“Ich bin ein Berliner”, diceva nel 1963 il Presidente degli Usa JFK in visita nell’allora Germania Ovest divisa dal muro.
Prendo in prestito quel “io sono berlinese” per omaggiare una grande città (3.562.166 abitanti, fonte Wikipedia) che non smette mai di stupire. Chi scrive è alla terza visita nella città del Bundenstag e ad ogni passaggio pare sempre di più a misura di uomo, efficiente e viva.
L’occasione che si è presentata ai sorteggi di Eurobasket 2015 era troppo ghiotta per lasciarsela scappare con una squadra azzurra piena di talento ma anche aspettative seppur in un girone di ferro al cospetto del padrone di casa “WunderDirk” , della Serbia di Teodosic e Bjelica ma anche delle furie rosse iberiche allenate dal connazionale Sergio Scariolo senza dimenticare la giovane Turchia che al mio arrivo aveva già strappato meritatamente i due punti ai nostri beniamini.
L’Islanda alla prima partecipazione ad una competizione finale europea si sapeva avrebbe portato entusiasmo e spensieratezza come fecero i numerosissimi fans della Finlandia due anni fa a Capodistria.
Mercedes Benz Arena: Sponsor importante per il bellissimo impianto berlinese posizionato proprio di fronte a quel che resta del muro. L’ex O2 arena ti accoglie col simbolo della qualità automobilistica tedesca sin dalla metropolitana esterna mostrando tutta la sua imponenza.
Al di fuori qualche sponsor ad allietare con musica, panini con salsiccia e birra (a dire il vero piuttosto costosi) ma anche un campetto ove cimentarsi sognando ed emulando (con scarsi risultati…) le gesta dei propri beniamini.
Presente anche un piccolo chiosco ove acquistare qualche t-shirt ufficiale dell’evento, siamo sinceri il marketing è un’altra cosa ed il giovane venditore è rimasto per gran parte delle giornate solo e molto triste.
All’interno tante luci, scale mobili per accedere all’area bar e ristorante dietro al parterre, bagni funzionali ma con una porta da calcio (?) disegnata all’interno dei water oltre ad aree comuni dove uscire per godersi il fresco, l’aria frizzante berlinese ed intossicarsi con il fumo dei “viziosi” da sigaretta.
Emozioni Italia: Partito con la pessima news dell’infortunio a Gigi Datome (bellissimo uno striscione contro la Germania che recitava “Gigi alzati e cammina”) e con la sua canotta ufficiale appena acquistata si pensava ad un clan azzurro dimesso ed in difficoltà dopo la pessima sconfitta contro i turchi e le difficoltà con Stefansson e compagni.
Niente di tutto questo, prova balistica importante ed impresa dei nostri vista dalla prima fila del parterre, di fronte al sottoscritto solo lo staff della Spagna con un imbronciato Jorge Garbajosa e poco lontano al Presidente Petrucci che sorride ai tanti tifosi italiani accorsi a tifare e gioire per un match sicuramente ricordato per parecchi anni.
Il giorno seguente ancora in estasi per le triple del Beli si arriva al palasport con largo anticipo, di fronte a noi tantissimi tifosi tedeschi. L’arena è sold out e subito si capisce dall’atmosfera interna che i nostri oltre alla stanchezza accumulata meno di 24 ore prima dovranno soffrire tante camicie per uscire indenni e col pass per la seconda fase.
Indossata la canotta d’ordinanza del capitano (in panchina per onore di firma) colpisce il rispetto che il popolo tedesco ha verso di noi che siamo mischiati ed in assoluta minoranza. Zero fischi al nostro inno ed alla presentazione del nostro team. Cose che dovrebbero risultare normali ma per il quale non siamo abituati. La conferma della civiltà’ e sportivita’ di casa la si ha 24 ore dopo con Dirk Nowitki all’ultima apparizione coi colori nazionali ed un tributo da pelle d’oca.
Tornando alla sfida all’Italia tanto caldo alla Mercedes Benz aumentato anche dalla passione per l’andamento dell’incredibile partita. L’Italia soffre ma il Gallo, il cagnaccio Aradori ed un Beli che tira male ma che imbuca quella decisiva ci fa esplodere di gioia. Lille è ora una certezza ma manca ancora una dolce fatica ovvero la prima piazza contro i serbi.
All’uscita già sul web si capisce quanto questi ragazzi abbiano fatto impazzire chi a casa ha seguito e sofferto durante l’overtime. Per loro anche un Flavio Tranquillo al commento da pelle d’oca che per la seconda giornata consecutiva ubriaca ed appassiona anche chi di basket mastica poco.
In completa minoranza sugli spalti anche contro la formazione slava nell’orario piuttosto insolito delle 14,30.
All’arrivo addetti ai lavori tutti fuori dall’arena e già fantasiose voci di allarmi bomba sotto il coperto cielo berlinese.
Niente di tutto ciò, pare infatti che da una cucina si fossero dimenticati sul fornello una pietanza.
I nostri privi di Belinelli lottano ma nulla possono di fronte alla pioggia di triple che gli avversari realizzano.
In tribuna tanti fischi per i nostri dai supporter serbi alcuni dei quali già visibilmente alticci nel primo pomeriggio.
Termina l’avventura dentro la Mercedes arena ed anche il cielo all’uscita pare accorgersi della nostra tristezza nel dover rientrare in Italia la sera stessa.
Per la prima volta nella 3 giorni in Germania una fitta pioggia si abbatte sul pubblico.
Ora testa e cuore a Lille a tifare di fronte agli schermi di Sky Sport.
Azzurri che battono agevolmente Israele agli ottavi e tra 48 ore in campo si giocheranno il passaggio in semifinale.
Israele che ricordavano uno storico sfogo di coach Pianigiani in diretta Tv ricordato da un simpatico striscione dei nostri connazionali contro la Serbia.