Sidigas Avellino – Openjobmetis Varese 65-61

L’importanza di avere Jason Rich. È una tripla dell’esterno ex Cremona e Cantù, che fino a quel momento tirava con un complessivo 1/13 dal campo, a decidere la sorte del lunch match domenicale e a regalare il quinto successo in campionato alla squadra di Sacripanti. Partita a basso punteggio, che all’inizio vede l’inerzia pendere dalla parte di Varese. Waller ed Okoye mandano in fuga gli ospiti, che sfiorano anche la doppia cifra di margine, ma Dezmine Wells (17) suona la carica che fa vibrare il Paladelmauro. È solo dopo l’intervallo che i padroni di casa tornano ad esibire un buon livello di pallacanestro, con N’Diaye ad asfaltare la strada ed i tiri da lontano di D’Ercole e Scrubb a mettere i puntini sulle i. La squadra di Caja non è però morta e, in assenza di Wells, si fa trascinare da Okoye e da Damien Hollins, con l’ex giocatore di Cantù capace di mettere avanti i suoi con i suoi 16 punti a due minuti dal termine; ma non basta per evitare il finale targato Jason Rich.

Banco Sardegna Sassari – Betaland Capo d’Orlando 81-88

Capo d’Orlando può definirsi completamente fuori dalla crisi di inizio stagione inanellando la terza vittoria nelle ultime quattro gare e raggiungendo in classifica proprio la Dinamo, al quarto ko in fila dopo l’exploit contro Milano. La squadra di Gennaro Di Carlo, dopo i primi minuti combattuti, riesce a creare un divario nel secondo parziale, quando Justin Edwards e Denis Ikovlev iniziano a mettere le basi per le loro ottime prestazioni frutto anche di un 6/8 dall’arco equamente suddiviso (24 per l’ex Kansas State, 19 per l’ucraino). La truppa di Pasquini tenta di rimettersi in carreggiata con il solito Scott Bamforth in versione tuttofare; l’ex Siviglia e Bilbao va infatti vicino alla tripla doppia con una prestazione da 26 punti, 9 rimbalzi ed 8 assist, ma riceve solo sporadici aiuti da Hatcher e Spissu, entrambi a 13. La Dinamo tocca il minimo svantaggio sul -5 solo a ridosso della sirena, troppo tardi per impedire la festa di Capo.

Fiat Torino – Vanoli Cremona 88-80

Sesta vittoria in sette partite per la truppa di coach Luca Banchi, ma ha dovuto sudare parecchio per aver ragione della Vanoli, che nonostante esca dal PalaRuffini con le mani vuote conferma il suo ottimo stato di forma. Sono proprio gli ospiti a scattare meglio dai blocchi, con Kelvin Martin (14 dei suoi 22 punti nel solo primo tempo) e Landon Milbourne a dettare i ritmi della gara. La Fiat soffre, tira malissimo nel primo tempo (12/30 da due e 2/7 dall’arco nei primi 20’) ma non affonda mai al cospetto della squadra di Sacchetti, toccando al massimo i nove punti di svantaggio. Le brutte percentuali non possono durare per sempre, e Torino riprende a macinare in attacco nel terzo parziale; break di 14-2 che mette i padroni di casa avanti sulla spinta di Mbakwe, Washington e Vujacic; la Fiat riesce a contenere il rientro di Cremona dettato da Johnson Odom grazie ad un ottimo ultimo quarto di Garrett.

Vuelle Pesaro – Happy Casa Brindisi 80-75

La squadra di Spiro Leka si sblocca all’Adriatic Arena ottenendo la seconda vittoria stagionale e distanziando Brindisi, che rimane a quota due punti. Primo tempo tutto di marca Happy Casa, con la squadra di Dell’Agnello, seppur senza Randle, più pronta sui due lati del campo e capace di toccare il +10 al 15’; con l’innesto di Nic Moore in cabina di regia l’attacco biancoazzurro è più fluido, tant’è vero che ogni giocatore sceso in campo in casacca brindisina iscrive il suo nome a referto, con Suggs e Lalanne come protagonisti. L’assenza dal campo di quest’ultimo per falli apre il campo ai padroni di casa nel secondo tempo, che sulle spalle del trio Moore-Mika-Omogbo (55 degli 80 punti totali alla sirena finale) riesce a colmare il gap. Si arriva al finale in volata: Dallas Moore è glaciale dalla lunetta, mentre Suggs sbaglia il tiro della speranza, condannando Brindisi alla sconfitta.

Segafredo Bologna – Germani Basket Brescia 74-76

La Leonessa continua la sua striscia di imbattibilità e rimane in testa alla classifica piegando la Virtus, al terzo ko in fila e ancorata a quota 6 in classifica, soltanto a ridosso della sirena finale. A decidere le sorti della gara è un canestro acrobatico a tre secondi dal termine di Luca Vitali, che festeggia al meglio le 350 presenze in massima serie. La squadra di coach Diana sembra capace di poter chiudere prima la pratica grazie a un primo tempo superlativo da parte di Michele Vitali e Dario Hunt. I due, accomunati da un passato a Caserta, spingono gli ospiti fino a sfiorare la doppia cifra di vantaggio, ma i padroni di casa rimangono in piedi con le triple di Lafayette ed Umeh. Nel terzo parziale la Virtus si prende le luci della ribalta, facendo circolare alla perfezione l’attacco con la coppia Alessandro Gentile – Pietro Aradori sugli scudi: break di 20-7 in 10 minuti con Brescia che mette a segno solo un tiro dal campo. Negli ultimi minuti si mette al lavoro l’MVP Marcus Landry, che regala al pubblico un finale mozzafiato. Slaughter firma il pari a sei secondi dal termine, ma la giocata di Luca Vitali fa calare il sipario.