La stagione dei Sacramento Kings fino a questo momento è stata avara di vittorie; talvolta però, quando i risultati non arrivano e i playoff sono ormai soltanto un lontano miraggio, viene data la possibilità ai rookie di mettersi in mostra e giocare minuti importanti, ed è questo il caso di De’Aaron Fox.

Scelto alla numero cinque assoluta nel draft 2017, Fox arriva ai Kings dove lo spot di point guard è occupato da George Hill: veterano di qualità messo sotto contratto l’estate scorsa da Sacramento per iniziare un nuovo corso dopo la partenza di Cousins. Le aspettative della stagione non erano elevatissime, ma di certo non ci si aspettava che la squadra californiana dopo 49 partite fosse ferma a soltanto 15 vittorie. Inoltre Hill non si è mai integrato realmente, e dopo varie partite deludenti nelle scorse settimane i rumors su di lui sono aumentati. Il giocatore ex Utah Jazz sembra avere la valigia sempre pronta e questo ha fatto si che Fox potesse trovare più minuti ed addirittura “rubare” il posto da point guard titolare a Hill. Dal 22 Novembre scorso l’ex Kentucky ha preso il quintetto e  non lo ha più lasciato mettendo in mostra tutte le sue qualità.

Prima della sua entrata in NBA, Fox veniva definito come carente sul jump shot e tutto da costruire nel tiro da tre punti.  In realtà sta migliorando molto in questi fondamentali, soprattutto nel tiro da tre punti. Nelle ultime due settimane infatti manda a bersaglio una media di 1.4 triple a partita (stanotte sei su sei dall’arco contro gli Spurs).Uno dei suoi grandi punti di forza anche al College era la sua capacità di attaccare il ferro; fondamentale che sta sfruttando con efficacia anche tra i professionisti riuscendo ad avere una percentuale effettiva oltre al 60% con un volume molto elevato di queste soluzioni: infatti il 40.2% del suo attacco deriva dalle penetrazioni. Molto abile nel giocare il pick&roll e in grado anche di cambiare ritmo alla partita con le sue accelerazioni. I numeri come i minuti stanno aumentando in maniera costante. In stagione le sue medie sono di 10.9 punti, 2.9 rimbalzi e 4.2 assist a partita ma se noi prendiamo  un campione costituito dalle ultime dieci giocate siamo a quasi 14 punti di media. La direzione che hanno preso i Sacramento Kings è molto chiara, ed è stato coach Dave Joerger a sottolineare che i minuti dei veterani saranno limitati da qui a fine stagione e che addirittura, ci saranno dei riposi programmati per questi ultimi in modo da favorire la crescita dei giovani a roster. Decisione confermata dal campo dove Fox, Justin Jackson e altri come Bogdanovic, nelle ultime partite siano partiti tutti in quintetto e con più di 25 minuti giocati media. Una soluzione quasi obbligata visto che ormai Sacramento per l’ennesima stagione non farà i playoff. Come spesso accade quando si parla di questa squadra ci viene da dire e pensare che il futuro sia luminoso, visto che i giovani rookie sembrano avere grandi potenzialità, ma bisogna anche pensare che si parla dei Kings: maestri nel complicarsi la vita e nel cedere giocatori di talento in trade scellerate ( vedere trade Cousins).

Sperando che le tante lezioni delle passate stagioni siano servite, puntare su De’Aaron Fox per Sacramento sembra quasi scontato. Giocate di qualità già mostrate in campo e con la capacità di guidare in un ruolo molto importante la squadra nonostante i suoi 20 anni di età sembrano fare di questo giocatore il futuro playmaker, a cui però (finalmente verrebbe da dire) si deve dare la possibilità, per qualche anno, di esprimersi e di crescere.