EA7 Emporio Armani Milano (1) – Betaland Capo d’Orlando (8)

Mantas Kalnietis (Francesco Iasenza 2016)

Il primo test per le scarpette rosse di Repesa è, curiosamente, la squadra con la quale ha debuttato in questo campionato. Nessuno si sarebbe aspettato ad ottobre i siciliani in post season, ma la squadra di Gennaro Di Carlo è riuscita a proporre un gioco frizzante e soprattutto unselfish, occupando meritatamente le prime cinque posizioni in maniera stabile nelle prime venti giornate. Gli infortuni a catena, soprattutto quello di Dominique Archie che rientrerà per l’occasione, ha tolto sicurezza ai paladini, che hanno perso sei volte di fila prima di strappare l’ottavo posto dalle mani di Brindisi e tornare dunque ai playoff dopo nove lunghi anni. Per l’Armani, che dovrà fare a meno di Rakim Sanders per tutta la serie, sarà un test semplice sulla carta ma dovrà fare attenzione a non avere cali di concentrazione, che possono essere puniti da Ivanovic,  Tepic ed il nuovo arrivato Kikovski. Milano resta favorita a mani basse, ma Capo potrà dire la sua, soprattutto al PalaFantozzi.

Umana Reyer Venezia (2) – The Flexx Pistoia (7)

Schiacciata di M. Ejim ( Foto Alessandro Montanari 2016 )

Questa serie ha tutti i crismi per essere interessantissima. Partiamo da Venezia: dall’innesto di Julyan Stone la squadra ha cambiato marcia. I suoi numeri primari sono lontani dall’eccellenza (nemmeno quattro punti e tre assist in diciotto minuti di gioco) ma dal suo arrivo i lagunari hanno perso solo una partita delle ultime dieci, perdipiù contro Milano. Impressionante anche il rush finale della Reyer, che dopo l’impegno nelle Final Four di Champions League ha avuto ragione di Sassari e di una Brindisi a caccia dei playoff. Tutto a pieno regime per De Raffaele, che può contare sul roster al completo. Dall’altra parte Pistoia viene dall’ennesima stagione esaltante, conclusasi con la terza partecipazione ai playoff in quattro anni; coach Enzo Esposito ha saputo risollevare la piazza dopo una partenza falsa, amalgamando il gruppo e conquistando con merito il titolo di miglior allenatore dell’anno. La The Flexx ha conquistato tredici delle sue quindici vittorie fra le mura amiche prendendosi la post season; è proprio in casa che i biancorossi vorranno allungare la serie il più possibile per giocarsi tutto in gara 5. Ma attenzione, uno dei due ko interni arrivò proprio con Venezia.

Sidigas Avellino (3) – Grissin Bon Reggio Emilia (6)

Adonis Thomas – Foto – Matteo Cogliati

I quarti di finale di quest’anno ci consegnano il remake della semifinale della scorsa stagione, dove le squadre di Sacripanti e Menetti se le diedero di santa ragione. Allora fu Reggio Emilia a spuntarla, ma dopo dodici mesi la situazione sembra letteralmente invertita. La Scandone e la sua proprietà, nella persona del patron De Cesare, ha deciso di fare sul serio, costruendo fin dall’inizio un roster ultracompetitivo e regalando al proprio coach anche un pezzo da novanta come Logan ed un rimpiazzo di tutto rispetto per Fesenko come Shawn Jones. Ad oggi l’ucraino è tornato ad allenarsi e sarà a disposizione per la serie, mentre per gara 1 sarà assente Joe Ragland, tornato a casa dopo la morte del fratello. Dall’altra parte Reggio, dopo l’addio di Lavrinovic ed l’arrivederci di Kaukenas, ha vissuto una stagione altalenante, lontana dai primissimi posti di classifica. Lo zoccolo duro della Grissin Bon, quello che ha vissuto le due finali perse con Sassari e Milano, non vuole anzitempo la post season e vuole continuare il proprio ciclo; proprio per questo l’innesto di Julian Wright in quel di maggio, il lungo forse più dominante della scorsa stagione, aggiunge frecce nell’arco di Menetti. Avellino resta avanti, ma di poco. Per noi si arriva a gara 5…

Dolomiti Energia Trento (4) – Banco Sardegna Sassari (5)

Foto V.V.2017

Se si dovesse pensare agli ultimi risultati, Trento è nettamente la favorita dello scontro. Un girone di ritorno da paura per i ragazzi di Buscaglia, composto da dodici vittorie nelle quindici uscite. Il primo blocco di successi, nove nelle prime dieci gare, è stato però raggiunto con una squadra leggermente diversa rispetto alla Dolomiti che scenderà in campo in questi playoff. Gli innesti di Sutton e Marble hanno cambiato volto ai grigioneri, ma l’infortunio dell’ex Orlando Magic, unito a quelli subiti da Baldi Rossi e Moraschini, ha mozzato le rotazioni di Trento. Shavon Shields si sta ancora adeguando al campionato italiano, ma se dovesse necessitare di ulteriore tempo durante i playoff sarebbe una dura tassa da pagare. Dall’altra parte Sassari è una squadra di talento, che sa cosa vuol dire giocarsi una finale e per alcuni di loro, addirittura vincerla. Lacey e Bell tornano a disposizione per la serie e vorranno far girare il loro motore a mille per essere subito utili alla causa; e poi, a favore dei sardi c’è anche la cabala. L’ultima volta che fu Trento – Sassari ai playoff, con il fattore campo alla Dolomiti, fu nei playoff 2015. E qualcuno si ricorda chi alla fine si appuntò il tricolore sul petto?