Dal nostro inviato

Italia-Portorico 94-89 d1ts

WUHAN – L’Italia chiude il suo Mondiale con un’inutile ma orgogliosa vittoria in rimonta contro il modesto Portorico, di fatto “sconfitto” da Iran e Tunisia (per rendere un’idea del suo valore) prima che le estemporanee rimonte finali guidate dal fromboliere Huertas lo portassero miracolosamente alla seconda fase.

Gli Azzurri sono orfani di Datome e Gentile (risentimento muscolare per entrambi, giustamente lo staff ha preferito non rischiarli), ma anche quelli che scendono in campo sembrano assenti. Coach Sacchetti è costretto al primo time-out già sull’8-2, ma per oltre due quarti le sue strigliate non hanno effetto e il Portorico allarga la forbice fino all’imbarazzante 59-33 di metà terzo quarto. A quel punto arriva la perentoria reazione d’orgoglio azzurra, guidata da Filloy, Abass e Tessitori e concretizzata da Beli e Gallo finalmente caldi. Con un incredibile parziale di 42-9, l’Italia prima sorpassa e poi tocca il +7 a 4’ dalla fine, dando l’impressione di poter gestire il “gruzzolo” fino alla fine di fronte agli imbambolati portoricani.

Ma se c’è una cosa che i ragazzi di Eddie Casiano sanno fare è giocare i finali, e stavolta è Angel Rodriguez a ergersi a protagonista trovando i canestri che valgono il pareggio. Nelle battute finali sia il Portorico sia l’Italia hanno i palloni-partita, ma li sprecano costringendosi a 5′ supplementari.

Nell’overtime è ancora Belinelli (encomiabile per la dedizione alla causa azzurra, al di là dei limiti mentali e tecnici come leader) a tirare la carretta, ma è con un canestro di Abass che l’Italia riprende il “largo” (+5 a 94″ dalla fine) riuscendo stavolta, complici una gran stoppata di Tex su Rodriguez e un errore del “killer” Huertas, a difendere il margine fino alla sirena.

L’Italia chiude dunque la manifestazione con 3 vittorie e 2 (decisive) sconfitte. Dispiace, ancora una volta, essere qui ad accontentarci di aver salvato la faccia, di aver battuto le squadre deboli ed essercela giocata alla bell’e meglio contro le “big”, che ora partecipano al gran ballo mentre gli Azzurri volano verso i rispettivi ritiri di club. Ma non è questo lo spazio dell’analisi, questo è lo spazio della cronaca e racconta di una vittoria ottenuta mostrando almeno un po’ di attributi. Speriamo sia di buon auspicio per l’arduo preolimpico del prossimo giugno.