SASSARI – La prima in casa della Dinamo Sassari è una vittoria sofferta per 71-60 ai danni della Pallacanestro Varese, merito di una prestazione difensiva mostruosa nella prima meta di gara, di una netta superiorità ai rimbalzi (48-30) e della brutta prestazione al tiro di Moore e soci.

Jack Devecchi e compagni festeggiano dopo la vittoria in casa contro Varese

Quel faticoso sforzo, abbinato a uno spettacolo di grande agonismo e poca tecnica, alla fine ha pagato: troppo pochi i 18 punti nei primi due quarti per permettere a Varese di sperare in una rimonta. La Dinamo insacca una vittoria sofferta, sigillata dalle triple di Bamforth (24 punti a referto) e di Gentile (12) e sostenuta dall’affidabilità del sesto uomo Polonara (15). Bene il +11 in prospettiva scontri diretti contro una compagine che, tutto sommato, è soprattutto incappata in una giornata storta (35% al tiro). Nella guerra di nervi, Varese è andata vicino al pareggio, ma non è bastato un buon Avramovic (19) per ripetere l’impresa compiuta con Brescia domenica scorsa.

Vincenzo Esposito indossa scarpe da gioco blu, come se fosse pronto a fare l’ennesimo ritorno sul parquet. Ha imposto al suo quintetto rotazioni continue, lasciando gli equilibri intatti nella prima parte di gara, ma rischiando nel secondo tempo quando, con il quintetto leggero e il gigante Cooley a riposo, gli attacchi si sono sciolti e la gara è finalmente diventata una partita di basket. “Di quei 27 punti realizzati di Varese nel terzo quarto gran parte è merito di azioni da tre punti dal difficile coefficiente, quindi brava Varese – si difende il Diablo a fine partita – siamo riusciti a rimetterla a posto quando abbiamo sistemato le rotazioni sui piccoli. Dobbiamo invece migliorare sulle palle perse”.

Il giudizio finale è agrodolce: “Siamo partiti contratti e tesi, e non c’era nessun motivo. Troppo stress addosso. Giochiamo sempre meglio quando siamo un po’ più sereni. Non ci ha aiutato giocare con una squadra come quelle di Caja, che sporcano tanti palloni”. Ci sono poi tante lezioni da trarre: “Abbiamo stradominato i rimbalzi. E ora di trasformare questo dominio a rimbalzo per trasformarlo in situazioni di transizione e contropiede”. Rispetto alla sconfitta con Reggio Emilia è stato importante l’innesto del play uruguaiano Luciano Parodi: “Ci ha permesso di migliorare le rotazioni difensive su Moore e Avramovic e soprattutto ha concesso libertà a Bamforth e Gentile”.

Attilio Caja non nasconde il giudizio negativo nei confronti dei suoi: “La Dinamo ha giocato meglio, sono stati più continui e presenti nelle due parti del campo, mentre noi siamo stati troppo assonnati e morbidi. Abbiamo fatto quasi più punti nel terzo quarto che nei restanti 30 minuti”. Meglio il giudizio sulla difesa, “globalmente buona perché abbiamo tenuto una squadra che giocava in casa a 71 punti, ma siamo mancati in attacco, nel ritmo e nell’esecuzione”. Gli accusati: “Non posso prendermela con Avramovic per aver insistito al tiro dopo i 13 punti di fila che ci hanno riportato a contatto, e neppure con Archie (2 punti con 0/5), perché come lui ci sono altri nuovi che hanno giocato sottotono. Zambone, ad esempio, somma uno 0/5 oggi allo 0/5 della partita scorsa. Di Avramovic posso dire che è stato pessimo difensivamente”.

Dopo una partita nervosa e intensa Sassari e Varese si preparano a due viaggi altrettanto impegnativi, compresi di voli e tanto pullman: a Leicester per i sardi e in Bulgaria, a Samokov, per i lombardi. Sono i primi passi nella Fiba Europe Cup sui cui anche quest’anno, le italiane, hanno messo gli occhi per portare in bacheca l’unico trofeo europeo abbordabile.