Coach Gresta con il vice Lepore - Foto Bignami

Coach Gresta con il vice Lepore – Foto Bignami

Parte oggi la stagione 2013-14 della Vanoli Cremona dopo un’estate tribolata alla ricerca delle tanto sospirate risorse finanziarie, giunte per tempo e sufficienti a garantire non solo la partecipazione al prossimo campionato ma in grado di conferire continuità agli anni a venire grazie alla partecipazione di una ventina di nuovi sponsor coordinati dall’acciaiere cremonese Giovanni Arvedi a supporto dei soci storici presieduti da Aldo Vanoli.

Il budget per affrontare la stagione è equivalente a quello dello scorso anno, quando le addizioni autunnali di Luca Vitali e Hrvoje Peric detrminarono l’esito lusinghiero ed in crescendo della stagione dei biancoblù.

Dal canto suo, il mercato appena conclusosi, condotto con sagacia, pazienza, attenzione e competenza da parte dello staff tecnico, ha portato all’allestimento di un organico di rilievo, pur nel rispetto della disponibilità economica della società.

Persi Vitali e Peric, passati alla Reyer Venezia, la società biancoblù si è avvantaggiata di alcune circostanze favorevoli che hanno premiato le strategie di mercato condotte nell’encomiabile pieno controllo dell’emotività tradizionalmente esposta a tensioni elevate.

Watson in maglia Emporio Armani Milano

Watson in maglia Emporio Armani Milano

Il primo colpo di mercato è stato T.J. Watson, fermo da due stagioni: perché? La prima per problemi personali da risolvere; sfumati questi, lo scorso anno trovò un ingaggio in Russia per poi infortunarsi a stagione iniziata. Un rischio ingaggiarlo? Il giocatore si è presentato a Cremona in splendida forma, per nulla in sovrappeso e mettendosi a disposizione per essere visitato prima di sottoscrivere il contratto; le visite mediche ne hanno confermato l’idoneità ed il contratto è stato inchiostrato a condizioni di realizzo per la Vanoli la quale, comunque, si è cautelata riservandosi nel contratto la possibilità di uscita entro un mese in caso di condizioni fisiche preoccupanti (clausola accettata dal giocatore, a conferma ulteriore della fiducia nei propri mezzi). Perché nessun altra società ha aprofittato dell’occasione per assicurarsi le prestazioni dell’ex campione d’Italia in maglia Fortitudo Bologna e miglior rimbalzista del campionato? Perché la moglie milanese ed in stato di

Jarrius Jackson (Foto A. Bignami 2012)

Jarrius Jackson (Foto A. Bignami 2012)

gravidanza avanzata non poteva allonatanarsi da Milano: i Km 85 da Cremona sono risultati ok.

Il secondo affare è risultato la possibilità di confermare Jarrius Jackson. Prima accostato a Milano come vice-Langford, poi a Sassari come vice-D. Diener in funzione del passaporto italiano ottenuto lo scorso dicembre. Alla fine nessuno ha avanzato proposte concretamente allettanti e JJ ha preferito andare sul sicuro rimanendo dove si era trovato a meraviglia fino alla primavera scorsa. Se ne è avvantaggiata la Vanoli che fruirà ancora dei servizi di una guardia realizzatrice dotata di un buon tiro dalla lunga distanza e di eccellenti qualità difensive.

E’ stata, poi, la volta del crack del mercato, quell’ingaggio che ad inizio operazioni nessuno dello staff tecnico biancoblù neppure immaginava di poter lontanamente avvicinare: Jason Rich, protagonista autentico della salvezza della primavera 2012 conseguita solo in un centinaio di giorni e che gli era valsa le attenzioni milionarie provenienti dalla Russia. Trasferimento fu. Ma, a distanza di un anno, fa sapere allo staff biancoblù di non trovarsi a suo agio in Russia. “Non è come a Cremona”, dice la guardia della Florida. “Quando vuoi tornare, sai che qui siamo una famiglia, si sta bene, si mangia bene, però sai qual è la portata delle nostre casse…”. Il Presidente Vanoli ha profuso uno

Jason Rich - Foto Castellani

Jason Rich – Foto Castellani

sforzo speciale, il giocatore anche di più e le parti si sono incontrate. Domanda: “Le società più danarose, i dirigenti ‘più sapienti’ perché non sapevano della disponibilità di un giocatore così determinante, uno degli ultimi eccellenti interpreti del fondamentale dell’”arresto e tiro”, uno che per essere fermato necessita di due giocatori in marcatura su di lui e, per giunta, a questo prezzo?”.

