Se Vitucci si rammarica per il rendimento sotto la media di alcuni dei suoi, De Raffaele fa un plauso alle qualità umane dei suoi giocatori: “Un gruppo così non mi ricapiterà mai. Una squadra così costruita nel tempo non mi viene davvero in mente, forse solo la mia Livorno”. Ecco le dichiarazioni dei due allenatori nel post Venezia-Brindisi, che ha decretato la vittoria della Reyer nella Coppa Italia 2020.

De Raffaele e Daye dopo la vittoria in Coppa Italia

Frank Vitucci: “Oggi Venezia ha dimostrato perché è campione d’Italia, è abituata a giocare partite ravvicinate. Chiedetelo ai miei collaboratori: sapevo già che sarebbero arrivati in forma perfetta per vincere questa Coppa. Alcuni dei mie giocatori oggi hanno giocato sotto il loro rendimento medio, ma contro una squadra più forte bisogna giocare al massimo. Mi dispiace moltissimo per i tifosi, perché ci hanno seguito fin qua per l’ultima volta, sperando fosse la volta buona. Per un club come il nostro due finali di Coppa sono comunque un motivo di orgoglio e devono essere una spinta per tutto l’ambiente. I risultati prima o poi arrivano”.

Walter De Raffaele: “C’è grande soddisfazione, abbiamo giocato una grande coppa italia, soprattutto perché ci siamo arrivati in grandi difficoltà. Questo successo è il frutto del lavoro di tutti, a cominciare dalla proprietà e alla dirigenza che nei momenti di difficoltà si è compattata. Abbiamo difeso benissimo, ringrazio tutti i miei giocatori perché mi ascoltano e fanno quello che gli chiedo. Dopo lo scudetto abbiamo deciso di confermare il gruppo, tanti ci hanno criticato per questo e io continuerò a riflettere di fronte alle critiche. Voglio fare i complimenti a Brindisi perché per perdere le finali bisogna esserci e loro ci sono stati e non lo dico per retorica. Sono contento ovviamente per la vittoria, ma non si è fenomeni se si vince e non si è coglioni se si perde, è importante stare compatti sempre. Il gruppo è unitissimo, non ci sono gelosie, se gioca De Nicolao Stone non si lamenta, se gioca Mazzola Daye non si lamenta, se gioca Tonut Bramos non si lamenta. Questa vittoria è di tutti”. Gli abbiamo chiesto se si ricorda di una squadra del passato così scientemente costruita negli anni. È rimasto spiazzato: “Forse solo squadre di tantissimi anni fa, mi viene in mente la mia Livorno, ma la nostra idea è stata di puntare sul gruppo degli stranieri, è questo finora non lo aveva fatto nessuno. Non so quando mi ricapiterà un gruppo così”.

 

 

Nicola Accardo – a Pesaro