Andre Roberson ha guadagnato i riflettori grazie alle sue recenti prestazioni

Andre Roberson ha guadagnato i riflettori grazie alle sue recenti prestazioni

Oklahoma City Thunder (3) – Golden State Warriors (1) 118-94 (serie 3-1)

Difesa, tiro da 3 e rimbalzi. Oklahoma City sopravanza nuovamente Golden State in questi tre aspetti cruciali del gioco e si guadagna ben 3 match point per eliminare a sorpresa i campioni in carica dalla corsa al titolo. Il magic duo dei Thunder WestbrookDurant non trova ancora avversari all’altezza e domina: per il play tripla doppia da 36 punti, 11 rimbalzi e 11 assist (e anche 6 palle perse) tirando 12/27 dal campo ma dominando contro il diretto avversario Steph Curry (19 punti con 6/20 al tiro di cui 2/10 da 3) che non può fisicamente tenerlo in difesa e paga poi gli sforzi in attacco (vedremo qualche cambiamento in tal senso in gara5?). Per Durant 26 punti e 11 rimbalzi (8/24 al tiro) ed anche qui nessuno in grado di contenerlo, sicuramente non Barnes (che è tanto utile in attacco, 11 punti, quanto deleterio in retroguardia) e neanche Iguodala da un paio di gare. Il tiro da 3, arma prediletta di Golden State, sta invece tradendo i Warriors che hanno sparacchiato col 30% (9/30) fallendo tutte le occasioni che avrebbero potuto riaprire l’incontro. Infine i rimbalzi, ancora una volta dominati dai padroni di casa (56-40) con ben 16 offensivi, pur giocando per larghi tratti senza un lungo di ruolo (24’ per Adams, comunque in doppia cifra con 11 punti più 7 rimbalzi, solo 8’ per Kanter). Ma ci hanno pensato i “piccoli” a compensare. Detto di Westrook e Durant, da segnalare la costante ascesa di Andre Roberson, che ha chiuso con una doppia doppia da 17 punti (7/12 al tiro) e 12 rimbalzi facendosi trovare sempre puntuale sugli scarichi, sia sotto canestro che sul perimetro.

Klay Thompson ha provato a tenere a galla i Warriors ma non è bastato

Klay Thompson ha provato a tenere a galla i Warriors ma non è bastato

Partenza sprint per i Thunder, sulle ali dell’entusiasmo di gara3, che raggiungono velocemente la doppia cifra di vantaggio (22-8) prima della reazione degli ospiti che ricuciono fino al -2 (32-30) di inizio secondo quarto. La terza penalità di Klay Thompson da il là al nuovo allungo di Oklahoma City, guidato da Westbrook e Durant a cui si aggiunge anche un frizzante Serge Ibaka (17 punti alla fine ma ben 15 nel solo primo tempo, a cui aggiunge 7 rimbalzi) per il 72-53 dell’intervallo lungo. Sembra un film già visto, ma questa volta arriva la reazione di Golden State, che porta una firma ben precisa, quella di Klay Thompson. Lo Splash Brother diventa immarcabile, firma ben 19 punti consecutivi (alla fine 26 con 9/17 al tiro) e riporta i suoi al -6 (80-74). Il suo 4° fallo, unito ad una sua tripla sbagliata ed una sua persa rilancia però le velleità dei Thunder che si riprendono definitivamente l’inerzia della partita, guadagnano nuovamente la doppia cifra di vantaggio e non si guardano più indietro fino al 118-94 finale. Per OKC è stato fondamentale trovare punti e spunti da tutti gli uomini della rotazione ad 8, mandando il quintetto e Dion Waiters (10) in doppia cifra mentre per Golden State si segnala l’ennesima pessima partita da parte di Draymond Green. Il leader vocale dei Warriors ha chiuso con 6 punti (1/7 al tiro), 6 palle perse e -30 di plus/minus (oltre a 11 rimbalzi). Se i campioni non vogliono abdicare già dalla prossima gara, sarà cruciale per coach Kerr ritrovare in primis lui.


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