PAGELLE BRINDISI

CLARK 8 (24 punti, 3 rimbalzi, 1 assist): Del giocatore ancora un po’ spaesato delle prime due uscite di campionato sembra restata solo l’ombra, trasformandosi in poco più di mezzo mese in autentico “Go to Guy”. Tralasciando il fattore difesa, che sarà approfondito con altri interpreti, il 22-5 del primo quarto è opera principalmente dei suoi 12 punti. Sembra nel guardarlo giocare di rivedere sul parquet del Palapentassuglia quel Jerome Dyson che tanto fece segnare nella stagione 2012/2013: gli attributi per prendere i tiri difficili da fuori è affine, si differenziano magari nell’area, col play del Maryland che amava arrivare sotto canestro mentre quello attuale a metà strada preferisce l’arresto e tiro. Per chi non lo ricorda, l’anno dopo Dyson con Sassari vinse lo scudetto…Lezioni di MVP.

(Screenshot da una pagina della Gazzetta dello Sport) Si spera non porti sfortuna…

GAFFNEY 7 (2 punti, 8 rimbalzi, 3 assist): Solo una defaillance la partita contro Sassari, già contro Pistoia in diretta nazionale si sono visti i miglioramenti in difesa esplosi completamente domenica sera. Il primo quarto è da onnipotenza cestistica: le sue lunghissime braccia cancellano sia Mitchell che Udanoh, intimidendoli sin dalle prime battute, raccoglie rimbalzi e abbranca nella sua zona di competenza tutto ciò che è sferico ed arancione (impressionante il dato delle stoppate:3). Riposa tutto il secondo quarto e successivamente non deve impegnarsi tanto perché Cantù si spegne come candela al vento. Poco importa che abbia un brutto score al tiro, fra cui un 0/5 da tre, il coach ha deciso che questa è la sua dimensione e lui ci sta dentro alla grande. Ma poi, avete mai sentito di partite di Devecchi, Cerella ecc… piene zeppe di punti? L’unico grande difensore che ne metteva dentro a decine ad ogni partita ha un nome, ed è Michael Jordan. Tentacolare.

RUSH 7 (11 punti, 7 rimbalzi, 3 assist): Entrato nel roster quasi nel silenzio generale, sta diventando col passare del tempo quel sesto uomo che non ti aspetti, nel suo caso un’ala grande che ha l’atleticità per giocare minuti da 3 e l’altezza per fare lo stesso pure da 5. Cogli anni pare anche migliorato dalla sua esperienza con Varese. Molto prezioso.

CHAPPELL 7- (6 punti, 1 rimbalzo, 2 assist): Il coach gli aveva affidato il compito più annoso della giornata, ovvero fermare quel Mitchell lanciatissimo dai 36 punti contro Reggio alla giornata precedente. Lo esegue egregiamente, perché all’inizio quest’ultimo spende 2 falli su di lui costringendo Pashutin a mandarlo subito in panca e sostanzialmente a non farlo mai entrare in partita. Con l’altro grande difensore di giornata Gaffney, ruba anche 3 palloni. Insomma, la classica partita dell’ex. Roccia.

BANKS 6,5 (13 punti, 3 rimbalzi, 1 assist): Buon avvio con 7 dei 22 punti di Brindisi nel primo quarto, poi si perde un pochino nell’ostinazione di aumentare il bottino personale (solo 4/13 al tiro), affinché possa contribuire maggiormente alla vittoria finale, per chiuderla prima insomma. Volendo quantificare iol suo stato di forma, sarà pressappoco al 75%.  Loading…

BROWN 6,5 (8 punti, 9 rimbalzi, 2 assist): Anche lui ha dovuto e voluto metterci nel suo nella strategia difensiva di Brindisi, e se Udanoh domenica non è stato un grosso pericolo, ha dovuto lottare maggiormente con Jefferson, uscendone più di una vlota con le ossa rotte ma alla fine una parte del contributo alla vittoria finale è anche suo. C’è un solo Marrone. E non si chiama Emma.

MORASCHINI 6+ (7 punti, 2 rimbalzi, 1 assist): Entra come al solito dalla panchina come una lippa macinando punti e non lesinando di marcare americani ben più grossi e più neri di lui. Fa strano che nel secondo quarto il coach lo faccia uscire nel momento migliore, forse per dare minuti importanti nelle rotazioni a qualche italiano in regime di risultato con ampio margine, ma fatto sta che da allora Cantù darà il la a una mini rimonta culminata nel 43-33 all’intervallo lungo. Nell’ultimo quarto non ha la stessa concentrazione, facendosi rubare un pallone –anzi uno e mezzo- dal non irresistibile Tassone. Va beh, pazienza!  Coitus interruptus.

ZANELLI 6 (2 punti, 2 rimbalzi): Partita senza patemi, neanche tanto allenante visto l’arrendevolezza avversaria. Tranquillo.

WOJCHECHOWSKI 6 (3 punti, 7 rimbalzi, 1 assist): E’ uno dei pochi ad avere vissuto una serata non proprio facilissima, patendo assai l’esuberanza di Jefferson e facendoselo spesso sfuggire a rimbalzo e in marcatura. Sofferenza a domicilio.

