Germani Basket Brescia – Betaland Capo d’Orlando 87-53

Non c’è storia al PalaGeorge: Brescia strapazza Capo d’Orlando e continua la sua marcia in vetta alla classifica a punteggio pieno. La partita degli ospiti dura appena 5 minuti di orologio per poi iniziare a sbattere continuamente contro la difesa ordita da Andrea Diana. La Betaland fa enorme fatica a realizzare un canestro ed in ognuno dei primi tre parziali Kubolka (il migliore dei suoi con 17 punti) e compagni riescono a racimolare a stento un punteggio in doppia cifra. Del resto, quando per 30 minuti il tuo score complessivo dal campo è di 8/25 da due e 3/21 da tre punti con 14 palloni persi, faresti fatica a vincere con chiunque. Per Brescia il lunch match si rivela dunque una passeggiata di salute, con coach Diana che concede minuti importanti a tutti i suoi effettivi (Brian Sacchetti, l’uomo più a lungo in campo, ha disputato 24 minuti) e applaude al giovane Giovanni Veronesi, capace di otto punti negli ultimi quattro minuti.

Happy Casa Brindisi – Segafredo Bologna 79-75

Nel giorno dell’addio al basket di Brian Randle, Brindisi ritrova la vittoria avanti al suo pubblico e rende arroventata la situazione di coach Alessandro Ramagli in quel di Bologna, al quarto ko consecutivo nel finale di gara. Sono i padroni di casa che tentano di fare la partita, facendosi aiutare prima dal tiro dall’arco e poi dalle scorribande di Nic Moore, in Puglia da una sola settimana ma già leader della squadra di Dell’Agnello (chiuderà con 26 punti in 28 minuti). Bologna tocca anche il -9 nel finale del secondo quarto, ma si fa trascinare dai ‘soliti noti’ Alessandro Gentile e Pietro Aradori, autori di 20 e 25 punti alla sirena: i due azzurri consentono alla Virtus di rientrare in partita e di mettere addirittura la testa avanti al 30’ (56-58) prima del finale in volata. La Happy Casa riesce ad arrivare in testa all’ultimo chilometro, conserva un possesso pieno di margine a 20’’ dal termine prima che il derelitto scarico di Aradori verso Umeh consegna il successo agli uomini di Dell’Agnello.

Dolomiti Energia Trento – Vuelle Pesaro 91-74

La squadra di Buscaglia torna al successo, il secondo in questo mese di novembre contando anche l’Eurocup, e allontana un po’ gli spettri che la inseguivano nelle ultime settimane, evidenziando nuovamente i problemi offensivi di Pesaro. La Dolomiti ha fame e vuole dimostrarlo al proprio pubblico, tenendo le redini del match fin dalla palla a due, mentre la Vuelle fa fatica. Con Omogbo autore di una partita sottotono (6 punti e 5 rimbalzi), il peso dell’attacco ospite viene ripartito fra Dallas Moore (22 senza mai uscire dal campo) e Pablo Bertone (20 in 34 minuti). Pesaro si ritrova subito ad inseguire, è sotto di 20 a metà del secondo quarto, ma i due esterni colmano il gap segnando canestri su canestri e strappando il -6. La benzina però finisce, e i padroni di casa possono riallungare sulle spalle del solito Behanan, autore di una doppia doppia da 13+10, e da Ojars Silins, che pareggia il suo career high di punti (25) e di triple messe a segno (6).

Openjobmetis Varese – Banco di Sardegna Sassari 61-82

Continua il buon momento della squadra di Federico Pasquini, alla seconda vittoria in fila tra campionato e Champions League, e addirittura alla prima ‘doppia vu’ in Italia lontano dal PalaSerradimigni: sembra lontanissima la scorsa settimana, quando lo stesso Pasquini aveva rassegnato le dimissioni, poi rifiutate dalla dirigenza. Sassari tiene la partita saldamente fra le sue mani sin dall’inizio, con il solito Scott Bamforth  (19 punti ed il 50% esatto al tiro)a vestire i panni del leader ed il trittico Jones – Pierre – Planinic a mettere a ferro e fuoco il canestro avversario. La reazione di Varese arriva nel secondo quarto, grazie all’energia di Avramovic ed al gioco in pitturato di Tyler Cain (11, il migliore con Okoye): la Openjobmetis risale fino al -6, ma non riuscirà a fare di più, punita, più che dalle palle perse, dalle brutte percentuali al tiro. Nel terzo parziale i padroni di casa concludono con un misero 4/16 dal campo (viatico del 2/18 complessivo da tre punti) e lasciano enormi spazi in pitturato a Jones e Polonara. Così facendo Sassari va via, veleggiando tranquillamente verso il quarto successo stagionale fino alla sirena finale.

EA7 Emporio Armani Milano – Sidigas Avellino 92-94 d2ts

Ci sono voluti due supplementari ed un paio di vere e proprie prodezze di Ariel Filloy per permettere ad Avellino di inchinare Milano e raggiungerla in classifica a quota 12 dopo una partita che verrà sicuramente ricordata quando bisognerà raccontare la storia della stagione 2017/2018. Sembrava tutto facile per la Sidigas, capace di resistere all’inizio elettrizzante dei padroni di casa grazie ad un primo tempo superlativo di Dezmine Wells, che ne fa 13 dei suoi 16 complessivi nei primi 20’. Gli uomini di Sacripanti toccano anche il +15 con due prodezze di Rich (21), ma la reazione di Milano non si fa attendere, dettata da Gudaitis (17 e 20 rimbalzi) e Jordan Theodore (18). L’Olimpia si riavvicina e resiste ai tentativi di Ndiaye di chiuderla con un ultimo quarto da trascinatore di Curtis Jerrells (23), autore della tripla che manda tutti al primo overtime. Il numero 55 ne segna anche un’altra che pare chiudere i conti ad un secondo e mezzo dalla sirena del secondo supplementare, ma Filloy si inventa una tripla in allontanamento su un piede che zittisce il Forum. È una mazzata per Milano, sempre più stanca, che deve definitivamente arrendersi sull’ennesima prodezza di Rich e sulla persa in entrata di Jordan Theodore.

Fiat Torino – Red October Cantù 89-94

Cantù non sembra minimamente risentire delle problematiche societarie e fa il colpaccio al PalaRuffini, riuscendo a contenere in qualche modo il rientro di Torino ed inserendosi nel gruppo dietro le prime della classe. Dopo i primi 10 minuti equilibrati, la Red October inizia piano piano a scavare il solco. Le seconde linee, guidate da Sasà Parrillo (12 punti in 8 minuti col 100% al tiro) indicano la strada, Culpepper (26) e Smith (15) segnano e fanno segnare, grazie ai sei assist a testa, Christian Burns è un totem sotto canestro chiudendo con 14 punti e 15 rimbalzi. Cantù riesce dunque a prendere il largo sulle loro spalle, approfittando di una Fiat allo sbando, e con un parziale di 56-33 nei quarti centrali tocca addirittura il +20. La squadra di Banchi è sotto choc: Vujacic (16) regala i primi cenni di vita ai suoi, poi Poeta (14 e 5 assist) e Washington (27 con 7 rimbalzi) guidano la forsennata rimonta spinta dal PalaRuffini. Il recupero si arresta però sul -5, con i padroni di casa che perdono un paio di occasioni per rientrare ad un possesso di distanza e di raggiungere Venezia a quota 14 in classifica.

(Alessandro Aita)