Roko Ukic alla batteria

Roko Ukic alla batteria

Dettare i ritmi, dare il tempo. Mansioni da playmaker, mansioni da batterista. Per questo conciliare le due cose per Roko Leni Ukic non è stato troppo difficile. Specie se papà Zoran si destreggia alle percussioni della rock band più famosa di Croazia. I Daleka Obala nascono a Spalato nel 1990, quando Roko ha appena 6 anni, e proseguono la loro attività, con cambi di formazione, fino a metà anni Duemila. Ma Zoran porta avanti la passione per la batteria sin da giovane, adora il jazzista Lenny White e così dà a suo figlio come secondo nome quello di Leni.

“E’ andata proprio così! – conferma Roko in un’intervista esclusiva pochi giorni dopo il titolo di campione di Grecia vinto con il Panathinaikos – e ho iniziato a suonare la batteria prima di provare col basket. Mio padre era un batterista professionista e così pensò di insegnarmi le basi già a 4 anni. Pensa che a quell’età, così piccolo, già mi esibii una volta suonando una canzone di mio padre durante un concerto della sua band!”.

In Croazia, però, come in tutta l’ex Jugoslavia, il basket è una religione, tutti provano almeno una volta a tenere la spicchia in mano. E il giovane Ukic con la palla ci sa fare, per cui abbandona per un po’ la strada della musica. “Quando ho iniziato a giocare a basket non ho praticamente più toccato la batteria fino ai 20 anni – prosegue lo spalatino – se non fossi diventato un cestista professionista sarei diventato al 100% un batterista come mio padre. Ma, come ho detto, ho preso subito il basket molto seriamente, capendo presto che quello che volevo davvero era diventare un giocatore”.

Ecco i Daleka Obala di papà Zoran:

 

Roko cresce nelle giovanili del KK Spalato, esordisce in prima squadra e nel 2005 sbarca in Spagna, a Vitoria, dove resta una stagione in maglia Tau. È proprio negli anni in cui lascia la terra natia alla conquista dei massimi livelli internazionali che il croato ritrova la passione per la batteria. “Non ho più toccato la batteria fino all’età di 20 anni – continua Ukic – ma da quando ho ripreso le bacchette in mano non le ho lasciate più, anche se trovare tempo non sempre è facile. Cerco però di trovare quelle 3-4 volte a settimana in cui per un’oretta mi siedo e suono. Mi diverte e rilassa il cervello”.Al di là del puro passatempo, suonare la batteria ha anche una sua utilità per Roko. “Basket e batteria non sono legati direttamente – sottolinea Ukic – ma suonare mi ha aiutato a sviluppare la coordinazione della mano sinistra, visto che suono la batteria da mancino”.

Immerso nel rock fin da bambino, Roko non può che essere cresciuto nel mito delle grandi band che hanno fatto la storia di questo genere musicale. “Red  Hot Chili Peppers, Nirvana e Queens Of The Stone Age sono i miei gruppi preferiti tra quelli più recenti – confessa il playmaker ex anche della Virtus Roma – tra quelli del passato adoro i Led Zeppelin. Tutte band con grandissimi batteristi e infatti il mio preferito è sicuramente John Bonham. Mi piace anche andare ai concerti, quando posso. Il più bello è stato sicuramente quello dei Red Hot con il ritorno di John Frusciante a Parigi nel 2007. L’ultimo che ho visto quello di un paio di settimane fa dei Queens of The Stone Age a Zagabria. Un grande spettacolo anche quello!”.

Che i Queens of the Stone Age siano una grande passione, Roko lo dimostra anche in questo video, nel quale si diletta con alcuni dei più grandi successi della band di Josh Homme:

In un mondo come quello del basket che, nell’immaginario collettivo, si è sempre legato maggiormente alla scena hip-hop, Ukic è una mosca bianca. “Ad essere sincero, nel mondo del basket non ho mai trovato gente con gusti uguali o almeno simili ai miei – spiega Roko – così mi trovo spesso ad essere quello strano in questo ambito”. Alla soglia dei 30 anni, con esperienze in Nba ed in mezza Europa, Ukic non pensa ancora al suo dopo-basket. Neanche ad un possibile ritorno alla batteria a tempo pieno, sulle orme di papà Zoran. “Ancora non so cosa farò in futuro – chiude il croato – tutte le porte sono ancora aperte…”

E i compagni di squadra non condivideranno le sue passioni, ma lo apprezzano come batterista. Ecco come ha festeggiato Roko il titolo greco vinto poche settimane fa col Panathinaikos: