Cantù ha già vinto.
Il rosicamento a volte a denti stretti, altre volte a petto gonfio è destinato alla sconfitta perché nell’affare Metta World Peace aka Panda’S Friend aka Ron Artest, insomma chiamatelo come cavolo vi pare, l’Acqua Vitasnella Cantù va verso una situazione che si dipana da una gradazione di una semplice vittoria sino ad un trionfo totale.
In pratica è una Win Win Situation da cui non può uscirne male nemmeno nel Worst Case Scenario.
Cantù ha vinto sul piano mediatico. Un’esposizione mondiale con il suo nome (e quello degli sponsor) su tutti i siti del globo terraqueo da CBS a Espn, da NBA.com al Washington Post fino alla Cina o il Venezuela. Trattasi di milioni di possibili, e probabili, contatti.
Lo stesso Metta è un asso dei social media e ce ne stiamo accorgendo seguendolo su Twitter e Instagram: battute, foto, un bella immagine simpatica e fresca, capacità di interagire coi tifosi e cogli sponsor. Basti pensare al suo Tweet sulla bontà dell’Acqua Vitasnella.
Sta ora al marketing di Cantù sfruttarlo in maniera intelligente e sta agli sponsor premiare in maniera concreta questa iniziativa della società brianzola e magari altri potrebbero essere interessati ad entrare nell’affare (e dovrebbero farlo in fretta…). Se una mossa del genere fosse stata effettuata da Milano (magari al posto del pigro lituano Kleiza) staremmo assistendo ora al pubblico elogio di tutti i soloni del basket per la bontà della scelta sul piano mediatico e Milano, va detto, ha lavorato benissimo, anche se con mezzi ben superiori a quelli degli avversari, sul piano del marketing e dell’immagine negli ultimi tempi.
Semmai Cantù dovrà essere brava, e magari pure lega e Federazione (ahimè vietare l’uso del nickname Panda’s Friend non è un buon inizio) a sfruttare la sua immagine (per esempio quando saranno in vendita le magliette ufficiali? Ne venderanno a pacchi) senza distrarlo dai contenuti e le ambizioni agonistiche, che sono poi il motivo per cui si gioca a basket.
Cantù ha vinto coi tifosi. Una stagione con qualche gioia e tante delusioni, una squadra volonterosa ma strana, troppe chance buttate via. Solo lo zoccolo duro era vicino alla squadra, il resto della tifoseria assisteva in maniera corretta ma disincantata. Con Metta il Panda-Monio è tornato al Pianella con scene di passione e voglia di basket che non si erano mai viste per un singolo giocatore.
Cantù ha vinto sul piano tecnico. World Peace viene a sostituire Hollis ovvero il Vuoto Cosmico. Per vari motivi l’apporto dell’ex biellese era nullo, un Ron Artest anche al 50% non può far peggio. E dopo averlo visto in allenamento possiamo affermare che è certamente a corto di fiato dopo due mesi di stop ma fisicamente è tonico ed il ginocchio è strutturalmente integro. Peccato che 8 gare sono forse poche ma se World Peace recupera una forma decente ne vedremo delle belle. Non parliamo di un Kobe Bryant, di uno in grado di vincere da solo, ma di uno strepitoso uomo squadra con IQ cestistico altissimo, e quello non lo perdi con l’età, e di un difensore dagli istinti clamorosamente elevati. Non farà 40 punti. Forse nemmeno 25. Ma cambierà il volto ad un Cantù spesso spersonalizzata e fragile difensivamente. E sarà uno stimolo importante per dei compagni che tendono ad accendersi e spegnersi troppo facilmente. Il suo esempio, le sue urla li terranno ben desti.
Cantù ha vinto economicamente. 40.000$ per avere due o tre mesi Metta World Peace. Abbiamo detto tutto.
Qual’è allora il Worst Case Scenario? Metta dà fuori di testa, odia l’attitude degli arbitri italiani o si prende dieci giornate di squalifica inseguendo un tifoso in tribuna che gli ha lanciato un chinotto.
O decide che Cantù è troppo piccola per lui e scappa.
Non ci crediamo.
Si sta mostrando una persona matura, un uomo d’affari, uno con una missione da compiere. Non farà una cretinata simile. Ha le idee ben chiare ed è molto più intelligente di quello che pensa la gente. Altro che “ignoranza allo stato puro” come abbiamo letto in questi giorni.
Sbagliare ora sarebbe la sua fine.
Ma se gli si chiude una vena e lo fa? Mal che vada Cantù non va ai play off e chiude mestamente la stagione. Sarebbe accaduto anche con Hollis tristemente in campo a tiracchiare da fuori con quell’aria di sufficienza.
Ma intanto ora Cantù è viva, è calda anzi è.. on fire.
Forse chi rosica semplicemente la teme.