A coordinamento del collettivo si è voluto profondere un ultimo sforzo economico nel ruolo di playmaker ingaggiando Benjamin Woodside, giocatore con velleità di coppe europee ma che ha accettato di buon grado la destinazione cremonese malgrado un inserimento all’ultimo di Siena. Playmaker debuttante in Italia, già addocchiato dallo scouter della società, il vice-allenatore Paolo Lepore, tre anni or sono; ma l’allora coach Tomo Mahoric preferiva i giocatori di scuola slava, così non se ne fece nulla. Discreto realizzatore, eccellente passatore ed interprete del pick & roll, agli appassionati cremonesi viene l’acquolina in bocca al solo pensiero di come possa innescare un pivot di qualità come Watson come anche i tre micidiali tiratori americani (Jackson, Rich e Chase) in situazioni di pick &pop.

Ben Woodside

Ben Woodside

Sono state investite cifre inferiori nel ruolo di ala forte, ma con Jalaal Olasewere si è tentato il colpo gobbo: i rischi sono quelli tipici derivanti dalla giovane età del rookie e della tipica inesperienza sul campo e nella vita in ambiente diverso. Ma qui siamo al cospetto di uno dei migliori giocatori in assoluto dell’intero panorama NCAA, un ala grande atletica, potente ma anche in possesso di un a percentuale attorno al 35% nel tiro dalla lunga distanza.

Dietro di lui è stato ingaggiato Sime Spralja, zaratino proveniente dal campionato polacco. Come per consuetudine dei giocatori slavi, sa fare il proprio mestiere; è pure in possesso di una discreta esperienza derivante da una carriera in cui ha messo in mostra potenza nel pitturato ed un discreto tiro dall’arco, esperienza che potrebbe risultare fondamentale per la crescita in allenamento del giovane americano di origine nigeriana.

Andrea Conti in difesa su Aradori

Andrea Conti in difesa su Aradori – Foto Tonghini

Nello spot di ala piccola, Klaudio Ndoja, professionista serio e di personalità prodotto dal vicino settore giovanile di Casalpusterlengo, in grado di giocare anche in posizione di 4 in funzione della statura di m 2,01, ed il veterano del campionato Andrea Conti, in grado di garantire in partita 7/8’ di qualità e preziosissimo in qualità di collante dello spogliatoio.

Manca nell’organico un playmaker di riserva: le spese straordinarie profuse per gli ingaggi di Rich e Woodside hanno suggerito alla società di fare quadrare i conti in questo modo, affidandosi a Brian Chase per i pochi minuti di riposo che verranno concessi a Woodside. L’impiego primario dell’ex Miami Heats rimarrà, tuttavia, nel ruolo di sesto uomo, il giocatore che entra a partita iniziata ed in grado di cambiarne ritmo e volto attraverso il suo tiro da tre mortifero che già nell’ultimo trimestre della scorsa stagione consentì alla squadra di portare a casa alcune gare. Partendo insieme al gruppo dall’inizio della stagione, potrebbe risultarne un ulteriore incremento del suo rendimento.

Brian Chase

Brian Chase

L’impressione netta è che coach Gigio Gresta ed il suo vice Paolo Lepore abbiano operato tutt’altro che “la raccolta delle figurine” sul mercato. I giocatori appaiono realmente complementari, in grado di produrre svariate situazioni di gioco veloce e spumeggiante, come nello stile tattico prediletto da coach Gresta.

L’ingaggio di Jason Rich è valso bene la rinuncia ad un’ala americana di blasone, ed il giocatore di Pensacola, guardia pura, nel quintetto base potrebbe essere schierato in posizione di 3. Potrebbe concedere qualcosa in fase difensiva contro avversari più alti, anche se le sue braccia lunghe potrebbero in parte compensare.

Klaudio Ndoja (foto di E.Zito 2013)

Klaudio Ndoja (foto di E.Zito 2013)

L’alternativa, potrebbe essere lo schieramento di Ndoja in funzione delle sue dimensioni fisiche tipiche del n° 3 ed in grado di fronteggiare fisicamente i pari ruolo avversari.

Ma sarà ovviamente Luigi Gresta ad operare le migliori scelte, avvantaggiandosi del fatto, a differenza della stagione scorsa, di avere potuto costruirsi la squadra ‘a propria immagine e somiglianza’.

E se questa Vanoli Cremona risultasse la sorpresa della Serie A 2013/14? Il responso al campo, come sempre, ma le premesse non lasciano spazio all’obiettivo salvezza. Si ha la netta impressione che il 7°/8° posto possa essere alla portata di questo gruppo, il che costituirebbe traguardo storico, in quanto inedito, per il basket cremonese.

Oggi hanno inizio le visite mediche in attesa dell’arrivo degli americani, ancora in attesa del visto dai rispettivi consolati italiani negli USA, e di Olasewere, impegnato ai Giochi Africani. Per sopperire all’assenza del nigeriano è tornato l’ala grande Riccardo Antonelli, lo scorso anno in forza al Casale Monferrato di Legadue.