Il comunicato della FIP è scarno ed essenziale: “La Federazione Italiana Pallacanestro comunica che la Procura Federale, in ordine all’esposto presentato dalla società Olimpia Milano relativo alla vicenda comunemente nota come “Baskettopoli”, ha disposto l’archiviazione dell’indagine”. Ciò significa che la Mens Sana basket Siena è estranea a ogni ordine di addebito su qualsiasi comportamento antisportivo e di aver creato un sistema di sudditanza psicologica sulla classe arbitrale, condito da regalie varie come vacanze e crociere, come raccontava l’esposto dell’Olimpia Milano presentato lo scorso 28 luglio a firma di Livio Proli. Il procuratore federale, Roberto Alabisio, non ha riscontrato nelle indagini sulle “carte milanesi” alcun illecito o violazione nelle telefonate tra il presidente della Mens Sana, Ferdinando Minucci, e l’ex-capo del comitato arbitri, Giuseppe Garibotti. Sulla scorta di quei documenti il 3 agosto si era aggiunta una richiesta della Virtus Roma di revoca dello scudetto vinto da Siena nel 2008. Tutto nasce da intercettazioni relative a una inchiesta aperta nel 2007 a Reggio Calabria su un sistema di pilotamento delle carriere degli arbitri; e oggi lì finisce la cosa.L’arcinoto “abbiamo da temere qualcosa da Roma?” espresso da Minucci nella telefonata incriminata (secondo Proli) a Garibotti dopo gara-2 delle finali del 2008 (vinta 85-82 dalla Montepaschi, ndr)) si “sarebbe riferito a possibili problemi per l’incolumità di dirigenti e giocatori in occasione della trasferta nella capitale per gara-3”. Caso mai il comportamento non regolamentare era stato di Claudio Toti, dominus della Virtus Roma, particolarmente inferocito, tanto da precipitarsi negli spogliatoi degli arbitri nell’immediato dopogara senza farsi accompagnare da un dirigente senese (come previsto dalle regole). Per lamentarsi poi del fatto che la sua squadra, nelle prime due gare della serie, aveva tirato 23 tiri liberi contro i 68 degli avversari . Aria rancida, stavolta, intorno alla società di Piazzale Lotto: i maggiori quotidiani sportivi nazionali ritengono che, a conseguenza dell’archiviazione dell’esposto per manifesta infondatezza, ci possano essere ripercussioni sull’EA7 Emporio Armani Milano. Si ipotizza infatti il reato di calunnia, per cui tanti protagonisti tirati in ballo intenderebbero portare in tribunale Milano per essere risarciti: Siena per prima (che avrebbe perso alcuni sponsor importanti in seguito all’azione legale dell’Olimpia), e poi gli ex designatori Paronelli e Colucci, l’arbitro Pozzana e l’ex-arbitro D’Este (che peraltro l’avocato l’aveva già annunciato). E anche la giustizia sportiva potrebbe essere nuovamente chiamata in causa …

(foto Corrado De Serio)