Pallacanestro Trieste – Virtus Segafredo Bologna 80-78

TRIESTE – Sono ben 5000 i cuori che battono in sostegno della squadra di casa al Allianz Dome di Trieste, tutti per sostenere i colori biancorossi. E’ un’ impresa quella che la Pallacanestro Trieste è chiamata a compiere contro la capolista Virtus Bologna, ma i ragazzi di coach Legovich non scendono in campo mai per fare da comparse.

Segafredo Bologna che, pur con delle defezioni importanti(Teodosic, Pajola, Hackett, Abass, Cordinier, Jaiteh), rappresenta sino ad ora il prodotto qualitativamente più alto in Italia.

La squadra di coach Legovich schiera il nuovo arrivato Roberts Stumbris, ex Trapani, con Skylar Spencer da gestire per una fascite plantare.

Difese attente dalle prime battute, Bologna raddoppia alto i “pick and roll” per rallentare l’entrata nei giochi, la fisicità maggiore degli ospiti mettono avanti la Segafredo 7-8. Difficoltà per i padroni di casa a trovare fluidità nella metà campo d’attacco, ci pensa Bartley dall’arco a rimettere i suoi ad un solo punto di distacco. Complesso inizio di Shengelia vicino al ferro, ci pensa Belinelli a ricacciare indietro gli avversari con una tripla: sul 10-16 coach Legovich interrompe il match chiamando time-out. Inerzia totalmente a favore delle “Vù nere”, figlia di un’attenzione rimarchevole difensiva e da un’astuzia dalla parte opposta; Campogrande interrompe il “black-out” giuliano con due triple, primo quarto chiuso sul 16-20. Mannion attacca Ruzzier praticamente ad ogni azione portando benefici ai suoi, Trieste risponde sull’asse Ruzzier-Spencer; è sempre Belinelli a mortificare le velleità dei padroni di casa con triple chirurgiche: 20-29. Allunga la Virtus, senza far troppa fatica, in una tavola apparecchiata dalla difesa biancorossa; Spencer presente in area pitturata mantiene in linea di galleggiamento i suoi, ma c’è troppa Segafredo nei primi quindici minuti. Vola al ferro Terry su assist di Ruzzier al bacio ma Bologna non indietreggia di un metro: 32-39 sulla giocata da tre punti dell’ex Virtus. Torna a segnare Bartley dall’arco, c’è un’altra energia in casa biancorossa e il Dome aiuta con i decibel: 40-43. Squadre all’intervallo con la tripla dell’esordiente Stumbris e il clamoroso pareggio a quota 45.

 Trieste arriva al massimo vantaggio sul +4. Virtus con poca pazienza in attacco, rapida nell’eseguire ma senza particolare raziocinio, Mickey inchioda e Shengelia rimette avanti la Segafredo sul 50-51 con immediato time out di coach Legovich. Bartley deraglia spesso e volentieri nell’attaccare la difesa felsinea, Mannion invece converte un buon contropiede per allontanare i padroni di casa. Momento estatico di Terry che prima insacca la tripla e poi serve al bacio Spencer, biancorossi nuovamente avanti 58-53 con tripla di Bartley. Weems mette una pezza (come ha fatto per una carriera ndr.), terza frazione chiusa sul 64-59 con l’ennesima zingarata vincente di Ruzzier. Shengelia e Ojeleye rimettono in parità il match con due giocate di classe pura, soprattutto il primo sembra essere un rebus fisico per la difesa triestina. Pallacanestro Trieste in difficoltà offensiva, spuntata da un Davis che proprio non vuole entrare nel match; Belinelli torna a colpire dall’arco per una che continua a mantenersi interessante a livello tattico e divertente da guardare: 69-69 a 6 minuti dal termine. La Virtus specula su tante occasioni dalla lunetta ricevute, con Mannion protagonista assoluto; batterie che sembrano esaurirsi per i padroni di casa, dominati a rimbalzo da Mickey e soci. Cominciano gli ultimi tre minuti di partita con Terry uscito per infortunio e la Virtus avanti con il solito caparbio Mannion a trovarsi liberi dall’alto peso specifico: 73-75 a 2 minuti e 28″ dalla fine. Terry rientrato inchioda di rabbia una schiacciata, Shengelia risponde freddo con un 2/2. Il finale è thrilling ma con un denominatore comune, cioè la Segafredo in lunetta con Shengelia per il 77-78 e Trieste a rispondere con un canestro siderale di Davis. Ultimi 24″ con la palla nelle mani di Lundberg che sbaglia dai tre metri; fallo sistematico, Bartley in lunetta fa 1/2 con 5″ a disposizione della squadra ospite. Belinelli sbaglia da due punti, all’instant-replay, nel silenzio di tomba del Dome, la rimessa viene data alla Virtus a 0,7″; il solito Beli fa saltare le coronarie a mezza Trieste ma la tripla si spegne sul ferro, i biancorossi di casa vincono 80-78 nel pandemonio del Dome.