Donell Taylor, qui nel torneo “Pino Brumatti” vinto da Reggio Emilia su Milano in pre-season, riuscirà a ripetere la prestazione di domenica scorsa e condurre la Trenk all’impresa di battere l’EA7? (foto pallacanestroreggiana.it)

Coach Menetti: “Servirà una prestazione eccezionale, ma se daremo il 110% potremo vincere”

Moltissime cose nella vita hanno una fine, una brusca interruzione o un lento e inesorabile affievolirsi, fino a spegnersi. Ma ancor di più sono le cose che hanno un inizio, un singolo momento in cui scatta quella scintilla che dà il via a una nuova esperienza, accende un’idea, genera un cambiamento o, addirittura, inaugura una nuova fase della nostra vita.

Semplicemente, dopo il primo momento buio, la vittoria su Biella potrebbe essere quella scintilla per il campionato della Trenkwalder Reggio Emilia, tornata a sorridere e di nuovo convinta delle proprie possibilità grazie al primo successo in stagione, e pronta a far visita nientemeno che all’EA7 Milano di coach Sergio Scariolo nella 5a giornata di campionato, fissata per domenica sera, ore 18.15, al Mediolanum Forum di Assago.

Alla vigilia coach Menetti appare sicuro e soddisfatto della settimana di lavoro dei suoi ragazzi, come d’altronde era anche nel periodo difficile, ma non può nascondere gli effetti benefici del balsamo-vittoria sull’intero ambiente Trenk.

“Sicuramente è stata una settimana più serena: la vittoria ha premiato il lavoro fatto nelle settimane precedenti, quando i risultati non ci confortavano, ci ha dato fiducia e confermato la bontà del nostro percorso fin qui. Continuiamo a crescere e a conoscerci meglio, migliorando l’amalgama. E poi si sa, vincere aiuta a vincere…

È con questo spirito, un animus pugnandi rinfrancato e rinvigorito dal primo successo in campionato, che la Trenkwalder si appresta ad affrontare il nuovo temibile avversario che si staglia all’orizzonte: è infatti l’EA7 Milano ad attendere la visita dei reggiani sullo sfondo metropolitano della skyline meneghina. La squadra di coach Scariolo è la favorita d’obbligo per la vittoria finale, una pressione notevole che nasce dall’allestimento di un roster stellare per livello di talento e profondità, dalla conferma di uno staff tecnico di indiscutibile spessore e dalla feroce voglia di società e tifosi di mettere finalmente a segno il colpo grosso e rifarsi così da anni di batoste firmate Montepaschi.

Così, ancora una volta, l’Olimpia (e re Giorgio Armani) non hanno badato a spese, ingaggiando i migliori attori sul mercato – Langford, Hendrix e Basile solo per citarne alcuni – per completare un gruppo già fortissimo e divenuto ora un cast internazionale con pochi eguali, una costellazione di stelle che non può più fallire l’obiettivo scudetto e perciò dovrà imparare a muoversi come un unico corpo celeste in armonia con l’universo. «L’orbita» dell’EA7 è stata fin qui irregolare e ondivaga, praticamente ferma in trasferta dopo le «collisioni» con gli «asteroidi» Virtus Bologna e Avellino, ma fluida e armoniosa in casa con il facile successo su Caserta e la rimonta su Roma nel posticipo dello scorso lunedì. Andamento non positivo per «l’ospite» Menetti, conscio della grandezza della sfida ma per nulla rinunciatario e rassegnato alla sconfitta.

“Torniamo a Milano dopo molto tempo, cosa che ci rende felici, ma non partiamo battuti e rassegnati di fronte a un’impresa impossibile. Certamente per vincere avremmo bisogno di una grandissima partita da parte nostra e di una prestazione non eccezionale – anzi normale – da parte loro, ma questo non ci spaventa. Andiamo a Milano con grande umiltà ma anche enorme fierezza, faremo di tutto per portare a casa i due punti.

L’EA7 è la squadra nettamente più forte a livello individuale, ha un roster di livello tecnico altissimo e una profondità impressionante: per dare un’idea, partono dalla panchina elementi come Basile e Melli, due “nostri prodotti” che ritroviamo con piacere, così come Gentile (il piccolo Alessandro ha assaggiato il mini-basket reggiano durante la permanenza in città di papà Nando, NdR) e coach Frates (vero e proprio mentore di Menetti, chiamato dall’architetto milanese in ogni sua avventura prima di ereditarne il ruolo di head coach della Trenk all’inizio della fortunatissima stagione passata e in concomitanza con la scelta dello stesso Frates di diventare il primo assistente di Scariolo, NdR); il loro dodicesimo uomo può essere un giocatore di valore assoluto come Giachetti o Stipcevic, per questo non avranno problemi ad affrontare il doppio impegno campionato-Eurolega che li ha portati a giocare tre partite in sette giorni (giovedì erano in campo per la sfida europea persa contro Vitoria, NdR). E poi sono guidati da un allenatore come Scariolo, il cui palmares parla chiarissimo, perciò sono sicuro che anche le chiavi tattiche delle sconfitte saranno state attentamente analizzate e corrette.

Insomma, al solito dobbiamo e vogliamo concentrarci solo su di noi e non sull’avversario e cogliere le opportunità che la partita ci regalerà. Milano ha trovato le difficoltà che solo un campionato così livellato in cui si può perdere con tutti può dare, ma ogni gara è storia a sé, dovremo prendere quello che ci darà il campo”.

Un motivo in più per guardare in casa propria viene dalla situazione dell’infermeria: usciti definitivamente Silins e Cervi, entrambi al 100% dopo gli infortuni che avevano condizionato il primo e addirittura escluso il secondo dalla gara contro Biella, tocca a Michele Antonutti mantenere alto l’allarme medico in casa bianco-rossa. L’ala friulana, assoluto protagonista della vittoria sull’Angelico con 25 punti, ha ereditato dalla gara una distrazione al polpaccio sinistro che lo terrà fuori dal match milanese e lo costringe a terapie con l’obiettivo di tornare sul parquet già domenica prossima nella sfida casalinga contro Pesaro. “Per sostituire Michele abbiamo tante carte a disposizione, da giocare a seconda delle situazioni date dalla partita, ma soprattutto la sua assenza sarà un ulteriore stimolo a dare il massimo, per tutti” ha commentato Menetti.

Una possibile distrazione per i bianco-rossi potrebbe venire dal futuro, con i due scontri diretti per la corsa salvezza che succederanno la trasferta di Milano (dopo Pesaro in casa, la Trenk completerà il back-to-back marchigiano con la visita alla Sutor Montegranaro) a suggerire una potenziale rassegnazione per la sconfitta contro l’EA7 in vista di due partite più abbordabili sulla carta. Inutile dire che coach Menetti non vuole sentire parlare di un’ipotesi del genere.

“Non pensiamo minimamente alle prossime giornate, farlo sarebbe il modo giusto di perderle tutte. Affrontiamo, invece, una partita alla volta e ora siamo del tutto concentrati sul match contro Milano, convinti di dare il 110% e fare di tutto per conquistare la vittoria”.

L’appetito vien mangiando, e la Trenk si è soltanto accomodata al tavolo del banchetto…