Recensione-omaggio all’Avvocato, dopo la notizia della sua (quasi)  ‘cancellazione’ dal palinsesto Nba di Sky

 

“Questo Monroe gioca con delle variazioni di tempo che avrebbe potuto comprendere Thelonious Monk”
Nelson George, quarta di copertina di The Black Jesus Anthology

 

Svegliateci in fretta, per cortesia, da questo incubo Buffo. Diteci che l’Avvocato rischiarerà ancora una volta, come accade da anni, l’unico spicchio di cielo perennemente triste anche quando splende il sole, ossia quello di Rogoredo, periferia milanese che ha smesso di sorridere da tempo.

Svegliateci in fretta da questo incubo Buffo, perché Federico Buffa ha le stimmate- uniche, sofferenti, grondanti sangue distintivo- del Genio impastato di passione, di amore. E come tale,  ormai un patrimonio universale.

Carmelo Bene

Carmelo Bene

 

Svegliateci in fretta da questo incubo Buffo, perché- per dirla col sublime Pietrangelo Buttafuoco a proposito dell’ultimo Lampo di Genio artistico assoluto che ha illuminato il teatro italiano, Carmelo Bene- “chiunque diventa un cretino davanti a una telecamera, ma solo un genio riesce a deformare l’istante del banale, in qualcosa di sublime”.

Svegliateci in fretta da questo incubo Buffo, perché Federico Buffa ha modellato la parola a tal punto da farla diventare, traslata, un Segno.
In Buffa c’è la parola che si fa segno, c’è la parola che si fa suono, c’è la parola che si fa pensiero. “Non solo la parola come phoné, ma la parola come architettura completa. In questa seconda metà del Novecento, l’Italia non ha avuto altri geni” (Buttafuoco). Also spracht Pietrangelo, su Bene ma anche su Buffa, nome che rimanda anch’esso ad un archetipo .

Svegliateci in fretta da questo incubo Buffo, perché senza Buffa non avremo mai più gli eccitanti contorsionismi verbali che univano la tecnica di Lebron, il gesto di Kobe, i memorabilia su Chamberlain alle più disparate citazioni cinefile-culturali-d’immaginario popolare: vogliamo sentire Buffa che discetta di Chris Paul, ma che nel contempo ci ricorda che la bellissima Carmen Llera non rammendava calzini e non cucinava, nemmeno mangiava, anzi “pare che non abbia mai messo piede in un supermercato e nel suo frigorifero, ancora oggi, tiene due bottiglie di Veuve Clicquot e due mele”.

Svegliateci in fretta da questo incubo Buffo, perché il basket senza talento e genio muore di asfissia. E infatti ‘il talento fa quello che vuole, il genio quel che può. Del genio ho sempre avuto la mancanza di talento’ (Carmelo). Inoltre, fare facilmente ciò che altri trovano difficile è talento. Fare ciò che agli altri è impossibile, significa genio.

Svegliateci in fretta da questo incubo Buffo, perché Buffa (e il suo sodale Flavio Tranquillo) hanno rivoluzionato il  linguaggio delle telecronache di basket. Ed il pensiero è sempre un risultato del linguaggio.

Svegliateci in fretta per cortesia da questo incubo Buffo, dal momento che Flavio Tranquillo e Federico Buffa- tra i pochi, in un mondo di smemorati e di aridi, capaci di dare piena e compiuta espressione alla rincorsa di un sogno, quello degli uomini liberi, che il Maestro Werther Pedrazzi ha intatto negli occhi suoi, e resiste ben vivo in quelli di tutti noi- hanno sempre manifestato la più sincera devozione verso colui il quale ha fatto da battistrada, costituisce un prima e un dopo, l’inevitabile termine di raffronto e paragone per ogni scriba del cesto: Aldo Giordani.

Svegliateci in fretta, vi preghiamo. Vi chiedete coma mai questa sia una recensione di un libro del quale non abbiamo neppure parlato? Allora siete senza speranza. Noi invece, che da oltre 20 anni siamo dei tristi SenzaBrera, non vogliamo trovarci- d’improvviso- a diventare dei tristissimi SenzaBuffa.

“Black Jesus. The Anthology”, edizioni Libreria dello Sport, prima edizione 2005, ristampato nel 2009, 17 euro

blackjesus