Dev’essere un nome speciale questo Jason Williams se in ben tre casi ne sono scaturiti giocatori, uomini e storie non banali che hanno, a modo loro, caratterizzato gli anni 90 e la prima parte del nuovo millennio.

jasonIl più famoso ed amato è certamente White Chocolate, come fu soprannominato da Stephanie Shepard l’assistente alle relazioni coi Media dei Sacramento Kings, Jason Chandler Williams nasce nel 1975 a Belle nel West Virginia dove porta la locale High School fino alle finali dello Stato e attira l’interesse dei college finendo con scegliere Providence ma coi Friars non giocherà mai perché il coach Rick Barnes nel frattempo era passato a Clemson così finisce a Marshall dove viene allenato da Billy Donovan. Resta in red shirt il primo anno ma viaggia a 13.4 ppg e 6.4 apg nel suo seguente anno da freshman poi quando Donovan accetta il posto di head coach di Florida lo segue ai Gators. Per la transfer rule deve stare di nuovo fermo un secondo anno per poi divenire il play titolare e battere il record di assist in una gara con ben 17 contro Duquesne, viaggia a 17.1 ppg e 6.7 apg prima di esser beccato per la terza volta in possesso di marijuana e sospeso definitivamente da Florida. Vuoi per l’età, vuoi per la sospensione decide di passare pro e nel draft del 1998 viene chiamato per settimo dai Sacramento Kings. Ivi nasce la sua leggenda con una delle squadre più spettacolari di tutti i tempi nella NBA, che annovera altri passatori fenomenali come Vlade Divac e Chris Webber ed un tiratore micidiale come Peja Stojakovic, i Kings compiono epiche battaglie contro i Lakers e White Chocolate, fra una sospensione per droga e qualche multa per litigi cogli spettatori delle prime fila, delizia il mondo con passaggi di gomito e dietro la schiena, giocate da playground, che lo fanno diventare l’eroe di Sport Center su ESPN, e altri improvvisi passaggi a spezzare in due la difesa, ritmi spesso folli, triple decisive… e tante, troppe palle perse. Ma compensate da spettacolo ed intensità. A Sacramento però non sono soddisfatti e, per la disperazione dei suoi fans, lo spediscono a Vancouver  per Mike Bibby sperando di portare più razionalità ad una squadra che dà spettacolo ma non vince. Negli anni successivi si mette in regola fuori dal campo e si disciplina pure nello stile di gioco, passa ai Miami Heat dove vince un titolo NBA poi ad Orlando e si ritira nel 2008 per problemi fisici. Torna in campo nel 2010 ma si ritira definitivamente un anno dopo. Sposato con una ex compagna di Florida campionessa di lancio del giavellotto, ha tre figli. Godetevi questa sua compilation che vale più di mille parole:

jayJason David Williams è stato invece un play realizzatore leggendario a Duke, forse il miglior point man mai visto con la maglia dei Blue Devils coi quali ha vinto il titolo NCAA nel 2001. Nasce nel 1981 a Plainfield nel New Jersey e dopo aver eccelso in molti sport nella high school arriva a Duke dove viaggia subito a 14.5 punti e diviene il freshman dell’anno della ACC. Nel suo anno da sophomore domina la ACC con 21.6 ppg  e conduce Duke ad incredibili sfide con la Maryland di coach Gary Williams compiendo quasi da solo il famoso Miracle Minute in cui i Blue Devils rimontano dieci punti a meno di un minuto dal termine e vanno ad espugnare il Cole Field House, ostile come non mai, ai supplementari. Sotto 90-80 Williams segna a 53” secondi dal termine, poi va a raddoppiare con Shane Battier e recupera palla mettendo una tripla a 48” mentre Mike Patrick di ESPN urlava “Duke needs a miracle!” ed il miracolo arriva. Time out per Maryland, fallo su Drew Nicholas, uno che viaggiava sul 80% dalla lunetta, che sbaglia entrambi i liberi e Chris Duhon pesca Williams in uscita da un blocco di Battier che da tre mette il 90-88 a 40”. Duke sulla rimessa triplica Juan Dixon ed ancora Williams recupera il pallone, penetra ma cade facendo però arrivare la palla a Battier che la passa a Duhon che a sua volta pesca libero Mike Dunleavy jr che sbaglia da tre, Nate James strappa il rimbalzo offensivo e subisce fallo mettendo entrambi i liberi. Maryland, sotto shock, ha il tiro della vittoria ma Jason Williams difende benissimo su Nicholas che sbaglia. Nell’overtime poi Duke va a vincere grazie ad una stoppata decisiva di Battier. Maryland poi si vendicherà vincendo al Cameron Indoor Stadium ma nella finale della ACC vince Duke 84-82. Le due rivali si ritrovano poi nelle semifinali del Torneo NCAA ed i Terrapins arrivano ad avere ben 22 punti di svantaggio ma i Blue Devils rimontano e vincono 95-84 per poi conquistare il terzo titolo della loro storia contro Arizona. Nel suo terzo ed ultimo anno a Duke Jason Williams diventa Naismith college player of the Year e viene scelto dai Chicago Bulls come seconda scelta assoluta dopo Yao Ming e gioca i mondiali con Team USA. La sua carriera sembra lanciata nonostante qualche problema di rivalità interna con Jamal Crawford. Nella notte del 19 giugno 2003 J-Will, che nel frattempo si era rinominato Jay per non confondersi con White Chocolate, fa una cosa proibita e si fa un giro su una potente Honda senza casco né patente per la moto violando pure il contratto coi Bulls. Cade  fra la Fletcher ed Honore street: si lacera i nervi della gamba oltre che fratturarsi il bacino ed i legamenti del ginocchio sinistro. Mentre fa una dolorosa e complicata fisioterapia i Bulls chiamano al draft un altro play come Kirk Hinrich e viene tagliato, Chicago potrebbe anche legalmente non pagarlo, viste le violazioni, ma al momento del taglio gli danno 3 milioni di dollari per permettere a Williams di pagarsi le spese mediche. Prova a tornare a giocare, ci va vicino coi Nets, e viene spesso offerto in Europa ma non tornerà mai più in una gara ufficiale, si ritira e diventa uno degli analyst più apprezzati di ESPN per il college basketball dove resta comunque una leggenda. Ecco il Minute Miracle con commento originale di Mike Patrick.

