L’upset che davvero nessuno avrebbe potuto immaginare alla vigilia, e che comporta un colpo durissimo per la quasi totalità dei bracket compilati: Middle Tennessee State con una partita davvero incredibile, degna di un film holliwoodiano, batte Michigan State 90-81. Ottava volta nella storia che una squadra entrata nel tabellone come #15 batte una #2.
Per qualcuno il più grande upset della storia, per altri è solo March Madness. E per noi che abbiamo intessuto le lodi di coach Izzo e dei suoi Spartans, l’ennesimo memo che questa disciplina non è mai prevedibile, anche e specialmente, nelle partite che neanche le statistiche avanzate riescono a tratteggiare completamente. E a noi che ne siamo davvero innamorati piace proprio per questo.
Middle Tennessee State, sconosciuta ai più, fa saltare in aria il banco, in un giovedi che pareva essere come gli altri, mentre non sono state ancora completate le partite del First Round.
La squadra di pallacanestro dell’università fondata l’11 settembre 1911, che offre corsi di laurea che vanno dall’aereospaziale, passando per l’interior design, fino a quello di chiropratica, rispedisce a casa un coach, che fino ad ora era, opinione prevalente, quasi un mago quando si arrivava a Marzo. Poi si può discutere di errori, di schemi, di episodi, ma il nocciolo è che Middle Tennesse State ha meritato, giocando una partita preparata in ogni possibile sfaccettatura e scrivendo una pagina indelebile del college basketball. E non è la prima volta che compie un’impresa del genere: nel 1982 aveva eliminato Kentucky, sempre al primo turno di quel torneo NCAA.
Emblema in negativo per Michigan State nella partita è stato Denzel Valentine, il giocatore più rappresentativo e talentuoso del gruppo, autore di una sanguinosa palla persa a 3 minuti dalla fine, con il punteggio sul 79-76, innervosito probabilmente dai due falli che aveva commesso nel primo tempo e che avevano inficiato la sua pallacanestro. A fine gara sono 6 le palle perse per lui. Gli Spartans hanno sbagliato due triple decisive per impattare la gara, sempre con Valentine, e poi con Bryn Forbes. Ed è stato il solo Matt Costello, con 22 punti segnati a tenerli vicini ai rivali nei momenti difficili.
I Blue Raiders, in una di quelle partite che si giocano una sola volta nella vita, hanno avuto tutti i cinque giocatori partenti, in doppia cifra per punti segnati, con l’ala Reggie Upshaw, autore di 21 punti, miglior marcatore.
Nell’altra delle due sopracitate gare, Syracuse ha battuto Dayton 70-51 disputando una partita convincente. E le due squadre hanno anche cominciato male la partita, in particolare la squadra di coach Boeheim ha sbagliato 8 dei loro primi 9 tiri della contesa. Partita più interessante nel secondo tempo, quando l’arcinota zona degli Orange ha fatto perdere le certezze di Dayton in attacco.
Primo break per Syracuse a 15 minuti dal fischio finale quando si è portata avanti 39-29 nel punteggio. Secondo e decisivo break per gli orange che in pratica ha chiuso i giochi quando nel secondo tempo la guardia Trevor Cooney ha insaccato una tripla, portando il punteggio sul 53-33. Gli arancioni hanno vinto anche la battaglia dei tabelloni, come sancisce il rapporto dei rimbalzi catturati, 48-28 a loro favore. A livello di singoli giocatori, ben 5 giocatori di coach Boeheim sono andati in doppia cifra per punti segnati, con Malachi Richardson best scorer (21 pt.). I Flyer hanno registrato un negativo 32.1% dal campo, e hanno avuto in Charles Cooke il miglior realizzatore con 14 punti.