EA7 MILANO 

Mc Lean 5 7 punti 2 carambole, e un paio dei consueti balzi ad altezze siderali, non lo salvano dall’insufficienza. Forse al canto del cigno, se dovesse partire non verrà ricordato come giocatore franchigia, ma come complemento di estremo lusso. Forse è questa la sua più evidente tara: la carenza di leadership

Fontecchio 5+ La giovanissima età non lo salva dal naufragio collettivo, d’altro canto è proibitivo esprimersi a livelli adeguati se s’imbocca il tunnel della negatività. Crescerà

Hickman 4/5 Sta purtroppo regredendo, tristemente, al livello del sottobosco europeo da cui lo pescò Marco Crespi portandolo a Casale. Un piano inclinato senza fine. Anche ieri, in articulo mortis della serie

Hickman con la maglia del Maccabi (Foto Savino Paolella 2014)

Kalnietis 4/5 La nobiltà cestistica europea, quella lituana, è remotissima. Cerca di dare qualche scossa, anche offensiva, ma viene travolto dallo stato di grazia dei trentini e dall’involuzione (comune a diversi suoi compagni d’avventura)

Macvan 3 Ei fu. Virgola

Pascolo sv Generosamente in campo nonostante un  ginocchio malconcio, il suo sguardo all’imbocco del tunnel- al cospetto degli ex compagni- diceva tutto

Tarczeski 5+ Uno dei pochi in doppia cifra. Uno dei tantissimi innesti in corsa di questi anni, evoluisce nel ruolo che fu di Meneghin e JB Carroll. Non passerà alla storia dell’Olimpia come loro, nonostante generosità e mezzi fisici interessanti. Un emblema, a modo suo

Cinciarini 5 Alza bandiera bianca in Eurolega, al cospetto dei migliori pari ruolo del continente, e ci sta. Ma bissare l’insuccesso al cospetto di Craft e Forray.. 8 punti, 6 rimbalzi e 4 assistenze, perché comunque sia Andrea Cinciarini non fugge mai la lotta. Pur venendone, ancora una volta, travolto

(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Andrea Cinciarini (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Sanders 6/7 25 punti messi con relativa scioltezza, col 70% dall’arco (su 10 tentativi..). Ma anche nei suoi occhi di lottatore gesuita del Rhode Island mancava il fuoco, ieri. E se manca nei bulbi di uno dei più grandi agonisti comparsi nella nostra Lega da 10 anni a questa parte..

Abass 5/6 Ci prova, si tuffa, fa doppia cifra ma poi sbanda. Il timone era già puntato verso la montagna di ghiaccio

Cerella 6 Difficile che impiegandolo di più e prima la serie avrebbe preso un’altra strada. Ma se almeno qualcuno c’avesse provato..

Jasmin Repesa 4 Semplicemente, non solo asseconda lo sbando, ma per certi versi lo accompagna, lo induce. In troppi momenti la sua Milano versione 16-17 è parsa senza identità, mordente e idea comune. Tranne, forse, che nella prima vittoria casalinga di Eurolega contro un pur non travolgente Maccabi. Di questo fallimentare passaggio della sua carriera si salva davvero poco. Pochissimo

DOLOMITI TRENTO 

Sutton 9 O dell’onnipotenza di una sera. Maiuscolo, autorevole, carismatico, sembra l’imperatore Adriano. 26 punti in 32 minuti, e 32 di valutazione, sfiora l’80% dal campo, piazza 4 assist e mette 4 recuperi, sembra alimentato da una pila nucleare ed avere braccia di titanio. Impressionante, il Sutton di ieri ha dimensione piena da giocatore di Eurolega

Sutton Dominique (Foto R.Caruso 2015)

Craft 8 14 punti, 7 assist, 23 di valutazione e quintali di fosforo. Non sappiamo se elogiare senza fine lui, Salvatore Trainotti o lo scout che l’ha consigliato. Continua a stupire, senza sosta e senza pace (per gli avversari)

Forray 7.5 Lo spirito di Manu Ginobili, di Bahia Blanca e della Pampa s’impossessa di lui. Dalle palestre in quasi linoleum alla finale scudetto, vive di tramonti e calcolati oblii. 9 punti, 6 rimbalzi e 3 assist

Flaccadori 8 Nel 1981, un imberbe ragazzo di Rovagnate disse 32 e mandò in finale la Cantucky di Aldo Allievi battendo i titani di Peterson al palazzone. 36 anni dopo, un 1996 con alterigia da campione ne mette 14 (con 7 su 7 ai liberi) e rispolvera il mito della baldanzosa (e talentuosa) giovinezza. “C’è un po’ della mia vita/nella tua  vita che se ne va”

Gomes 7 Betinho, come lo chiama Paola Ellisse, questa volta ne mette solo 3. Ma che splendore: palleggio dalla lunetta, penetrazione, schiacciata e fallo subito. Un solo assist (per Sutton), ma che vale come quello che Charles Shackleford fece dalle stesse parti del ferro nella finale del 1991. Il più incredibile esempio di carneade che ascende a gloria

Hogue 7/8 Ancora una volta, entra nella cristalleria con la grazia di un pachiderma, però combina per 17 punti, 6 rimbalzi e 19 di valutazione. E se non avesse ciccato sei liberi su 9, ci sarebbe scappato pure il ventello. Vale la chiusa di Betinho

Lechatler 7 O del nobile gregariato

Shields 7/8 Nel quasi no role games neo Spoelstriano di Buscaglia, ha un ruolo determinante ancorché indefinito: 17 punti, 70% dal campo, 16 di valutazione

Maurizio Buscagluia 10- No role games ‘post’ spoelstriano? Forse. Complementarietà perfetta con l’impostazione complessiva di una società dove le qualità umane sono essenziali per arrivare al risultato sportivo, che come insegna Andrea Trinchieri nessuno ti può garantire. Maurizio Buscaglia, che probabilmente tocca il suo acme tecnico ed agonistico al termine di questa serie, ha di fronte a sè- adesso- la più proibitiva delle imprese: alzare ulteriormente l’asticella, per passare dalla storia alla leggenda. Attenzione, non si tratta d’impresa così proibitiva, da qui al 10 giugno ci sono 7 giorni per ricaricare le pile. Mentre Avellino (o Venezia) arriveranno ben più emaciate