L'entusiasmo non manca a FGCU

La grinta non manca a FGCU

Si sono giocate negli ultimi due giorni le quattro partite delle “First Four”, due delle quali riguardavano l’ East Regional, che ha visto così completarsi il quadro del suo primo round con l’aggiunta delle due squadre vincenti delle rispettive sfide, ovvero #16 Florida Gulf Coast e #11 Michigan.

Entrambe le squadre erano favorite alla vigilia e hanno seguito il pronostico, seppur con difficoltà per ottenerle piuttosto differenti.

Gli Eagles sono divenuti celebri e saranno ben conosciuti dagli appassionati in seguito alla loro storica campagna nel torneo 2013, quando col seed #15 arrivarono fino alle Sweet Sixteen e diffusero in tutto il mondo il Verbo di “Dunk City” sotto la guida di Andy Enfield, ora alla guida di USC, anch’essa nel Regional East. Che Enfield e il suo passato si ritrovino al secondo round è alquanto improbabile, tuttavia Florida Gulf Coast è partita alla grande vincendo per l’appunto la propria sfida delle First Four con 31 punti di scarto su Farleigh Dickinson, stabilendo un nuovo record per questo turno di sfide con i 96 punti messi a referto. Aperta la partita con un parziale di 11-0 e concluso il primo tempo sul 40-19, la squadra campione dell’Atlantic Sun non ha mai avuto problemi nel portare a casa la partita, mandano nel mentre a segno undici giocatori con un “discreto” 59.6% dal campo, compresi 20 punti con 10 su 11 dal campo del top scorer Marc Eddy Norelia. A FGCU ad allenare ora non c’è più Enfield ma Joe Dooley e sebbene l’attacco sia meno pirotecnico a quello del 2013 non è per questo meno efficace, come dimostrato dai dati sopra riportati. La sfida al primo turno contro North Carolina è a dir poco proibitiva, ma se c’è una squadra che può avere la sfacciataggine di provare l’impossibile, forse quella è proprio Florida Gulf Coast.

Michigan è tornata alla ribalta dopo un’annata sfortunata e di certo non tra le più memorabili del programma grazie ad un torneo della Big Ten che l’ha vista autrice di un paio di vittorie rocambolesche con tiri allo scadere, compreso quello di Kameron Chatman che ha fatto conquistare ai Wolverines l’upset su Indiana e probabilmente l’accesso allo stesso Torneo NCAA. La squadra di Beilein non ha avuto strada completamente sgombra per accedere al tabellone “maggiore” battendo Tulsa sfruttando nuovamente delle conclusioni allo scadere, questa volta di Zak Irvin (anche miglior realizzatore con Abdur-Rahkman, 16 punti a testa), che con una tripla e due liberi ha consegnato ai suoi la vittoria per 67 a 62. I Wolverines non ne hanno voluto sapere di abbandonare l’amato tiro da tre nonostante un non esaltante 6 su 25 complessivo e se vogliamo sono stati premiati con la conclusione nel finale di Irvin, riuscendo a battere una Tulsa che però probabilmente non aveva diritto di cittadinanza in questa competizione e a cui non è bastata l’esperienza dei propri senior, compresi i 23 punti con 10 su 13 al tiro di Shaquille Harrison. Per Michigan arriva ora #6 Notre Dame, sfida non impossibile, ma per vincere la quale necessiteranno del loro migliore attacco e di un maggiore apporto dalla panchina (otto punti complessivi contro Tulsa) e non certo del non indimenticabile show messo in mostra in queste First Four.