UPS

Yakhouba Diawara (The Flexx Pistoia): La squadra di Vincenzo Esposito torna al successo e si allontana dall’ultimo posto occupato da Pesaro. Buoni meriti vanno all’ala francese arrivata in Toscana a fine dicembre: fra terzo e quarto parziale Diawara segna otto dei suoi quindici punti (migliore prestazione stagionale in biancorosso) che permettono a Ron Moore e compagni di prendere il largo nella sfida con la Vanoli Cremona, arrivata al PalaCarrara come una delle squadre più in forma dell’intero campionato. Qualcuno aveva mosso qualche remora sul suo acquisto, visto che va per i trentasei, ma quando c’è il talento l’età non conta nulla.

Flaccadori pressato (foto Pasquale Cotugno)

Diego Flaccadori (Dolomiti Energia Trento): Stessa tempistica di Kouba, di cui scriviamo poco sopra, e stessa reazione: quella divedere un giocatore di talento decisivo. In questa stagione, quella dei ventidue anni, ci si aspettava un ulteriore passo nella maturazione dell’esterno di Trento. Un passo che non è ancora stato compiuto, col numero 12 non riuscito ad imporsi come uno dei leader offensivi abbassando la sua efficienza rispetto allo scorso anno (due punti in meno di media con la media tiri aumentata di un nonnulla). Ma nel bel successo di Trento a Brescia, che rianima la squadra di Buscaglia tornando così a braccia alzate in campionato, ‘Flacca’ dà il la alla fuga ospite, segnando 11 dei suoi 15 punti totali tra il 26’ ed il 34’. Lo abbiamo aspettato e domenica ha risposto alle critiche: adesso tocca continuare, Trento dipende anche da lui.

Michael Umeh (Foto Virtus Pallacanestro Bologna)

Michael Umeh (Segafredo Virtus Bologna): La Virtus continua la sua cavalcata verso le zone alte della classifica dominando sin dalla palla a due la sfida con Pesaro. Fra i cinque giocatori in doppia cifra per la squadra di Ramagli, il migliore è proprio l’esterno di Chicago con passaporto nigeriano, che con l’assenza di Alessandro Gentile parte per la seconda volta in stagione in quintetto e mette a ferro e fuoco la difesa della Vuelle sfruttando al meglio l’occasione capitatagli. Umeh mette a segno 23 punti con 5/10 da tre punti e farcisce la sua prova con 7 rimbalzi difensivi e due recuperi, tanto per far capire che non è solo un tiratore. Una serata da protagonista per l’ex Trento e Brindisi, che ha conquistato la serie A con le Vu Nere lo scorso anno e assieme a loro vuole diventare grande a 33 anni suonati.

Openjobmetis Varese: Incredibile Varese. Nel giro di 15 giorni il mondo della Openjobmetis si capovolge e la squadra di Caja infila tre vittorie consecutive per aprire il girone di ritorno e rilanciarsi prepotentemente, allontanandosi forse definitivamente dall’ultimo posto e strizzando l’occhio addirittura ai playoff. D’altra parte le tre vittorie sono tutte scalpi importanti, anzi di più, perché due vittorie sono arrivate anche in trasferte su campi complicati come il Taliercio ed il PalaDesio, che non sarà il Pianella ma qui Cantù ha perso solo con Venezia e Brescia. Sembrano lontani anni luce i giorni dell’aggressione dei “tifosi” a Coldebella, invece era solo il giorno 8 gennaio. Onore ad Attilio Caja che dopo essere quasi sparito dai radar del grande basket si è saputo rilanciare con un finale della scorsa stagione eccellente ed un campionato fin qui condotto senza troppi proclami ma in cui ha saputo dare una certa fisionomia alla squadra, prendendosi anche il merito di aver definitivamente lanciato un giocatore come Matteo Tambone, uno degli eroi nel successo di Desio oltre che la più bella realtà di questa Varese.

 

DOWNS

Vuelle Pesaro: Si ci aspettava una sfida più equilibrata al PalaDozza, con il parquet che ha smentito le preoccupazioni di Ramagli mostrando una Bologna dominante al cospetto di Pesaro. Al di là dell’85-67 finale, l’attacco biancorosso continua ad ingolfarsi ogni domenica. A dispetto dei 76 punti conquistati (13° attacco in A), la squadra di Leka è ultima per distacco nella percentuale da tre punti, graduatoria in cui è l’unica a non superare il 30%, e soprattutto degli assist. Dallas Moore si sta rivelando l’unica arma offensiva costante della Vuelle fra gli esterni, mentre lo spot di ala sembra non trovare nemmeno in Mario Little il suo vero padrone. Si è parlato di un ritorno di Rotnei Clarke per aggiungere talento fra gli esterni, talento di cui c’è un gran bisogno per rialzarsi dall’ultimo posto.

 

Fiat Auxilium Torino: Adesso è caos a Torino. Dopo poche settimane anche Recalcati ha preso la porta e se n’è andato, perché ha impiegato poche settimane a capire che la squadra andava per conto suo e forse non riconosceva neanche la sua guida tecnica. Le sue parole, al termine dell’ennesima sconfitta, la quinta nelle ultime sei uscite tra campionato e Coppa, non lascia spazio a molte interpretazioni “alla mia età non me la sento di prendere in giro nessuno, però non mi faccio neanche prendere in giro“. Ovviamente il coach milanese è l’ultimo dei responsabili di questa situazione, anzi probabilmente non ha alcuna colpa, se non quella di aver pensato di poter dare una scossa. Ma le colpe maggiori sono nella società che non ha saputo chiaramente gestire un gruppo di personalità forti, ad iniziare da un allenatore come Banchi. Che doveva essere convinto a restare magari facendo, da parte della società, un passo indietro. La squadra ha risposto con una specie di sciopero bianco, vincendo l’unica partita che guarda caso è stata allenata da Piero Galbiati, arrivato a Torino in estate insieme a Banchi. Ed a cui ora è affidato l’ingrato compito di tirare fuori la Fiat da questa situazione. A partire da mercoledi quando al PalaRuffini arriverà il Lokomotiv Kuban per una sfida da dentro-fuori ma da vincere con almeno 10 punti di scarto.

(Alessandro Aita, Fabrizio Quattrini)


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