Avvertenza, mentre leggete questa storia vi consigliamo di ascoltare la canzone dei Band of Horses che vi proponiamo qui sotto:

Prima di Wunderdirk il basket tedesco è stato lui: Detlef Schrempf col suo nome quasi impossibile ed il suo sogno americano.

Schrempf nel suo unico anni di HS

Schrempf nel suo unico anni di HS

Nasce a Leverkusen nella Germania dell’Ovest nel 1963 ma la sua famiglia si trasferisce negli States nella graziosa e verdissima Centralia, tristemente famosa per un massacro nel giorno dell’armistizio che causò 6 morti nel 1919 per degli scontri fra veterani della prima guerra mondiale ed i wobblies ovvero il sindacato radicale dei lavoratori delle industrie militari che sfociò in una sparatoria, nello stato di Washington quando Detlef ha 17 anni, il ragazzino si dimostra piuttosto portato per il basket e nella locale high school fa faville portando i Tigers alla vittoria del campionato statale guadagnandosi la borsa di studio nella locale University of Washington. Fa bene pure negli Huskies, andando per tre volte consecutive al Torneo NCAA, entrando nel quintetto ideale della Pac10 e laureandosi in International Business.

Viene scelto all’ottava chiamata da Dallas al draft del 1985 dove curiosamente trova un altro tedesco chiamato alla diciassettesima di nome Uwe Blab, un cristone di 2.16 che pure inseguiva il suo sogno americano prima in una high school dell’Illinois e poi ad Indiana University e che dopo cinque anni nella NBA vedremo pure a Napoli. Rispetto a Blab però Schrempf è dotato di ben altro talento: un’ala di 2.08 in grado di giocare sia da 3 che da 4, con buona tecnica, gran tiro da fuori ed un etica del lavoro spaventosa che ne fanno un’atleta irreprensibile. Gioca quattro stagioni nei Mavs entrando presto in quintetto prima di essere scambiato per Herb Williams agli Indiana Pacers, gran colpo per Detlef che si inserisce alla grande nei meccanismi dei Pacers e coi quali diventa sesto uomo dell’anno nel 1991 e nel 1992.

Schrempf ai Pacers

Schrempf ai Pacers

Diventa piuttosto famoso pure negli spogliatoi della NBA se come recita il prestigioso sito  Urbandictionary.com esser definito “Detlef Schrempfed” si riferisce ad avere un pene di dimensioni impressionanti… qui riferiamo il rumor ma ci rifiutiamo dall’andare a verificare la veridicità, sia chiaro.

Ai Pacers va tutto bene ed il nostro protodirk si trova alla grande assieme alla moglie  di colore Mari e si ambienta bene in città ma la sua squadra non passa mai il primo turno dei playoff e così decide di scambiarlo ai Seattle Sonics con lo specialista difensivo Derrick McKie, una mossa che inizialmente fa male a Schrempf (che comunque torna nel “suo” stato di Washington) ma che alla fine è utile ad entrambi i club: Indiana raggiunge per cinque volte le finali di conference trascinata dallo splendido Reggie Miller mentre Seattle torna per la prima volta dagli anni di Jack Sikma alle

contro Rodman in Finale

contro Rodman in Finale

finali NBA nel 1996 perdendo 4-2 con i Chicago Bulls di Michael Jordan con Schrempf che è collante prezioso del quintetto che prevede il guanto Gary Payton, il tiratore Hersey Hawkins, il mirabolante Shawn Kemp ed il mitico Ervin Not Magic Johnson.

Gioca sei stagioni a Seattle poi diventa free agent e passa ai Portland Trail Blazers, il suo ultimo stint della carriera non è felicissimo, si infortuna al collo al primo anno e comunica la sua volontà di ritirarsi ma il Management dei Blazers lo costringono a rispettare il suo biennale, nel 2001 può finalmente ritirarsi dopo 1136 partite di regular season e 114 di playoff nei suoi 16 anni nella NBA per 15761 punti (13.6 di media), 7023 rimbalzi (6.2 rpg) e 3833 assist (3.4) numeri che certificano la sua completezza. Gioca anche con teutonica fierezza nella nazionale tedesca alle olimpiadi del 1984 a Los Angeles e del 1992 a Barcellona ed agli europei del 1983 e 1985.

con la famiglia

con la famiglia

Ora vive a Seattle, fa il manager e propone investimenti presso la Athlon Ventures and Coldstream Capital dove segue giovani atleti (in particolare golfisti) e gestisce un capitale di 1.1 miliardi di dollari, ha poi una fondazione benefica (Detlef.com) che ha raccolto oltre 13 milioni di dollari per Ospedali Pediatrici ed organizzazioni per la cura dell’infanzia, si fa delle gran pedalate con la mountain bike nei bei boschi attorno alla Emerald City sino al Mount Ranier e si gode i suoi due figli Alex e Michael. Oseremmo dire che il sogno americano di Detlef Schrempf procede bene…