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Rotnei Clarke ai tempi dei Illawarra Hawks

Il secondo tempo di Rotnei Clarke – Vittoria pienamente inaspettata quella della Vuelle Pesaro in casa di Milano. Due punti letteralmente fuori script per la squadra di Cedro Galli, che potrebbe aver messo così la zampata decisiva nella rincorsa alla salvezza. Per il secondo anno consecutivo, tralasciando il season high di Pablo Bertone e la decima doppia doppia stagionale di Omogbo, il protagonista diventa l’ex Telekom Bonn, che dopo un ‘secondo inizio’ zoppicante è tornato ai livelli della scorsa stagione (21.2 punti di media nelle ultime cinque gare). Dopo un primo tempo sottotraccia, Clarke diventa immarcabile, segnando i suoi 18 punti nel secondo tempo e senza alcun errore al tiro (5/5 dal campo e 5/5 ai liberi), mettendo in netta difficoltà una Milano irriconoscibile e che deve piegarsi avanti al suo pubblico. Ancora una volta un innesto in corsa diventa fondamentale per Pesaro.

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Edgar Sosa (Reyer Venezia): Primo posto meritatissimo per la Reyer Venezia, che si fa un sol boccone della Betaland Capo d’Orlando. Una squadra che gira ottimamente, frutto del gran lavoro di Walter De Raffaele che è riuscito a metter d’accordo tante bocche da fuoco; e potrebbe esserci riuscito anche con Edgar Sosa. Dopo un periodo di adattamento, il playmaker dominicano ha fatto emergere nella vittoria di ieri tutto il suo talento offensivo, mitragliando la difesa avversaria con 22 punti (4/7 da tre punti) e ben 7 assist in soli 21’ sul parquet. Sosa è arrivato con il compito di tenere i ritmi alti con la second unit, ruolo da lui ricoperto nell’anno dello scudetto di Sassari; se l’ex Louisville conferma i passi avanti visti questa domenica, puntare sul ‘double’ della Reyer non è così azzardato.

Shields e Barović (foto Pasquale Cotugno)

Dolomiti Energia Trento: C’era bisogno di un’ennesima conferma per la squadra di Buscaglia? Eccovela servita al PalaRuffini. Andata sotto anche di 17 lunghezze nel primo quarto, la Dolomiti mantiene la propria solidità mentale e continua ad imporre il proprio gioco, iniziando una lunga rimonta coronata negli ultimi 10’ con un parziale di 22-32 a favore. Ma a cosa è dovuta questa enorme qualità di gioco? Alla crescita degli interpreti: spicca, nel nucleo trentino, uno Shavon Shields stellare, a 16,3 punti di media nelle ultime 11 partite con il 50% da due, 4,5 rimbalzi e 4,1 assist, numeri da attaccante a tutto tondo. Il gioco è letteralmente migliorato dall’arrivo di Hogue, dopo i problemi di inizio anno Gutierrez sembra essersi incanalato verso lo stile di gioco che vuole Buscaglia. E con Avellino a soli due punti, si potrebbe puntare anche al fattore campo nel primo turno dei playoff.

DOWNS

Fiat Torino – Openjobmetis Varese (Foto Uff. Stampa Fiat Torino)

Jamil Wilson (Segafredo Virtus Bologna): Siamo un po’ cattivelli in questo momento, ma il debutto dell’ex Torino con la maglia di Bologna non è stato propriamente da ricordare. In attesa di entrare nei meccanismi bianconeri Wilson, con il numero 99 sulla maglia, è rimasto a secco in 13’, sparacchiando dal campo (0/3 dall’arco) e conquistando un solo rimbalzo difensivo, riuscendo ad essere, nella gara virtussina vinta con 13 punti di margine, ad essere l’unico con un plus/minus negativo con il suo -5 complessivo. Potevano esserci debutti migliori, ma il tempo è limitato: se Wilson vuole aiutare la Virtus a raggiungere i playoff dovrà alzare in fretta la qualità delle sue prestazioni.

 

 

 

Simone Pianigiani (foto Stefano Gandini 2018)

EA7 Emporio Armani Milano: Tanti fischi al Forum di Assago per la squadra di Pianigiani, che si fa sorprendere dalla fame di vittorie di Pesaro guidata da Clarke, Bertone ed Omogbo. Una serata storta al tiro da tre punti, chiusa con un misero 5/28, potrebbe giustificare questa debacle; non basta però. Si è rivista una squadra confusa, con poco gioco e fragilissima mentalmente, che abusa dei pick and roll e che va in netta difficoltà alla prima occasione. Ora il primo posto è nelle mani di Venezia, squadra compatta e quadrata; ancora una volta i soldi di Armani non serviranno per vincere?

 

 

(Alessandro Aita)