Nel dettaglio sarebbe “buona la seconda” perché nella prima partita in cui Marco è stato ufficialmente a roster per i 76ers (contro i Knicks lo scorso lunedì), non è entrato in campo. Scelta probabilmente fatta per dare la possibilità a Belinelli di prendere più confidenza con l’ambiente, ed avere qualche giorno in più per adattarsi alla filosofia e alle idee di coach Brown. Nonostante questo “il Beli” nel post partita è sembrato subito molto raggiante, e ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha dichiarato: “inizio positivo, ho sentito subito il cambiamento d’aria. I compagni mi hanno accolto benissimo, sono stati tutti molto contenti di avermi qui, mi conoscono e sanno quello che posso dare“. Carico, così ci è apparso durante questa intervista.
Sensazione confermata poi nella partita successiva, in cui Marco ha fatto il suo esordio ufficiale sul campo con la nuova squadra: 28 minuti di utilizzo, 17 punti segnati con tre triple a bersaglio e vittoria casalinga contro i Miami Heat. Non poteva andare meglio. Sempre nel post gara, stavolta ai microfoni di NBA TV Belinelli elogia anche la squadra che vince in casa recuperando uno svantaggio all’intervallo di 23 punti: “non è facile andare sotto così e recuperare contro una buona squadra come Miami, ma abbiamo un gruppo che vuole vincere a tutti i costi. Per quanto riguarda me stesso non mi aspettavo un esordio così, ero molto nervoso prima della partita ma la squadra mi ha aiutato. Dopo anni mi ritrovo in un team che vuole vincere“.
Come dargli torto. Sacramento, Charlotte e poi Atlanta non erano delle corazzate e non avevano grosse ambizioni, invece Philadelphia ha voglia di rinascere dopo anni di delusioni. Sembra veramente il posto giusto per Belinelli, dove cercare di tornare ad essere decisivo dalla panchina come lo è stato negli anni passati a San Antonio.
Se il buongiorno si vede dal mattino….