Nel panorama del basket italiano c’è stato un periodo storico nel quale due tra le squadre più forti della Serie A1 tricolore erano di casa in Emilia-Romagna. Dal 1992 al 2005, infatti, la Virtus e la Fortitudo Bologna hanno dato via a una splendida rivalità cittadina contendendosi spesso il titolo attraverso scontri molto equilibrati e pieni di suspense. Sebbene nella tradizione globale la Virtus vantava molto più prestigio, oltre che titoli (soprattutto nei primi anni 2000), la rivale cittadina riuscì a imporsi grazie non solo a campagne acquisti molto dispendiose ma anche grazie al lavoro degli allenatori chiamati in causa.
Anche se secondo le quote disponibili su qualsiasi sito di scommesse in Italia la squadra da battere in Serie A è l’Armani Milano (e batterla si può, come ha dimostrato l’ultima finale scudetto), e anche se c’è chi sostiene – senza avere tutti i torti – che la vera Basket City in Italia sia Trieste, il ricordo della stracittadina felsinea dà ancora oggi molta adrenalina ai tifosi locali e agli appassionati della palla a spicchi in generale. Da un lato vi era la Virtus, da sempre la compagine più forte della zona che negli anni ’70 e ’80 aveva rivaleggiato gomito a gomito con corazzate come l’Olimpia Milano, Cantù, Pesaro o Varese. Dall’altro, invece, vi era una Fortitudo che in quel periodo sarebbe cresciuta moltissimo fino a vincere ben due campionati italiani e due supercoppe. Uno dei derby più incandescenti e che più spettacolo hanno dato al basket italiano è stato senza dubbio quello della finalissima del campionato di Serie A 1 1997-98. In quell’occasione la Virtus poteva godere del fattore campo per aver raggiunto il primo posto in classifica in regular season, a soli quattro punti dalla Fortitudo. Era la sfida tra Kinder e Teamsystem, e anche la sfida tra Danilovic e Myers, due cestisti di prim’ordine. Il primo, che proveniva dalla splendida e nota scuola balcanica, fece valere l’esperienza ad alti livelli segnando un canestro praticamente impossibile nell’ultimo e decisivo match. Il secondo, dal canto suo, non sfigurò con i suoi tiri da fuori, sebbene alla fine a imporsi sarebbe stata la Virtus alla quinta partita con un risultato finale di 86-77.
Dopo quella grande vittoria da parte delle V nere, tuttavia, la tendenza fu favorevole alla Fortitudo, la quale avrebbe preso la rincorsa per vivere un quinquennio spettacolare nel quale riuscì a cucirsi in petto ben due scudetti prima nel 2000 e poi nel 2005. La storia ha voluto, dunque, che l’ultimo titolo di sempre della Virtus coincidesse con l’esplosione di una Fortitudo che nel 2005 fece davvero sognare i suoi tifosi, vincendo il titolo contro Milano imponendosi con un risultato finale di 3-1. Era la squadra di Basile, Mancinelli e di un giovanissimo Marco Belinelli che da quel momento in poi avrebbe fatto tantissima strada, arrivando fino alla NBA, dove si sarebbe coronato campione con i San Antonio Spurs nel 2014.
Adesso che entrambe le compagini bolognesi cercando di riprendere gradualmente il loro prestigio, il ricordo di quelle sfide all’ultimo sangue continua a riecheggiare nelle strade del capoluogo emiliano, che per un periodo fu la capitale del basket italiano.