foto di Alberto Ossola – Pallacanestro Varese

Vuelle Pesaro – Openjobmetis Varese 78-98 (22-25; 42-49; 57-77)

Non riesce ad uscire dal suo momento di crisi la Vuelle, nemmeno davanti ai propri tifosi. I ragazzi di Coach Galli incappano nella quinta sconfitta consecutiva e tornano a pieno titolo nelle sabbie mobili della lotta per la salvezza.
Dopo un primo tempo a contatto, nel quale si sono visti scorci di pallacanestro efficace e uno scambio di colpi alla pari, Pesaro è incappata in un infausto terzo quarto da 28 punti concessi ed è tornata a sprofondare nei suoi limiti: tiri forzati e affrettati uno contro cinque, difesa morbida nell’uno contro uno, poca tenuta mentale per reggere contro una avversaria ordinata e talentuosa. Anche i ragazzi di Caja sfiorano i 100 punti contro la Vuelle, escono vincitori e forti di un un secondo posto conquistato sul campo, grazie a buone percentuali al tiro, tantissimi assist (18) e ben 6 uomini in doppia cifra.

CRONACA – Varese parte fortissimo e comincia subito ad imporre le sue caratteristiche: difesa forte, grande circolazione di palla, una marea di rimbalzi in attacco a nome Cain e Scrubb che garantiscono seconde opportunità, capitalizzate con continuità. In un amen il punteggio dice 13-3. Pesaro però reagisce salendo di tono in difesa e si affida al talento in campo aperto di mcCree e all’energia di una squadra che ha tanto da dimostrare di fronte al proprio pubblico. Piano piano i padroni di casa rosicchiano punto dopo punto e si riavvicinano: il gioco da tre punti convertito di Blackmon ad inizio secondo periodo sancisce la parità sul 25-25. Da qui comincia un’altra partita: anche la Vuelle si adegua al metro arbirtrale e all’intensità messa in campo da Varese e riesce a far valere i propri punti di forza. I contatti aumentano, così i tiri difficili e le percentuali scendono. I ragazzi di Caja riescono però a non perdere il pallino del gioco, grazie a maggiore coralità, una buona precisione dalla lunetta e qualche situazione fortunata: con l’ultimo possesso convertito dalla schiacciata di Cain su palla recuperata, la Openjobmetis va al riposo in deciso vantaggio, sul punteggio di 42-49.

Dopo la pausa lunga, è di nuovo Varese a rientrare in campo con il coltello tra i denti: difesa forte, contro la quale Pesaro va a sbattere, due bombe immediate e un contropiede facile convertito. Arrive fulmineo un parziale di 8-0 e Varese vola sul massimo vantaggio (42-59). I padroni di casa sembrano sprofondare e tornano a fare i conti con i limiti delle ultime partite: difesa morbida uno contro uno, tiri affrettati in attacco e poco ordine. Varese fa sempre canestro e vola sciolta sulle ali dell’entusiasmo, guidata dai guizzi di talento di Avramovic che portano i suoi sopra di venti alla fine del terzo periodo (57-77). Gli ultimi dieci minuti di gioco non hanno nulla da raccontare: la Openjobmetis continua a rimpolpare i propri tabellini, con Avramovic a predicare pallacanestro e Scrubb a dominare in area. Per la Vuelle è solo garbage time, con McCree e Mockevicius a mettere una pezza ad una partita già abbondantemente conclusasi. Finisce 78-98.

MVP: Alexa Avramovic. Leader offensivo in una squadra ordinata e di sistema. Cresciuto di anno in anno, oggi il cestista serbo è una conferma del nostro campionato e a Pesaro confezione 23 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e più di un canestro da killer.

Caja: “Abbiamo giocato bene, fatto una difesa fatta di ritmo e di continuità. Non gli abbiamo concesso niente, li abbiamo stancati anche quando loro hanno fatto canestri di talento nel secondo quarto, abbiamo chiuso bene in area. Alla fine, con una difesa solida e un buon ritmo in attacco, siamo riusciti a centrare il bersaglio. E’ un lavoro di squadra eccellente, faccio i complimenti ai miei giocatori perché queste partite non sono mai facili. Oggi abbiamo fatto anche canestro da tre punti. Non siamo né i più belli ne i più bravi, ma siamo quelli che si fanno il mazzo ogni giorno in allenamento.”

Galli: “Nel secondo tempo abbiamo smesso di giocare di squadra, cercando di risolvere la partita da soli. Varese ha mostrato di essere una squadra di alta classifica ma così non si vince. L’aspetto difensivo è importante, dobbiamo lavorarci meglio tutti insieme, essere più duri. Di pari passo è l’aspetto mentale: alla terza partita in sette giorni anche un po’ di stanchezza ci ha fatto arrivare poco lucidi nel terzo e quarto periodo. Quando andiamo in difficoltà l’istinto dei giocatori prevale, non per egoismo ma per cercare di risolverla da soli, non abituati ancora a questo tipo di pressione. Io mi prendo le mie responsabilità e non sono il tipo che mette la squadra in difficoltà si fronte all’opinione pubblica. Quello che devo dire lo faccio all’interno dello spogliatoio.”