Anthony Davis (AP Photo/Mic Smith)

La scorsa stagione doveva essere quella della rifondazione. Con la cessione di Chris Paul sarebbe dovuta iniziare una nuova era, invece tutto è stato rimandato di un anno. Eric Gordon, il giocatore principale arrivato in cambio di Paul, ha passato tutta la stagione ai box per infortunio, mentre Okafor, Kaman e Ariza hanno saltato ampi tratti del campionato compresso dal lockout. Per questo non sorprende il record di 21 vinte e 45 perse. La notizia positiva, per la nuova proprietà, è che molti contratti pesanti erano in scadenza e si è potuta avvivare una vera ricostruzione. La sorte ha aiutato, portando in dono la prima scelta assoluta che si è concretizzata in Anthony Davis, ragazzo che sembra un vero predestinato. Oltre a Davis dal draft è arrivato anche Austin Rivers, figlio di Doc, un altro giocatore di grande prospettiva. Loro due, assieme a Gordon, sono il punto di ripartenza della franchigia.

Eric Gordon (AP Photo/Bill Haber)

Roster
Impossibile parlare del roster degli Hornets non incominciando da Anthony Davis. La prima scelta assoluta all’ultimo draft è un lungo atletico, dotato di un ottimo tiro dalla media distanza e con una grande predisposizione al rimbalzo, sotto molti aspetti ricorda Kevin Garnett. Al suo fianco vicino a canestro troverà Robin Lopez, centro arrivato da Phoenix. Entrato nella NBA come “fratello scarso di Brook”, Robin in Arizona ha saputo ritagliarsi uno spazio importante grazie alla sua stazza e alla sua inesauribile energia, al quinto anno nella Lega dovrà dimostrare di essere un centro titolare NBA. Alle loro spalle, nella rotazione di un frontcourt che non sembra esattamente degno di una squadra da titolo, ci saranno Ryan Anderson, micidiale lungo tiratore da 3 in uscita da Orlando, il roccioso Jason Smith, Hakim Warrick, atletica ala che non ha mai confermato il suo potenziale, e l’acerbo Solomon Alabi, centro nigeriano ancora tutto da costruire. La Nigeria, oltre che di Alabi, è anche la patria di Al-Farouq Aminu, lunga, talentuosa ma immatura ala piccola arrivata nello scambio-Paul. Dal ragazzo quest’anno ci si aspetta una crescita significativa, rispetto ai 6 punti e 4.7 rimbalzi di media della scorsa stagione, anche perché il sophomore Lance Thomas dietro di lui sta facendo bene, ma non è certo pronto ad alti livelli. Se nelle ali piccole c’è poca scelta per coach Monty Williams, altrettanto non si può dire per gli esterni. Lasciati partire il veterano Jarrett Jack e Marco Belinelli, si è deciso di puntare tutto su Eric Gordon. Prima dell’infortunio era avviato verso una carriera da All-Star, ora si dovrà verificare il suo pieno recupero. Come compagno di reparto avrà il giovane Austin Rivers, giocatore di grande talento su cui bisognerà lavorare molto. NOLA lo ha preso con la 10ª chiamata assoluta per affidargli la regia e fargli gestire molti possessi, ma il prodotto di Duke, fortissimo in penetrazione, ha mostrato alcune lacune dal punto di vista del playmaking. Proprio per questo potrebbero trovare tanto spazio Greivis Vasquez e il sorprendente Brian Roberts, 27enne che dopo tanta Europa ha trovato la NBA. A completare il reparto ci saranno il tiratore Roger Mason Jr., giocatore ormai lontano dal suo miglior periodo con gli Spurs, e Xavier Henry, una guardia atletica che deve però migliorare molti aspetti del suo gioco.

Austin Rivers e Monty Williams (AP Photo/Gerald Herbert)

Prospettive
Nessuno chiede la luna a questi nuovi Hornets, tuttavia in Louisiana le ambizioni sono molte. L’obiettivo principale sarà quindi quello di ricostruire una certa credibilità, di far crescere i giovani e di conseguenza riaccendere una città e un pubblico parsi fin troppo distanti negli ultimi anni. Considerando che alcune squadre della conference si sono ridimensionate, un’ipotesi playoffs non è da scartare in partenza, ma l’impressione è che almeno 8 squadre più forti ad Ovest ci siano. Tutto passerà dalle mani di Eric Gordon, che dovrà essere finalmente sano e soprattutto da quelle di Anthony Davis, chiamato a diventare immediatamente il leader di questa squadra.

Pronostico
In crescita, ma sembra ancora presto per entrare tra le prime otto, in una conference competitiva come la Western. Lotteria.