Un Michael Jordan serve sempre. Anche a sproloquiare sulla colonna sonora di “Space Jam” e su di un suo estratto. Quel “Basketball Jones” uscito originariamente nel 1973 dalle geniali menti di Ceech and Chong e poi trasformato in un hit R&B dall’estemporanea coppia Barry White/Chris Rock. Ve ne rendiamo conto in questo ennesimo episodio di Pick and Rock.
A uno così, se vuoi catapultarlo a Hollywood, puoi chiedergli solo di interpretare se stesso. E in effetti, ogni volta che un regista cinematografico ha messo in mezzo Michael Jordan non ha potuto far altro che invitarlo, senza troppi giri di parole, a ricoprire il ruolo di Michael Jordan. Il suo è un curriculum da attore non certo sterminato, d’altra parte Mr. Air ha sempre avuto altro da fare, tipo giocare a basket, a baseball se non a golf, senza contare la gestione dei suoi (questi sì, sterminati) affari. Però, diciamolo, un segno MJ lo ha lasciato anche nel cinema. Guardare (e figurarsi se non lo avete già fatto…) Space Jam per credere: un film meritatamente di cassetta, vincitore di diversi premi, nel quale il nostro se la cava più che bene.
La trama della pellicola in questione la conoscete tutti, inutile menarvela su Bugs Bunny, gli alieni cattivi e gli assi Nba che perdono e poi riconquistano il proprio talento grazie all’intervento dell’amico Michael. Anche la colonna sonora dovrebbe essere nota ai più: Seal, Coolio, R. Kelly (che non è Roberta Kelly ma l’altro) eccetera eccetera. E tra gli eccetera inseriamo anche un duetto, quello tra Barry White e Chris Rock, che insieme danno vita a “Basketball Jones”.
Un pezzo di ispirazione R&B guidato dalla voce calda e come sempre ispirata del “Doctor Love” e attraversato dalle urla scomposte del suo estemporaneo sodale. Va bene, il signor Rock non è un cantante di professione, e forse il pubblico nordamericano, conosciuto per i suoi gusti raffinati, potrebbe persino aver apprezzato una prestazione così sopra le righe. Eppure vien da chiedersi: perché stravolgere un brano in questo modo? Già, “Basketball Jones” non è nient’altro che una cover. Pronti a riavvolgere il nastro? E a tornare ai ’70? Gli anni in cui il duo comico Ceech & Chong (al secolo Richard Marin e Tommy Chong), monumento della controcultura nordamericana, degli hippie e dei consumatori di sostanze illegali conosce il suo periodo di massimo splendore. Merito anche di un loro disco, “Los cochinos”, uscito nel 1973 e contenente il singolo “Basketball Jones”, parodia di “Love Jones”, successo della soul band Brighter Side of Darkness.
Canzone dall’alone leggendario (alle session parteciparono, a quanto pare, George Harrison, Carole King e Billy Preston) che arrivò al numero 15 delle classifiche di vendita Usa e divenne, col passare degli anni, un culto assoluto. Fino a sonorizzare “Un bel sogno di mezza estate”, episodio della stagione numero 22 (quella del 2011) de “I Simpson”. E se non è una consacrazione questa…
L’ennesima domanda sorge spontanea: ma le differenze tra le due versioni sono così marcate? Liriche a parte, identiche in entrambi i casi, decisamente sì. A proposito: Basketball Jones significa dipendenza da basket, un titolo già di per sé piuttosto esplicito per un racconto minimale, istintivo e non certo poetico, semplice e diretto, incentrato sull’amore di un ragazzino per la palla a spicchi. Poi c’è la musica. Cheech and Chong la tengono a debita distanza da quei sapori prog che da lì a poco invaderanno il pianeta, orientandola verso un suono, se vogliamo nato già vecchio, dallo spirito freakketton-libertario. Inevitabile che poi le cose cambino. Nel 1996, ovvero quando esce “Space Jam”, gli anni ’70 sono roba da archeologia. Come se non bastasse, nel frattempo la tecnologia si è impossessata di tutto o quasi. Anche dell’industria musicale. “Baskeball Jones” poteva forse rimanere la stessa? Certo che no. E a questo punto, mettersi a parteggiare per l’originale o per la cover è esercizio inutile, così come affermare che una possiede un innegabile fascino e l’altra invade i territori del tamarro. E non saremmo certo noi di Pick and Rock, come sempre equilibrati e neutrali, a svelare le nostre preferenze. Nemmeno se a qualcuno venisse in mente di torturarci proponendosi in loop “Basketball Jones” nella versione di Barry White e Chris Rock.