I Los Angeles Lakers di questa stagione sono sempre al centro dei pensieri della stampa, ovviamente per la presenza a roster di Lonzo Ball e per l’esuberanza di papà Lavar. C’è da dire però che a differenza del padre, che la radio la tiene sempre e comunque accesa, Lonzo da l’impressione di essere totalmente diverso dal padre, molto silenzioso e concentrato su ciò che succede in campo, mettendo in secondo piano tutto quello che ruoto attorno a lui che non sia pallacanestro. Parole confermate sia da coach Luke Walton, e da alcuni giocatori di alto livello tra cui LeBron James: “Questo ragazzo non ha mai detto nulla, mai. Hanno fatto tutto gli altri. Amo decisamente la sua umiltà. Ogni volta che esce di casa viene assalito, tutti vogliono fargli una domanda, e lui continua a ripetere: ‘Non è una questione che mi riguarda; io voglio soltanto provare a vincere. Non mi preoccupo di quello che ho fatto’. Ho ascoltato le sue parole al termine di una partita in cui aveva chiuso in tripla doppia, ma i Lakers avevano perso. Per lui non c’era nulla da festeggiare“.

Ecco: “I Lakers avevano perso”. Frase molto in voga ultimamente. La squadra di Los Angeles sta faticando nell’ultimo periodo. Forse tutti si aspettavano qualcosa di più dai gialloviola ma la realtà parla al momento di 14 vittorie e 27 sconfitte. Se però noi andiamo ad analizzare le sei partite in cui Ball è rimasto fuori per un piccolo infortunio alla spalla i Lakers hanno sempre perso. Nelle successive quattro al suo rientro il record parla di tre vittorie e una sconfitta. Va detto che gli avversarsi, tranne gli Spurs, non erano di altissimo livello (Hawks e Kings e sconfitta contro Charlotte), ma va altrettanto detto che i Lakers con Ball in campo hanno un’altra faccia. I problemi al tiro sono evidenti, anche se in miglioramento, ma la sua abilità nel far “girare” la squadra è oggettiva. Nel pacchetto di queste quattro partite Lonzo ha viaggiato con 7 assist di media con un massimo di 11 nella partita contro Sacramento, perdendo soltanto 9 volte la palla e collezionando 12 palle rubate. Nelle sei partite giocate senza Ball i Lakers hanno avuto un Pace Factor di 96.5 mentre con lui in campo nelle quattro successive il valore è di 104.5. Sempre a testa alta, sempre pronto a liberare un compagno con un proprio passaggio, Lonzo Ball è il perno di questa squadra. I Lakers del futuro devono senza dubbio puntare sul numero due perché se dovessero realmente alzare il livello dei compagni attorno a lui arrivando ad una star nella prossima estate, la sua efficienza come passatore e come costruttore di gioco potrebbe salire in modo vertiginoso portando i L.A. ad un livello di competitività che nella città californiana stanno cercando ormai da anni.