Orgoglioso di questi ragazzi
Cosa altro si può dire di questa annata che si è meritata per sempre un posto nel mio cuore, come penso nel cuore di tanti tifosi della Leonessa, terzo anno di un ciclo che non voglio nemmeno pensare sia alla fine, ma un passo di crescita per poter rimanere su livelli che è giusto dire lo sport a Brescia non ha mai raggiunto, tantomeno mantenuto, fatto salvo forse per la meravigliosa Pallanuoto.
Si va a Milano con la sfrontatezza di un quindicenne al Genux, che però poco prima di entrare viene rimbalzato all’ingresso da un Buttafuori con la maglia dell’Armani, che non la vuole smettere di segnare da oltre l’arco, ma noi arroganti come un imprenditore Valgobbino non prendiamo la via di casa e ci intrufoliamo nascosti dietro alle spalle di un grandilgione croato che i padroni di casa non sanno proprio come gestire.
Si entra nel secondo quarto con 7 punti di svantaggio ma deo gratia Milano la smette di mettere ogni conclusione da 3 che prende e contro la zona di Brescia fatica non poco, la verve di Massinburg e Cournooh ci rimettono in partita e Gabriel sbaglia la bomba del possibile pareggio, 41-40 all’intervallo.
Pronti via scavalchiamo l’EA7, Bilan in pivot basso fa ammattire Caruso ma gli viene fischiato un passi sanguinoso che permette a Milano di rimettere il naso avanti, è un’altra fiammata di Gabriel e CJ da oltre l’arco a ridarci il vantaggio puntualmente punito dall’Armani con la connivenza di un sanguinoso fallo in attacco, fischiato a Gabriel come se fossimo ad un torneo estivo di educande.
L’ultimo quarto attenta alle mie coronarie, per 4 minuti è quasi impossibile fare canestro, 2-2 è il parziale, poi Shields prende in mano la partita e firma un allungo che complici Napier e Melli garantisce una distanza seppur minima dalla Germani che ritrova troppo tardi la precisione da oltre l’arco, Milano chiude con un +6 risicato che non ribalta il risultato dell’andata, per quanto sia aleatorio.
Migliore in campo Bilan, con 20 5 rimbalzi e 4 assist, mai eccessivamente tutelato subisce 9 falli dai milanesi per cui costituisce un rebus difficile da decifrare, pecca di fretta quando lancia Amedeo in contropiede e prendiamo invece un tiro da 3; purtroppo non all’altezza la prestazione di Cobbins che non riesce a rendersi mai utile e commette un errore ingenuo passando un pallone sul finire dei 24 che doveva concludere.
Torna su livelli di rendimento consoni Kenny Gabriel che ne fa 12 con 5 rimbalzi, attivo e prezioso come solo lui sa essere, è la nostra assicurazione per la post season, ancora una volta è pigro nelle uscite sul perimetro e lascia troppo spazio a Melli and co.
Silenziosamente fa legna Burnell, con 6 ounti, 3 rimbalzi e 2 assist, efficace al tiro eccetto una brutta conclusione nel finale nella tonnara che c’è sotto il canestro di Milano.
In contumacia Christon fa gli straordinari in regia Amedeo che fatica a trovare spazio dall’arco, solo 1 su 4 per lui, ma riesce lo stesso a rendersi pericoloso a tratti, 12 punti, 2 rimabalzi e 6 assist, peccato capitale il contropiede sbagliato contro Napier.
Energizzante Massinburg che non è precisissimo da due ma non gli fischiano quasi mai un fallo a favore, 11 punti per lui con 3 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist, e soprattutto due bombe dall’enorme peso specifico.
Va a sprazzi Petrucelli, forse troppo voglioso di fermare Shields commette due falli prematuramente, mette una delle sue penetrazioni irresistibili e dall’arco torna a essere efficace con un bel 2 su 3, questo è forse uno dei fattori necessari alla Germani per competere.
Solita abnegazione di Cournooh che ne mette 6 con 2 recuperi e 1 assist, mette un bel tiro da oltre l’arco e quando ne prende un altro di autorità mi ha ricordato che contro Milano sale sempre di tono, ma purtroppo non trova il fondo della retina.
Utile Akele che in soli 9 minuti trova modo di fare con Bilan un delizioso gioco a due che lo fa concludere elegantemente, anche due rimbalzi per lui.
Per lunghi minuti ho rivissuto le sensazioni provate a Torino un anno fa, e ringrazio la squadra per quanto ci sta dando, e come non citare Ale Magro che senza il play titolare, una delle bocche da fuoco più importanti, con un Petrucelli rientrante, un Cobbins forse al 50% ha dimostrato che questa squadra può dare fastidio a tutti, in una stagione da ricordare, con il coraggio di schierare una zona davanti a Ettore Messina. Con il cuore mostrato, tutto è lecito, con leggerezza e voglia di stupire.