressione di poter vincere e soccombono definitivamente negli ultimi 5 minuti. A Koszarek e soci, del resto, sarebbe servita la partita perfetta, ma in attacco la precisione non è delle migliori e all’altro capo del campo le sviste difensive e a rimbalzo vengono prontamente castigate da Rudy (16 punti), dai due Hernangomez (Juancho 12 punti nel secondo quarto, Willy 12 nell’ultimo) e da un Rubio particolarmente indigesto (19 e 9 assist, divenuto recordman assoluto di assist ai Mondiali). Nonostante le episodiche prodezze di Slaughter (19), dunque, i polacchi salutano la competizione a Shanghai, ma il risultato ottenuto è già superiore alle aspettative. Lo è – in qualche misura – anche per la Spagna, che avendo battuto la Serbia e avendola data in “pasto” all’indomabile Argentina si è già di fatto garantita la qualificazione diretta ai Giochi di Tokyo (basta che domani una tra Francia e Repubblica Ceca venga eliminata).

 

(credits FIBA)

(a cura di Fabrizio Quattrini e Andrea Rizzi)


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