CAZZOLATO S.V. Come Zanelli, ma solo per due minuti.

COACH VITUCCI 7,5: Che c’è di più bello quando i tuoi amici, i tuoi parenti, i tuoi atleti seguono i tuoi consigli e i risultati si vedono? Mitchell annichilito, Udanoh inconsistente e si vince di tanto a poco! In conferenza stampa riesce a stento a nascondere la sua soddisfazione: una squadra che difende così’ intensamente può giocarsela con chiunque. Il ritratto della felicità.

 

PAGELLE CANTU’

JEFFERSON 7 ( 23 punti, 10 rimbalzi): Per fortuna, anche nelle giornate in cui alle squadre va tutto storto, c’è sempre qualche d’uno che non ci sta e almeno rende il passivo meno pesante. Solo contro di lui Brown e Wojchechowski hanno qualche problemino, ma sembrava davvero di vedere don Chisciotte contro i mulini a vento ( mulini parola non a caso, associando le lunghe pale alle lunghe “ali” di Gaffney!) . Nessun compagno riesce a seguirlo davvero, e difatti risulta lampante la voce 0 alla voce degli assist. Boa di galleggiamento.

GAINES 5,5- (13 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Giornataccia per il play titolare canturino: dalle prime battute sbaglia passaggi elementari non mettendo in ritmo il gioco di Cantù, ha una mira brutta da 3 (2/9) ma, venenum in cauda, è capace di perdere ben 6 palloni. Come se ciò non bastasse, nonostante le statistiche positive riportate accanto al suo voto, in 31 minuti chiude con un avvilente 0 di valutazione, eppure risulta il migliore dei peggiori. Frank mani di ricotta.

MITCHELL 5+ (10 punti, 10 rimbalzi, 2 assist): Bastano pochi minuti per fargli capire che avere in marcatura Chappell non sarà come la settimana passata, dove al suo posto c’era tale Ledo di Reggio e sostanzialmente uno non ha marcato l’altro. Non è pero la difesa dell’ex di turno a mandarlo in crisi, o che perda persino un pallone più di Gaines, a colpire quanto il suo stesso atteggiamento, perché in fase di non possesso il linguaggio corporale lo fa apparire abulico e voglioso di essere dappertutto tranne che lì in campo, tanto è vero che pare che gli stessi compagni non lo cerchino, e dunque ciò che riesce a combinare di buono se lo procura da sé. Il talento di questo giocatore è innegabile, ma se a ormai 30 anni non è esploso del tutto è perché non si è mai liberato dei demoni dell’inerzia e dell’ignavia, e solo coach Buscaglia riusciva a tenerlo sempre sull’attenti, anche relegandolo qualche minuto di più in panchina. Per il resto, per i motivi addotti, è sempre stato ramingo, e come dimenticare l’esperienza sassarese, cominciata con i tifosi felicissimi dopo averlo visto all’opera contro nei playoff contro Trento, e poi festanti con le bottiglie di champagne al suo taglio, dovuto pure alla terribile conduzione tecnica di Calvani prima e Pasquini poi. Corpo estraneo.

DAVIS 5 (2 punti, 3 rimbalzi): Avesse potuto scegliere, non sarebbe nemmeno sceso in campo , ma a decidere è sempre l’allenatore. Sotto canestro ha la stessa disinvoltura del nerd della scuola quando cerca di invitare al ballo di fine anno la ragazza più popolare dell’istituto, ma in questo cliché da serial americano di solito ci sono gli amici che ti spalleggiano, in questo caso nemmeno quelli, ovvero i suoi compagni di squadra. Panico, pa-panico, pa-panico, paura!

BLAKES 5 ( 4 punti, 2 rimbalzi, 2 assist): Cambio naturale di Gaines, ne segue la falsariga del grigiore ma segnando anche molto meno. Aritmico.

TASSONE 5 (2 punti, 4 rimbalzi): Entra a freddo quasi subito per i prematuri 2 falli iniziali spesi da Mitchell, non diventa mai “caldo” e inoltre non ha neanche il talento individuale dell’ala della Georgia. Inconsistente.

QUAGLIA 5- (1 rimbalzo): Non poteva certo essere lui a cambiare la storia del match. Due soli tentativi di andare a canestro, entrambi falliti, di cui il secondo molto grave, da penna rossa e convocazione nell’ufficio del preside. (Non) quaglia.

UDANOH 4,5 (5 punti, 8 rimbalzi, 2 assist): Arrivi a Brindisi con la fama di migliore centro del torneo per statistiche, in 32 minuti tiri solo tre volte e segni una, non ti si vede quasi mai nel vivo dell’azione, pensi di avere giocato una buona partita? Certo che no!

TAVERNARI S.V: 3 minuti in cui non incide.

COACH PASHUTIN 4: Solo una palla recuperata e ben 18 perse, e già questo basta per disegnare il ritratto di una squadra affatto non concentrata. Così come Maria Pia Recchia, spesso intervistata dall’avvocato/critico d’arte/ farmacista Andrea Di Pré, dalla panchina non avrà visto giocare i suoi ragazzi, ma dei replicanti senza nerbo e senza sangue. Sindrome di Capgras.