Alla fine siamo giunti alle porte della prima finale del torneo dell’AAC. A contendersi il trofeo saranno Louisville, tra le favorite della vigilia, e una positiva Connecticut capace di battere la forte Cincinnati di questa stagione nella partita più importante tra le due.

Questi sono i risultati e le sintesi delle partite di ieri:

Con Russ Smith in serata di grazia, c'erano poche speranze per Houston (credit wdbp.com)

Con Russ Smith in serata di grazia, c’erano poche speranze per Houston (credit wdbp.com)

Houston – Louisville 94-65 : Dopo la sorprendente vittoria contro SMU nella partita precedente, e il conseguente straripante entusiasmo, Houston subisce un pesante ma ineludibile risveglio ad opera della solita schiacciasassi Louisville. Almeno, rispetto all’allenamento precedente, e pur conducendo dall’inizio alla fine, i Cardinals si sono trovati di fronte ad un avversario che ha opposto loro una parvenza di pallacanestro. Primo tempo chiuso a favore della squadra di coach Pitino 47-32. Secondo tempo praticamente condotto alla stesso modo. Protagonista assoluto della gara, e in serata libera rispetto alle direttive solite del proprio coach, un Russ Smith in formato grandi occasioni: 42 punti, con 5-7 da tre punti e 9-10 ai liberi. Cougars incapaci di frenarlo in attacco e da lui ben presto affossati nella prima parte di gara. Da segnalare anche i 12 punti di un Montrezl Harrell sempre più costante nel rendimento, e le realizzazioni ai liberi dei Cardinals (16-21) rispetto a quelle dei loro avversari. Poche le recriminazioni che possono fare i Cougars. Troppa la distanza tecnica esistente dall’avversaria, esprimibile con diversi fattori. Uno su tutti il numero delle palle perse: 16 quelle registrate da Houston contro le 6 degli avversari. A livello di singoli, Danuel House ha segnato 12 punti e catturato 13 rimbalzi, ma e stato massacrato dalla difesa avversaria, tanto da tirare 3-14 da 2 punti. Il suo compagno TaShawn Thomas ha realizzato 13 punti, con 8 rimbalzi e 4 stoppate.

Cincinnati – Connecticut 56-58 : In una partita certamente non per esteti, giocata sui 56 possessi, Cincinnati si riscopre per l’ennesima volta in stagione, incapace di trovare diverse soluzioni in attacco rispetto a quanto prodotto dal pur talentuosissimo Sean Kilpatrick. E a risvegliarla una Connecticut non eccelsa, ma straordinariamente efficace e capace di giocare senza patemi al ritmo classico imposto dai Bearcats. Gli Huskies per la seconda volta in stagione, lo ricordiamo, hanno battuto Cincinnati lo scorso 6 Febbraio basandosi praticamente sugli stessi principi seguiti ieri. La squadra di coach Ollie ha avuto più pazienza, ben consapevole che questa era partita che sarebbe stata decisa da solo qualche possesso di differenza, ha tirato lievemente peggio della rivale dal campo – realizzando un tripla di più – , ma è andata più spesso e con più efficacia in lunetta (16-18) rispetto alla rivale (6-13), difendendo molto meglio il proprio canestro (8 stoppate di cui 4 dal buon Amida Brimah). A livello di singoli negli Huskies, Shabazz Napier è stato il miglior realizzatore con 15 punti, ma tutti i giocatori in campo sono stati davvero importanti, “piegando le ginocchia” al tipo di partita preparata dallo staff tecnico. Tra i giocatori di Cincinnati, Justin Jackson ha realizzato 10 punti con anche 8 rimbalzi e anche 2 stoppate a referto.

Questa notte come detto in apertura, una finale di Conference estremamente interessante. L’ultima volta tra le due squadre era finita con una severa lezione (81-48) data da Louisville agli avversari. Non è davvero detto, e sportivamente ce lo auguriamo, che assisteremo allo stesso tipo di partita. Lousville è la favorita, ma Connecticut può fare la sua partita.