Vuelle Pesaro – Grissin Bon Reggio Emilia 73-100 (12-24; 31-49; 47-74; 73-100)

Pesaro – Una partita in grado di valere una stagione. E una conclusione che non rende felici, nonostante la sconfitta di Pistoia. Perché fallisce miseramente il colpo la Vuelle Pesaro, che di fronte al pubblico amico delle grandi occasioni, vede sfuggirsi la possibilità di conquistarsi con le proprie forze la settima sofferta salvezza consecutiva. Alla vigilia le premesse erano quelle della partita infuocata: per entrambe le squadre una vittoria avrebbe significato matematica salvezza, a prescindere dai risultati di Pistoia. La classica partita dove i numeri non contano. Chi fosse sceso in campo con più fame, voglia, spirito di sacrificio sarebbe stato il vincitore. E Reggio Emilia ha chiaramente dimostrato di essere questo tipo di squadra, a fronte di una Vuelle Pesaro arrendevole che ha mostrato da subito tutti i limiti che hanno contraddistinto questa difficile stagione: poca attenzione, un approccio superficiale alla gara, scarso cinismo e poca abitudine mentale a questo tipo di situazioni, a fronte di una Grissin Bon cinica, ordinata, reattiva a rimbalzo e attenta nella metà campo offensiva. I ragazzi di Pillastrini hanno avuto la faccia giusta, indirizzando la partita con decisione già nel primo tempo, dominando a rimbalzo e segnando la bellezza di 49 punti. 4 minuti di fuoco offensivo a nome Mccree ad inizio terzo periodo sono stato l’unico sussulto degno di questo nome. Troppo poco per impensierire la squadra reggiana. E se Pesaro può comunque sorridere guardando i risultati degli altri campi, è comunque una sorriso a metà: perché un ultimo periodo di pieno garbage time e il pubblico che rumoreggia andandosene prima della fine della gara sono la vera sconfitta che ci si porta a casa da questi 40 minuti…e pesa molto più di due punti e anche di una salvezza, comunque conquistata.

Cronaca – Che sarebbe stata una partita di battaglia ce lo si poteva aspettare: l’inizio della gara non tradisce le aspettative. Entrambe le formazioni sono nervose e faticano a carburare. Le mani tremano, la palla pesa, le disattenzioni difensive sono da subito importanti, i canestri sbagliati sono troppi. Nel marasma generale è Reggio a mettere subito la testa avanti, trascinata da Gaspardo (12-4). I padroni di casa non riescono ad invertire la rotta. Qualche segnale di reazione offensiva arriva, ma l’inesperienza per questo tipo di situazioni in casa pesarese si fa sentire. Punti che danno ossigeno non cambiano la sostanza del difficile approccio pesarese. Reggio Emilia ha una marcia diversa e sembra l’unica squadra in campo: la palla gira, tutti sono coinvolti. Richards schiaccia in contropiede, Mussini appoggia il 12-24, con i ragazzi di Boniciolli nervosi e frastornati. La brutta premessa intravista nel primo periodo si concretizza nel secondo. La Grissin Bon è ordinata, difende, ha il doppio dell’aggressività pesarese, è puntuale nei raddoppi. Un 9-2 di parziale firmato Mussini ad inizio secondo periodo è la fotografia del momento di entrambe le squadre. Boniciolli mischia le carte ma nulla cambia: palle perse continue, nessuna idea offensiva, errori dalla lunetta e Reggio vola sopra di 20 punti e qualche lampo di lucidità pesarese non è sufficiente. All’intervallo il punteggio dice 31-49.

Il rientro in campo è tutto pesarese: Mccree segna 10 punti, l’attacco si sblocca e la Vuelle torna vicino (43-54) ma è un fuoco di paglia. Due bombe di fila a nome Dixon spengono gli entusiasmi e ristabiliscono le gerarchie. Pesaro ricade nel suo buio, Johnson-Odom segna 7 punti in un amen e i ragazzi di Pillastrini conquistano di nuovo l’inerzia, alla fine di un perentorio terzo periodo che fa capire bene l’andamento della partita: 27 punti di vantaggio per Gaspardo e compagni che maturano in un amen. Da qui si spegne definitamente la luce. L’ultimo periodo ha poco da raccontare: tanto garbage time, 10 minuti che trascorrono senza colpo ferire, il pubblico più arrabbiato che mai che rumoreggia e che abbandona lo stadio ben prima della sirena finale. Finisce 73-100.

La contemporanea sconfitta di Pistoia sul campo di Varese lascia anche Pesaro nella massima serie, ma non toglie l’amaro in bocca per una partita approcciata con le mani che tremavano, senza personalità e voglia di dare un segnale. Per Reggio Emilia, autrice di una prova di grande personalità, attenzione e nervi, grandissima la prova balistica di Micheal Dixon (25 punti, 9/14 dal campo e 3 assist). Impressiona anche Darius Johnson Odom, vero metronomo di questa squadra, autore di 21 punti (15 nel solo secondo tempo).

La sala stampa

Pillastrini: “Non era facile per noi venire qui e vincere e nemmeno farlo con queste autorità. La squadra in settimana ha dato segnali, il calendario era stato ostico ma ero fiducioso. Non mi sarei aspettato di vincere con questa sicurezza. Abbiamo giocato bene, non era una partita tattica e l’abbiamo interpretata. Abbiamo mosso la palla, corso in contropiede e trovato buone opportunità uno contro uno. Sono contento perché in una stagione difficile abbiamo vinto due partite in trasferta, questa e contro Pistoia. Quando contava abbiamo giocato partite solide, questo ha un valore. Ed è per questo che mi sento di dire che per noi è una partita meritata.”

 

Boniciolli: “Vorrei dirvi tre cose. Primo: ringrazio la città di Pesaro, la società, i miei assistenti. Sono stato accolto in una maniera straordinaria e ho dentro una ferita profonda per non aver raggiunto quello che mi ero prefissato di fare. La seconda cosa che dico è che il dubbio che ho sempre avuto era che fosse cambiato tutto perché non era cambiato nulla. Io vivo per questa squadra per 24 ore al giorno e avevo la sensazione che per quanto in profondità di cercare di andare, la natura più intima di questa squadra non fosse modificabile. Abbiamo tentato nell’arco di questa stagione di cambiare la personalità modesta di questa squadra, ma purtroppo non succedeva mai niente. Non credo di aver mai subito un’umiliazione del genere in tutta la mia carriera.  Terza cosa: della amarezza di questa sconfitta ci si dimenticherà, quello che conta è che Pesaro abbia mantenuto la serie A ed è un valore importante. Spero solo in un futuro riesca a dare la possibilità di divertirsi vedendo la pallacanestro e non solo a soffrire. Auguri a questa piazza di trovare le risorse economiche per avere una squadra quantomeno stabile.”