Red October Cantù – Sidigas Avellino 83-82

La Red October Cantù torna al successo in campionato ringraziando Culpepper e la Sidigas Avellino. L’esterno USA segna i liberi fondamentali nel finale di gara per permettere alla squadra di Sodini di salire a quota 20 in campionato e far scivolare i biancoverdi, che perdono il primato in classifica. Cantù ha rischiato di buttarla via, dopo che nel secondo quarto Jamie Smith (20 con 4/6 da tre) ha fatto pentole e coperchi in attacco. I padroni di casa hanno infatti messo il turbo prima dell’intervallo lungo grazie alle iniziative del fratellino dell’ex Biella Joe, toccando anche il +12 sul 42-30. Avellino torna in auge piano piano, sfruttando il tonnellaggio dell’ex della gara Fesenko (15 e 14 rimbalzi) e l’ecletticità del bomber Rich, tornando in parità al 30’. L’ultimo quarto vive sul filo dell’equilibrio, pendendo verso la Sidigas nell’ultimo minuto, che a 8’’ dalla sirena è sul +3. Cournooh è freddo dalla lunetta, Sacripanti chiama time out ma la sua squadra butta il pallone con una rimessa da censura, permettendo a Culpepper di segnare dalla linea della carità. La Sidigas ha l’ultimo tiro, ma la seconda rimessa è altrettanto deficitaria e Cantù può esultare.

Emporio Armani EA7 Milano – Banco Sardegna Sassari 116-93

Un largo successo per tentare di far pace con il proprio pubblico. Milano esce largamente vittoriosa dal confronto con Sassari e, in attesa della gara di Brescia di domani sera, si prende il primo posto solitario in classifica grazie ad una gara con ben sei uomini in doppia cifra. L’inizio è subito incoraggiante, con la coppia Tarczewski – Kuzminskas (entrambi a 16) che manda le scarpette rosse in vantaggio sul 12-1 dopo soli tre minuti. A dare vita alla Dinamo è Josh Bostic (migliore a 21), mentre Tarcewski e Micov sono bloccati dai falli. Coach Pasquini trova una bella arma offensiva in Johnatan Tavernari che collabora al recupero con due triple, un recupero concretizzatosi al 12’ con un gioco da tre punti di Bostic, break di 2-13 e Sassari in vantaggio. Anche Tavernari cade nella trappola dei falli e Milano accelera di nuovo: parziale di 13-0 del duo Jerrells – Goudelock e biancorossi in largo vantaggio, mantenuto comodamente fino alla sirena finale.

Fiat Torino – Betaland Capo d’Orlando 92-89

Torino festeggia al meglio la Coppa Italia conquistata due settimane fa con una vittoria sofferta al cospetto di Capo d’Orlando, che nonostante una prova gagliarda, rimane al penultimo posto in classifica. L’inizio è favorevole agli uomini di Galbiati, che giocano sulle ali dell’entusiasmo: la mira da tre punti è perfetta (7/8 dai 6,75) e la Fiat vola via sul 35-18 dei primi 10’. Ma la Betaland ha necessario bisogno di punti e trova nuova linfa dalla coppia Campani (25 e 7 rimbalzi) – Stojanovic. I due trascinano la squadra di coach Gennaro Di Carlo e con un secondo parziale da favola rimettono tutto in gioco. La sfida del PalaRuffini prende dunque le fattezze di una sfida combattuta fino all’ultimo minuto: Maynor firma il pari a quota 89, due liberi di Mbakwe (14) mandano Torino avanti, che con la difesa resiste all’ultimo assalto e mette in ghiaccio la gara con il libero di Vujacic, che incornicia così la sua ottima gara da 26 punti con 5/7 da tre.

