Dequan Jones (©2019 Foto Alessio Brandolini)

In una delle partite peggio arbitrate della stagione Venezia si impone in trasferta in una gara non facile.

A vedere il primo quarto di gara tutti si sarebbero aspettati un remake dell’ andata, i padroni di casa partono molto forte, Peric in attacco è devastante e Cavaliero fa buona guardia sul triestino di Venezia Tonut . Le giocate offensive sono tutte molto efficaci e il pick and roll proposto da Fernandez si rivela l’ arma in più per scardinare la difesa lagunare. Bramos con alcune buone giocate tiene vivo l’ attacco ospite ma il primo quarto segna un 23-17 .

Si riparte e Trieste si porta subito sul +10 massimo vantaggio e tutto il palazzo in piedi ad applaudire, davvero sembra funzionare tutto la difesa gestisce, l’ attacco segna.

Viene da domandarsi cosa potrebbe andare storto, un fattore, che si rivela però non di poco conto, è che di fronte ti ritrovi i campioni d’ Italia e non una compagine qualsiasi. Tonut prende in mano la squadra e inizia una serie di azioni offensive che fanno innervosire molto i giuliani , iniziano le prime manovre frettolose in attacco, i liberi non entrano e azione dopo azione Venezia recupera terreno. Il massimo del nervosismo si materializza nello scontro sotto canestro tra Jones ( positivo fino a quel momento ) e Vidmar che costa l’ espulsione per entrambi e fa cambiare definitivamente volto al match.

Esordisce in campo il neo acquisto Washington che ci mette tanto entusiamo ma la partita cala e sopratutto Trieste rallenta molto l’ intensità di gioco, cosa che contro una corazzata come Venezia non è possibile fare. Primo quarto chiuso comodamente dai lagunari sul 31-40 e segnali poco incoraggianti in casa.

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Si riparte dopo l’ intervallo e la musica non cambia, i ragazzi di coach De Raffaele fanno sentire la superiorità fisica e tecnica e la poca grinta a rimbalzo degli alabardati pesa tantissimo, 33-46 nuovo break e partita già indirizzata. Watt e Chappell dominano, Tonut dimentica di essere nato a Trieste e colpisce la squadra avversaria da ogni posizione, indubbiamente la perdita del talento Jones pesa moltissimo e i padroni di casa non costruiscono più azioni efficaci . Mitchell che nel primo quarto sembrava in stato di grazia commette il quarto fallo, Peric insiste e non molla accorciando il punteggio con un piccolo break 10-2 che illude tutto il palazzetto ma dura poco, una tripla da metà campo sul suono della sirena sembra più una sentenza che la fine del quarto.

L’ ultima frazione di gioco si apre sul 48-61 , coach Dalmasson si gioca la carta Elmore per Fernandez e il giocatore made in U.S.A. segna 5 punti di fila riducento lo svantaggio a -6 e costringendo la reyer ad un rapido time out per spezzare l’inerzia giuliana. Tutto il palazzo continua ad inveire contro la terna arbitrale colpevole di fischiare ogni minimo contatto a favore della squadra ospite, un tecnico fischiato a Cavaliero che gli costa l’ uscita per 5 falli segna il definitivo tramonto sulle speranze triestine. Watt commette il 5 fallo ma ormai la partita non ha più niente da dire, Venezia gioca con il tempo negli ultimi due minuti, difende bene e per Trieste non c’è più niente da fare.

Punteggio finale 72-81, questa volta gli arbitri sono stati i veri protagonisti del match.