(foto virtuspedia.altervista.org)

“Sono un playmaker. Forse il più grande. Mi ha solo fregato l’altezza”. Questa una delle frasi che hanno reso celebre l’amore di Lucio Dalla per il nostro sport. Una passione genuina e sincera, mai legata alle mode del momento anche quando il basket era uno sport in ascesa e faceva comodo avere un posto in parterre nelle grandi città della pallacanestro anni ’80. Amore per la Virtus che seguiva fedelmente nel “Madison” di Piazzale Azzarita, nessun odio sportivo però per i cugini della Fortitudo che erano per lui pur sempre una parte della sua amatissima Bologna.

Resteranno le sue canzoni memorabili ed immortali che attraversano tante generazioni di italiani, abile creatore di autentiche poesie in musica. Resterà intatta anche la sua ironia, con cui strappava sempre un sorriso come quando, saputa della consegna della laurea ad honorem in Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, dichiarò: “Non ne so nulla di lettere e filosofia, me l’avrebbero dovuta dare in basket, di questo sport si che so veramente tutto”.