Vincent Collet trascina nuovamente la Francia in zona medaglie

STATI UNITI-FRANCIA 79-89

De Colo e Batum (credits FIBA)

Gli indizi c’erano stati, dalla sconfitta in Australia in preparazione al quasi colpaccio della Turchia nella prima fase, eppure l’eliminazione degli USA dal giro delle medaglie fa sempre un certo effetto. In epoca Dream Team era successo solo ad Indianapolis nel 2002 e dopo il Mondiale giapponese del 2006 c’erano state solo medaglie d’oro. Il “Dream Team” di Kemba Walker e Donovan Mitchell si ferma davanti ad una Francia solida e fisicamente molto complicata per i ragazzi di Popovich che mostrano in 40′ tutti i limiti che hanno accompagnato questa campagna mondiale. Volessimo facilitarne la lettura potremmo dire che la Francia è una squadra di basket su tutti i 28 metri, Team USA un insieme di giocatori che vanno ad istinto e come tali vivono di alti e bassi. Molti bassi e pochi alti. Senza un immenso Donovan Mitchell (29 punti ed il 52% al tiro dentro una serata da 44% da parte di tutta la squadra) questa partita sarebbe finita molto presto ed avrebbe assunto i contorni di una sconfitta storica. E’ lui che tiene in piedi la baracca offensivamente, soprattutto in un terzo quarto in cui la squadra di Popovich sembra poter girare l’inerzia mentre dall’altra parte la Francia sembra mostrare un pò di fatica. Anche naturale dopo 20′ giocati ventre a terra, guidati da Fournier e Gobert (43 punti in due), in cui la squadra di Collet sembra da subito a suo agio per allungare nel secondo quarto fino al  +8 poco prima dell’intervallo lungo. La reazione americana si concretizza con un positivo terzo quarto da un punto di vista difensivo che si allunga fino al 76-71 (massimo vantaggio in tutta la partita…) a 5′ dalla sirena. Qui però i moschettieri diventano 4, De Colo e Ntikilina (5 punti fondamentali per girare inerzia e punteggio) si uniscono al coro e per la difesa americana è notte fonda e con un parziale di 18-3 la Francia vola in semifinale.

 

(credits FIBA)

AUSTRALIA-REPUBBLICA CECA 82-70

Australia tra le prime quattro (credits FIBA)

Come (e meglio) della Polonia, la Repubblica Ceca legittima pienamente la storica qualificazione ai quarti dei Mondiali mettendo sotto per lunghi tratti gli Aussies, tenuti inizialmente a galla dal solo Patty Mills (suoi 16 dei primi 26 di squadra). Con un fenomenale Auda (21) i cechi rimangono quasi sempre avanti fino a inizio ripresa, ma quando anche Bogut (sonoramente fischiato dal pubblico cinese per ruggini web legate ai suoi post sul nuotatore presunto dopato Sun Yang) inizia a “fatturare” si apre un solco (+14) che per Satoransky e compagni risulta incolmabile, anche perché il metro arbitrale premia la fisicità australiana. Oltre a Mills (24 alla fine), tra i gialloverdi si distingue l’ex torinese Goulding (14), protagonista nella fuga decisiva, mentre nelle file ceche è Pumprla (10) l’ultimo a mollare. Saranno i ragazzi di Andrej Lemanis, dunque, a sfidare la Spagna a Pechino, mentre la Repubblica Ceca sarà un altro ostico cliente per l’Italia al Preolimpico.

(A cura di Fabrizio Quattrini e Andrea Rizzi)