nets23s-1-webCi resta Jayson Williams il più matto ed incasinato dei tre. Nasce a Ritter in South Carolina nel 1968 con origini afro-americane, polacche… ed italiane. Si trasferisce da piccolo a New York e dopo aver giocato nella famosa Christ the King HS opta per Saint John’s . Ala grande di 2.08, nel 1990 viene scelto da Phoenix al primo giro e girato subito a Philadelphia dove fa parecchia panchina, meglio ai Nets dove non solo arriva ad essere selezionato per l’All Star Game del 1998 dopo aver viaggiato a 13.4 ppg e 13.5 rpg ma diventa anche un Media Favourite essendo bello, simpatico e brillante. Il primo Aprile del 1999 il destino gli fa un brutto scherzo ed in una collisione col compagno Stephon Marbury si rompe la gamba chiudendo di fatto la sua carriera di giocatore a 32 anni. Ma il meglio in fondo Jayson lo fa fuori dal campo con tre matrimoni ed altrettanti divorzi e la tendenza ad amare le armi e l’alcool che gli causeranno grossi problemi. Nel 1992 rompe un boccale di birra sulla testa di un barista a Chicago e nel ’94 viene beccato a sparare con una semiautomatica nel parcheggio vuoto della Meadowlands Arena. Il guaio grosso però arriva il giorno di San Valentino del 2002. Dopo aver organizzato una partita di beneficenza a Bethlehem in Pennsylvania affitta delle Limousine per portare i suoi ospiti nella sua casa di Trenton, mentre mostra loro la sua mansion giocherellando con una pistola gli parte un colpo che uccide l’autista 55enne Kostas Christolfi e comincia per lui un lungo processo. Nel frattempo entra in depressione e beve molto, nel 2009 ubriaco in una hotel di New York minaccia gli altri ospiti e viene arrestato e bloccato con un teaser, nella sua camera la Polizia trova molte scatole di anti-depressivi e bottiglie vuote. Un paio di mesi dopo si distingue in una rissa in un bar di Raleigh e nel gennaio del 2010 viene arrestato di nuovo per guida in stato di ubriachezza dopo aver schiantato la sua Mercedes contro un albero. Arriva pure la sentenza Christolfi : Williams, profondamente pentito per l’accaduto, si becca cinque anni di carcere a cui viene addizionato un anno per la guida da ubriaco ed il pagamento di quasi tre milioni di dollari alla famiglia della vittima. Jayson si fa 18 mesi  di carcere poi ottiene la libertà vigilata. Non beve più, è disoccupato, in carcere ha scritto poesie, lettere ed un libro “Loose Balls” che parla della sua carriera nella NBA e dei suoi errori. Ora è un 46enne in cerca di una strada da seguire.

Jayson Williams in lacrime al processo

Jayson Williams in lacrime al processo