James Harden stretto nella morsa della difesa Warriors (fonte: Thearon W. Henderson/Getty Images)

James Harden stretto nella morsa della difesa Warriors (fonte: Thearon W. Henderson/Getty Images)

Si chiudono anche le serie di Golden State e Oklahoma City, che superano Houston e Dallas e raggiungono San Antonio in semifinale di Conference. Portland invece ribalta i pronostici (anche grazie ai problemi fisici accusati dalle star dei Clippers) e potrebbe completare una stagione da sogno, partita senza i riflettori puntati addosso, con un insperato passaggio del turno.

Golden State Warriors (1) – Houston Rockets (8): 4-1

Golden State domina gara5 ed annichilische le flebili speranze di Houston di allungare ulteriormente la serie. Dopo le 21 triple di gara4, i Warriors ne infilano altre 13 (7/11 del solo Thompson) e, pur perdendo la lotta a rimbalzo (53-40), sopravanzano nettamente i Rockets nelle percentuali al tiro (54,9% contro 32,6% dal campo, 41,9% a 18,8% da 3) doppiando i texani già a 2’ dalla fine del primo quarto (32-16) e toccando un massimo vantaggio di +34 poco prima di chiudere sul 114-81. L’assenza di Steph Curry, a cui è stata diagnosticata una distorsione di primo grado al legamento collaterale mediale del ginocchio destro (previsto uno stop almeno fino al 9 maggio prima di una rivalutazione della situazione), è stata egregiamente sopperita dalle prestazioni di Shaun Livingston (16 punti con 7/8 al tiro) e dalla “solita” regia occulta di Green ed Iguodala (8 e 6 assist rispettivamente). Houston è stata James Harden e pochissimo altro (nel primo quarto 18 punti su 20 di squadra sono stati suoi, con i compagni che hanno tirato 0/15 dal campo. Ha chiuso con 35 punti, 6 assist e 6 rimbalzi). Dwight Howard, probabilmente all’ultima recita in maglia Rockets (ha una player’s option per rimanere), ha chiuso con 21 rimbalzi ma un impietoso 3/13 in attacco, dando sempre sensazioni di inadeguatezza contro i vari Bogut, Speights e persino Ezeli. Per i Rockets si prospetta un’estate di grandi cambiamenti, a partire dalla panchina dove sarà difficile la riconferma di JB Bickerstaff. Golden State invece prosegue la sua corsa verso la difesa del titolo, aspettando di sapere la sua prossima avversaria, e magari sperando in una gara7 tra Los Angeles e Portland così da concedere qualche giorno in più a Curry per proseguire il recupero.

Oklahoma City Thunder (3) – Dallas Mavericks (6): 4-1

I Thunder chiudono la “pratica” Dallas in una gara 5 a senso unico (texani mai in vantaggio), che ha avuto solo un piccolo sussulto quasi a metà dell’ultimo periodo quando i Mavs, trascinati da un superbo Nowitzki (24 punti con 8/16 al tiro), si sono riportati per l’ultima volta ad un possesso di distanza (101-98) prima che Russell Westbrook con 8 punti in fila chiudesse definitivamente la contesa (118-104 il finale). Lui e Durant sono stati, tanto per cambiare, i mattatori della serata con 36 e 33 punti rispettivamente, con il play che ha sfiorato l’ennesima tripla doppia della stagione con 12 rimbalzi e 9 assist. Per Dallas non sono bastati 6 uomini in doppia cifra, con le importanti conferme di Anderson (14, partito in quintetto) e Powell (16) che faranno sicuramente parte del progetto-Mavs anche l’anno prossimo. Per la dirigenza texana l’imperativo sarà quello di ringiovanire un po’ il roster, sperando così di avere giocatori più in salute. Il perno sarà ancora Dirk Nowitzki, che non ha ancora intenzione di ritirarsi e sfrutterà la player’s option del suo contratto. Sul fronte OKC, si prospetta ora l’affascinante sfida a San Antonio. Lì non basterà il talento del “magico duo” ma sarà necessario trovare risorse anche dagli altri elementi del roster e soprattutto eliminare quelle amnesie, soprattutto difensive, che contro Dallas sono costate “solo” una gara. Prima palla a due sabato sera.

CJ McCollum si sta confermando anche nei playoff (fonte: Gary A. Vasquez | USA TODAY Sports)

CJ McCollum si sta confermando anche nei playoff (fonte: Gary A. Vasquez | USA TODAY Sports)

Los Angeles Clippers (4) – Portland Trailblazers (5): 2-3

Portland approfitta in pieno degli infortuni occorsi a Chris Paul (frattura della mano destra, out almeno 4 settimane dopo l’operazione) e Blake Griffin (riacutizzarsi del problema al quadricipite della gamba sinistra, stagione finita) e ribalta la serie vincendo gara4 al Moda Center per 98-84 ed espugnando Los Angeles in gara5 per 108-98. Partite giocate in fotocopia dai TrailBlazers, che in entrambe le occasioni hanno piazzato l’allungo vincente nell’ultimo periodo. Con CJ McCollum (premiato prima di gara4 come Most Improved Player della stagione) pericolo costante per la difesa losangelina (19 e 27 punti rispettivamente), nella gara casalinga c’è stato l’exploit dell’ex Al-Farouq Aminu che ha piazzato il proprio massimo in carriera nei playoff con 30 punti (11/20 al tiro, 6/10 da 3) aggiungendoci 10 rimbalzi. In California, invece, c’ha pensato Damian Lillard a piazzare la zampata vincente. Dopo i soli 6 punti dei primi 3 quarti, il play è esploso in un ultimo periodo da 16 punti, diventando un rebus irrisolvibile per i Clippers. Si conferma invece Mason Plumlee, emerso oltre che come rimbalzista (13 di media nelle ultime 3 gare) anche come regista occulto della squadra (7 di media nello stesso periodo). In casa losangelina la sostituzione di Paul passa per le mani di Austin Rivers e Jamal Crawford, partiti in quintetto in gara5 impoverendo però così la second unit di coach Rivers. Jeff Green ha alzato il suo contributo, ma l’inerzia della serie è passata decisamente nelle mani di Portland che proverà a sfruttare il fattore campo favorevole di gara6 per completare un insperato upset.

San Antonio Spurs (2) – Memphis Grizzlies (7): 4-0

Serie già conclusa. Gli Spurs attendono ora sabato per iniziare la sfida contro Oklahoma City.


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