The Flexx Pistoia – Openjobmetis Varese 74- 65

Terza vittoria consecutive al PalaCarrara per la The Flexx che riesce ad avere ragione di Varese, ancora imbattuta nel girone di ritorno, grazie ad un’ottima difesa. La retroguardia di coach Esposito costringe infatti gli avversari a costruire tiri complicati, convertiti con percentuali irrisorie: la Openjobmetis, che ottiene poco da Cameron Wells (3 punti in 19 minuti) tira infatti 18/42 da due, 7/27 da tre nonostante i 16 rimbalzi offensivi e va in lunetta soltanto per 9 volte complessive. Eppure è proprio la squadra di Caja ad iniziare meglio spingendosi subito sull’1-8, ma Pistoia si rialza con Laquintana (11 in 18’) e si mette a ‘tirare’ prendendo in prestito un termine ciclistico. La The Flexx tenta di aprire la forbice in maniera costante con i tiri da fuori di McGee (20 punti) e Moore (9 e 13 assist), ma Okoye (23) risponde praticamente da solo fino a metà del terzo quarto. Sono le triple di Gaspardo a dare nuovo margine di fuga a Pistoia, che viene colmato da Matteo Tambone assieme a Tyler Larson, ma la spallata finale dei padroni di casa arriva al 39’, quando le triple di McGee e Mian atterrano Varese.

Reyer Venezia – Segafredo Virtus Bologna 71-70

Finale pazzesco al Taliercio, dove Venezia riesce a strappare la vittoria a Bologna all’ultimo respiro. Il merito è tutto di Austin Daye, parso oggetto misterioso nelle sue prime uscite in orogranata e che questa sera ne mette a segno 20 in 23’, compresa la tripla del definitivo 71-70 a 36’’ dal termine della gara, sempre in equilibrio. Bologna inizia bene non sentendo la mancanza di Ale Gentile: la partenza è tutta per il duo Umeh-Aradori (24 e 19 per loro), ma la partenza sprint viene coperta da uno strappo di Stefano Tonut per il 18-20 del 10’. Bologna trova più difficoltà nella metà campo offensiva e Venezia ne approfitta con i primi graffi di Austin Daye coadiuvato ancora da Tonut (11 per lui) per il 36-31 a metà gara. I padroni di casa non riescono a scrollarsi di dosso la Segafredo, che trova in Umeh un killer dalla lunga distanza (6/8  dall’arco alla fine); l’esterno nigeriano guida la riscossa assieme a Pajola, il break di 11-0 a tre minuti dalla sirena sembra già scrivere il finale sul 56-64, ma Daye e Haynes guidano la riscossa. Si arriva in parità all’ultimo minuto, Aradori segna il +2 da vero go to guy ma Bologna viene letteralmente beffata dalla tripla di Austin Daye.

Vanoli Cremona – Vuelle Pesaro 92-79

Dopo due ko in fila la Vanoli torna ad assaporare il successo avanti al proprio pubblico, riuscendo a spegnere quasi subito l’ardimento della Vuelle, a cui non basta il reintegro di Rotnei Clarke per chiudere la striscia di sconfitte e mettere in cascina qualche punto utile per risalire dall’ultimo posto in classifica. La squadra di Meo Sacchetti non ci mette molto per portarsi in testa e mettersi in una posizione di controllo: il tutto è dovuto ai ritmi alti della gara, sopportati per un po’ dalla Vuelle per sette minuti fino a che non esplode l’attacco di Cremona, capace di segnarne 17 in poco più di tre minuti e di portarsi in testa. Pesaro prova a rimettersi in carreggiata con Mika (21), Moore e Bertone (23), ma lo sforzo non viene ripagato dai fatti. Si arriva fino al 40-36, fino a che Sims e Johnson-Odom (25) propiziano il break di 14-5 che rimette margine fra le due squadre. Pesaro tenta di nuovo di riavvicinarsi nel secondo tempo, ma non riuscirà a scendere oltre le otto lunghezze di margine, con Cremona che controlla agevolmente.

(Alessandro Aita)