Per Cremona incominciano Johnson Odom, Harris, Biligha, Turner  e Thomas.

Per Brindisi invece Agbelese, Scott, Moore, M’Baye e Joseph ( in un quintetto che con tutta probabilità era quello pensato da coach Sacchetti ad inizio stagione, prima dei nuovi arrivi). Per Brindisi è a referto Donzelli ma solo ad onor di firma per un fastidio alla schiena, mentre da quando è tornato disponibile Joseph è inschierabile per la seconda volta consecutiva Mesicek.

I primi minuti sono nel segno dell’equilibrio , ma Cremona è la prima squadra che tenta di scappare via con un parziale di 5-0 firmato tutto da Harris (6-11), con Brindisi che non si scompone e recupera nel giro di due azioni offensive con le triple di Moore e di Joseph ( unici punti della serata per lui). Harris per il 12-13, poi parziale pugliese di 8-1 conclusosi con una tripla di Scott, con l’unico punto cremonese su tiro libero di Johnson-Odom, ma con altri due sbagliati perché da Moore aveva subito fallo su azione da tre punti, generando i prodromi di una serata difficile un po’ per tutta Cremona dalla linea dei tiri liberi (Biligha, ad esempio, solo ½ a inizio partita). Lo stesso play ospite si scuote per il doppio errore e si mette in proprio con 4 punti consecutivi fino al 20-18, Scott risponde per il 22-18 e il divario di 4 punti si conserverà per le battute finali del quarto, che termina sul 25-21.

Il secondo quarto comincia con Johnson-Odom e M’Baye che segnano da due e poi Spanghero e Carlino da 3 confermando i quattro punti di disavanzo per Cremona, che divengono +7, per il nuovo maggiore vantaggio di Brindisi, con Goss (33-26) a 8’ 13”, e che si dilata sul +10 per un gioco da 3 punti di Scott quando il cronometro recita 3’52”(43-33) . Cremona sente che il match quasi gli è già scivolato dalle mani e reagisce con il 4 a 0 di parziale con Mian e con Johnson Odom che schiaccia, imponendo a coach Sacchetti di chiamare un lesto time-out, che porta i frutti sperati grazie a Moore perché è lui, particolarmente ispirato dalla lunga distanza, a segnare il nuovo massimo vantaggio al +12 (49-37), portando coach Lepore a chiedere il time-out, che oltre a posticipare il momento in cui il pubblico può uscire fuori a prendere una boccata di aria, andare ai servizi igienici o al bar poco comporta, perché i 12 punti da recuperare restano, e la sirena dell’intervallo lungo suona quando il punteggio è di 55-43.

Da quando gioca in Italia Johnson-Odom ha affrontato Brindisi quattro volte. Perdendo sempre. (foto R.Caruso 2015)

L’inizio del terzo quarto vede Brindisi provare a cambiare definitivamente marcia, portandosi fino al +16 con Agbelese e M’baye (59-43) , ma Cremona non ci sta e ricuce fino al 59-43, e ancora una volta Sacchetti scuote i suoi con un time out ed infatti Brindisi si riporta al +16 con quattro di M’Baye e 2 di Moore. Con tale vantaggio Brindisi inconsciamente stacca la spina consentendo a Cremona di avvicinarsi ancora per il 67-58 ad opera di Carlino, portando gli ospiti dopo tanto tempo sotto la doppia cifra di svantaggio, limando anche un altro punto con la girandola dei tiri liberi di fine quarto, ed è da segnalare lo stranissimo 0/2 ai liberi di Moore, che normalmente li tira con quasi l’88%, che fissa il punteggio sul 69-61.

Spanghero entra nel registro marcatori con la sua tripla del 72-61 di inizio ultimo quarto, ma Gaspardo, fino ad allora nell’ombra, riporta gli otto punti di distacco, ma ora Goss si mette in proprio con quattro punti consecutivi, lo segue Scott e Carter con un 2+1 porta il massimo vantaggio al +17 (81-64), che poi è +18 con M’Baye da tre sull’azione offensiva successiva al 2/2 di Mian (84-66). I minuti successivi sono accademia pura, con Brindisi che stacca la spina per risparmiare energie in vista delle due complesse trasferte che la attendono dopo questa vittoria importante in chiave play off e con Cremona che ne approfitta per rendere il divario solo leggermente meno disarmante fino al 94 a 82.

COACH LEPORE

Si doveva fare una partita diversa, difensiva….ed invece a metà partita avevamo subito 55 punti! Ci siamo inoltre intestarditi sulle azioni personali invece di cercare il gioco corale. Se vogliamo salvarci dobbiamo migliorare in difesa, specie con squadre forti in attacco quali Brindisi. Già da martedì in allenamento cercheremo di sistemare questi fattori, in vista dell’importante sfida interna contro Capo d’Orlando.

COACH  SACCHETTI

Come suo consueto, coach Sacchetti trova il pelo nell’uovo per cavare sempre il meglio dai suoi (dai file multimediali)

 

Bene a rimbalzo, ma vi sono ancora alcuni vuoti [mentali] che non competono a una squadra che vuole stare in alta classifica.

Speranze di trovare equilibrio? Il tutto è nell’inesperienza e in sufficienza, che non ci si può concedere non essendo lunghi e pieni di talenti individuali come Milano. Presunzione in alcuni? Se presunzione è credere in te stesso allora mi piace.