UPS
EA7 Emporio Armani Milano e Reyer Venezia – Continuano a braccetto in vetta alla classifica Milano e Venezia, alla quinta e sesta vittoria consecutiva, e ironia della sorte sconfitte entrambe per l’ultima volta dalla Openjobmetis Varese. Milano ha reagito nel migliore dei modi alla sberla rimediata da Cantù alle FinalEight di Firenze, nel periodo in cui ha anche dovuto rinunciare a Theodore e Cinciarini ha dimostrato, anche ai più scettici, che può gestire benissimo i ritmi dell’attacco biancorosso, se poi Micov continua a giocare con una efficienza mostruosa, Pianigiani almeno in Italia potrà togliersi della soddisfazioni. La Reyer di De Raffaele, uscita altrettanto malconcia da Firenze e con una eliminazione in Champions da assorbire, ha superato il momento di difficoltà susseguente al grave infortunio di Orelik ed ha metabolizzato l’ingresso di Daye che, dopo le prime uscite sottotono, sta diventando un fattore, come dimostrano le prestazioni nelle ultime 3 vittorie. A 8 giornate dalla fine è un po’ presto per pensare alla volata finale prima dei playoff, ma Milano e Venezia stanno chiarendo alla concorrenza chi sono le squadre più solide del lotto.
Stan Okoye (Openjobmetis Varese): La squadra di Attilio Caja riprende la propria corsa fra le mura amiche dopo aver subito due ko lontano dal Pala2A. Nel successo ai danni della Sidigas Avellino, che in Lombardia si allontana ancor di più dal primo posto in classifica, il protagonista nelle fila della Openjobmetis è il solito Okoye. Il nigeriano di Raleigh, North Carolina, si conferma l’ago della bilancia dell’attacco biancorosso aggiungendo 8 rimbalzi e 3 assist ai suoi 26 punti, una delle sue migliori performance in stagione. Okoye si sta però imponendo anche come una certezza al tiro da tre punti: nelle ultime sei giornate il numero 11 sta tirando con un irreale 64% dall’arco, frutto del 23/36 totale e boostato anche dal 6/8 di domenica. Chi si aspettava tre anni fa, quando arrivò la prima volta a Varese, che Okoye sarebbe diventato l’uomo copertina biancorosso?
Niccolò De Vico (Grissin Bon Reggio Emilia): La Grissin Bon continua a volare sulle ali dell’entusiasmo dopo aver strappato le Final Four di EuroCup. Nella sfida con Pistoia coach Menetti doveva fare a meno di Amedeo Della Valle per un problema alla schiena; nessun problema, perché De Vico ne prende il ruolo e soprattutto la mano. L’ex Biella è infatti protagonista assoluto della sfida del sabato, chiudendo come miglior realizzatore dei suoi con 17 punti e vivendo una serata magica al tiro da fuori: il 5/6 da tre punti in 34 minuti è la sua miglior prestazione stagionale, dimostrando così che anche lui può avere diritto di cittadinanza nella nostra Serie A, rientrando a pieno ritmo dopo la lesione parziale del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Combattente vero.
DOWNS
Sasha Vujacic (Fiat Torino): Vujacic è un tiratore straordinario. Non per niente, ai tempi dei Los Angeles Lakers, veniva soprannominato ‘The Machine’, la macchina. Al contempo, Sasha Vujacic non è mai stato un difensore irreprensibile, di quelli che mette la museruola al miglior attaccante degli avversari. Da questo suo aspetto tecnico arriva l’episodio che in qualche modo decide la sfida con Cremona nel finale del secondo quarto: penetrazione di Martin alla quale lo sloveno si oppone in modo prima falloso e poi reiterato, mantenendo il braccio dell’avversario anche dopo il fischio. Dopo aver chiesto per più volte l’istant replay, gli arbitri optano per il tecnico e la conseguente espulsione con cinque liberi concessi alla Vanoli (due sul fallo, due per l’antisportivo, uno per il tecnico). Non ci sono giustifiche, ma la guardia ha dato praticamente di matto, appellandosi ad NBA e ad NBPA per il suo caso e la società che si è schierata a suo favore nonostante tutto. Sasha, dici che fortunatamente la gara è trasmessa in televisione…ti consiglio di riguardare le immagini…
Marcus Landry (Germani Brescia): Momento non semplice per la Leonessa Brescia, alla terza sconfitta nelle ultime quattro uscite, con qualche problema fisico di troppo (Moss assente nella sconfitta di ieri contro Bologna) e con un Marcus Landry che sta forse rifiatando dopo 6 mesi ventre a terra. Soprattutto nelle ultime due uscite casalinghe non è stato il Landry dominatore della scorsa stagione, con troppi errori al tiro (sotto il 50% complessivo, ieri addirittura 3/12), con poco impatto a rimbalzo ed in generale un giocatore apparso spento fisicamente. A Brescia serve il miglior Landry, soprattutto nelle prossime settimane, con un calendario da far tremare i polsi inclusa la trasferta di Capo d’Orlando contro una squadra con l’acqua alla gola.