5. JUST IN TIME

Kawhi Leonard, nel match di giovedì notte contro i Miami Heat, ha pareggiato il suo career high in termini di punti, 32, conditi dalla bellezza di 8 rimbalzi. La cosa assolutamente scioccante, però, è che il ragazzone da Los Angeles ha prodotto queste statistiche in soli 24 minuti di gioco, perché infortunatosi nel terzo periodo e quindi costretto a saltare il resto della gara. Il tutto in scioltezza e con il solito imperturbabile aplomb, come a voler dire ai comuni mortali: “Ragazzi, ma che sarà mai, non è il caso di affannarsi poi tanto! “. INUMANO!

4. OCCHIO ALLE GAMBE

Nel finale vietato ai malati di cuore tra Clippers e Blazers, Chris Paul ha dipinto un’altra delle sue perle, servendo magicamente J.J. Reddick per il tiro che è valso poi il buzzer beater della vittoria a favore dei Clips. Come? Con un colpo di genio che appartiene solo ai grandi. Guardare il video per credere.

 

3. IL CUORE DEGLI UNDERDOG

Chi lo avrebbe mai detto che, a due settimane dal termine della regular season, a giocarsela per l’ottavo posto ad Ovest ci sarebbero stati anche loro, i Mormoni dello Utah. Invece i Jazz, con un gruppo pieno di quella cosa che in gergo definiamo “cazzimm“, sono lì, attaccati ai più evanescenti Rockets. Come se non bastasse, proprio in questi giorni, li hanno anche sconfitti a domicilio, in un match ad alto contenuto emotivo finito 89-87. Sono proprio queste le belle storie che ci piace raccontare. Guai però a parlare di “sfavoriti”!

Straordinari gli Utah Jazz. Ce la faranno a centrare i Play Off? (Fonte: purpleandblues.com)

Straordinari gli Utah Jazz. Ce la faranno a centrare i Play Off? (Fonte: purpleandblues.com)

2. OCCHIO CHE STANNO ARRIVANDO

Anzi no, sono già arrivati. Parliamo di Karl-Anthony Towns e Kristaps Porzingis, i due principali candidati al titolo di Rookie of the Year, che in settimana hanno ribadito a chi non ne fosse ancora convinto che l’NBA potrebbe presto inchinarsi al loro strapotere. Due partite da quasi 30 punti e 10 rimbalzi per la prima scelta assoluta dello scorso draft, una prestazione paradisiaca da 29 + 10 per il lettone nella vittoria a domicilio dei suoi Knicks allo United Center di Chicago. Signori, questi non scherzano affatto e chiuderanno la stagione con statistiche da All Star. Ah, tanto per la cronaca: hanno entrambi appena 21 anni. FENOMENI VERI!

1. IL CANTO DELL’ANGELO BIONDO

Fino ad oggi i giocatori ad aver realizzato almeno 40 punti in una gara a 37 anni o oltre erano stati solamente tre “sconosciuti”: Karl Malone, Kareem Abdul-Jabbar e Michael Jordan. Fino ad oggi, appunto. Perché adesso questa statistica è stata aggiornata dall’immenso e intramontabile Wunder Dirk Nowitzki, con il suo “quarantello” messo a segno nel match contro Portland. E pensare che c’è stato chi, soprattutto dopo l’ultimo europeo, lo aveva dato per finito. Non aveva fatto i conti, però, con il carattere teutonico e lo sconfinato talento di uno dei migliori giocatori di ogni epoca, determinato più che mai a combattere l’ennesima battaglia, ossia quella di condurre i suoi Mavs ai Play Off da vero leader. Ancora una volta, come sempre, LEGGENDARIO!